Gigi riflette sullo stato di paura, Francesco Sacco sulla sempre più scarsa fiducia nella scienza da parte del pubblico.
Deprimente.
Deprimente.
July 2008 Archives
Che bello, sono arrivate di nuovo le pagine bianche. Quattro copie. Che aggiungiamo al mucchio di altre pagine bianche e gialle ancora impacchettate. Chissà se è possibile un opt-out... (immagino che dovrei aprirle e cercare ma non ho tempo, qualcuno lo sa?).
Ieri mattina, dopo aver dormito all'Hotel Berna (l'hotel non ufficiale della blogosfera in visita a Milano), sono sceso a far colazione con Marco Formento e Antonio Santangelo. Poco dopo, chiacchierando all'uscita, ci siamo imbattuti in Mauro Lupi. Andando a prendere il taxi, abbiamo visto attraversare la strada Marco Montemagno (che non ci ha visto, probabilmente pensava a Codice Internet). Poi finalmente siamo arrivati all'evento organizzato da Mauro Del Rio e il team Buongiorno, dove c'erano semplicemente troppi blogger da linkarli tutti.
...e anche le blogstar non se la passano troppo bene.
Stando a questo post di Jim Kurkal, negli USA gli A-list bloggers stanno perdendo la loro capacità di attrarre l'attenzione. E mi sembra che anche da noi le "blogstar" non stiano risplendendo più di tanto.
Credo che ci sia stato un periodo in cui c'era bisogno di "super-hub" che polarizzassero le connessioni tra i nodi della rete, ma con l'avvento di nuovi strumenti di social networking, questi hub non sono più necessari. E' come se fossimo passati dai portali al P2P.
Buone notizie :-)
Se state pensando di prendervi un iPhone e vi chiedete quanto i contratti che vi offrono siano compatibili con un uso normale del telefono, posso dirvi che dal marzo scorso queste sono le statistiche sul trasferimento dati sulla rete Edge:- Sent: 18,9Mb
- Received: 89,0Mb
E' proababile che con una connessione 3G l'uso salga, ma non credo che cambierà di ordine di grandezza.
Zambardino a proposito di giornalisti:
Dan Gillmor a Reboot la settimana scorsa ha fatto un discorso analogo, sostenendo tra l'altro che ai suoi studenti di giornalismo dice che godono della grande opportunità: quella di potersi inventare un lavoro nuovo, perché il fatto che il giornalismo così come lo conosciamo oggi non ha nessun futuro è poco ma è sicuro.
Da leggere tutto il post, è un'analisi molto interessante.E' come se gli ufficiali zaristi si fossero preoccupati del caviale con la gente già in strada e pronta ad impiccarli - e forse lo fecero, e il risultato si vide anche allora. I giornalisti pensano che ci sia ancora caviale, nel futuro, perché pensano al cattivo editore che non "scuce" i soldi. Non hanno capito che il futuro, per tutti gli attori della scena, ha in serbo minestre amarissime e poverissime.
Dan Gillmor a Reboot la settimana scorsa ha fatto un discorso analogo, sostenendo tra l'altro che ai suoi studenti di giornalismo dice che godono della grande opportunità: quella di potersi inventare un lavoro nuovo, perché il fatto che il giornalismo così come lo conosciamo oggi non ha nessun futuro è poco ma è sicuro.
