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Il mio biglietto da visita.




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Updated: 30-03-2006; 19:40:33.

Paolo's Weblog.

 Giovedì, 30 marzo 2006

L'ho già detto: Giuseppe Granieri è uno con cui non riesco a non litigare via ICQ. Visto che a quanto pare Giuseppe litiga anche con Vittorio Zambardino, verrebbe da credere che le posizioni mie e di Zambardino siano simili. Eppure ci sono alcune cose in questo suo post di risposta a Giuseppe che mi lasciano un po' perplesso.

Il mio primo dubbio parte dal fatto che mi sembra che Zambardino contesti un'idea del web in cui "tutti possono dire tutto dappertutto" che francamente trovo anch'io orripilante ma che dubito si stia cercando di spingere. L'idea (almeno la mia) di un web bidirezionale e orientato alla conversazione non è quella di un sistema in cui ogni articolo di giornale possa essere commentato da chiunque come succede oggi nei blog: è evidente che questo modello non potrebbe mai funzionare, basta guardare blog molto popolari come quello di Grillo o brevi esperienze tentate da qualche quotidiano americano. C'è l'aspetto sociale e di dimensione da considerare: non è possibile condurre la stessa discussione con 10 amici in una trattoria o con 50.000 tifosi in uno stadio.

Credo che il fascino di un web 2.0 aperto e organico stia nella sua capacità di autoregolarsi. Quello che vediamo ogni giorno nella blogosfera è un efficiente meccanismo di filtraggio e di selezione per cui le fonti interessanti tendono a trovare un proprio pubblico mentre quelle meno interessanti dopo un po' spariscono. Non sarà perfetto ma per quello che posso vedere io i risultati sono sorprendenti.

Poi, riferendosi a qualcuno che non ha riportato adeguatamente sul suo blog notizie di una conferenza, Zambardino scrive:
E un altro che va a un convegno internazionale. E quando uno gli dice "beh raccontacelo" sul blog, risponde: ma io devo lavorare. Ti comprendo, devi lavorare. Ma se devi "lavorare" e non puoi scrivere, questo significa due cose: che sei un dilettante e sei un dilettante con altri interessi che rendono "parziale" ciò che eventualmente scriverai.
Questo è assolutamente vero, ed è proprio questo il bello! Credo che accanto a chi racconta il mondo professionalmente (i giornalisti) ci possa stare chi lo racconta in modo parziale, interessato e da dilettante, e credo che questo sia il vero valore della blogosfera.

Con poche eccezioni siamo tutti dilettanti quando si tratta di scrivere, e non pretendiamo di esser altro. Lo facciamo per passione (per questo preferisco il termine inglese "amateur" a "dilettante") non per mestiere. Poi, siccome il nostro mestiere (e i nostri interessi) è un altro, qualche volta siamo in grado di condividere un punto di vista diverso e interessante.

Il report, la classifica. Se ci tenete a queste cose e la giornata già buttava male, lasciate perdere e guardate come siamo piazzati un altro giorno. [via Loïc]

 Martedì, 28 marzo 2006


Anche a voi è capitato di sentir parlare più o meno a sproposito di scrutini (o voti) elettronici in occasione delle prossime elezioni? Volete capire meglio di cosa si tratta? Il bravo Antonio Sofi ci spiega come funziona la cosa in questo articolo su Apogeo Onlline.

A quanto pare Stairway To Heaven contiene ancora il miglior assolo della storia del Rock [via Papero Giallo].

Piccolo segreto: la sigletta iniziale dei miei podcast altro non è che la progressione iniziale degli accordi di Stairway, suonata con un ritmo che non c'entra niente con l'originale.

Chiunque prenda in mano una chitarra e sia appassionato di rock prima o dopo imparerà a suonare (male) quella progressione. E' per questo che in molti negozi di strumenti musicali i commessi esasperati appendono un cartello con scritto "NO STAIRWAY!".

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 Lunedì, 27 marzo 2006

Una delle cose belle del mio lavoro è che mi capita spesso di incontrare persone interessanti. Quando capita di solito cerco di convincerli ad aprire un blog per condividere il loro punto di vista. Uno degli ultimi (in ordine di tempo) che sono riuscito a convincere è Gigi Tagliapietra. Accorrete numerosi.

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Don Park ha fatto alcune interessanti riflessioni [via scripting.com] su come i le persone siano più efficienti a collaborare in videogames di gruppo come World of Warcraft di quanto si sia mai visto in ambiente professionale.

E' indubbiamente vero, Don stesso illustra alcuni motivi e altri emergono nei commenti. Credo che l'articolazione, la complessità e la specializzazione richieste nella gran parte degli ambienti professionali siano elementi che rendono la collaborazione molto più difficile.

Ma è anche senz'altro vero che strumenti come Instant Messaging, Voip, Blog e Wiki oggi possono aumentare significativamente la cosiddetta "situational awareness", ovvero la coscienza della situazione, e quindi consentire a tutte le persone di collaborare in una stessa direzione.

Mi è venuto in mente questo vecchio testo in cui cercavamo di spiegare con operazioni su vettori la collaborazione in un'organizzazione. Magari un giorno di questi potrei tradurlo in italiano e ripubblicarlo.

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Purtroppo Euan Semple non potrà essere a Milano per la cena che avevamo pianificato. Sarà per la prossima.

 Domenica, 26 marzo 2006

Podcast primaverile a base di anniversari, considerazioni sulla blogosfera, possibili sviluppi futuri, ospiti importanti.

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Download: AAC - MP3


 Venerdì, 24 marzo 2006

Martedì sera sono a Milano con Euan Semple e pensavo che potremmo organizzare una cena tra blogger per parlare di blog, wiki e social software in azienda, di Scozia, BBC e di qualunque altra cosa ci venga in mente. Se volete partecipare fatemi un fischio (consigli su dove trovarci e aiuto logistico più che benvenuti!).

 Giovedì, 23 marzo 2006

Come tutti ho provato anch'io a fare il sondaggio di Voi Siete Qui, ho risposto a 20 domande e il sistema ha tracciato la mia posizione rispetto ai partiti politici italiani.

A dire la verità su alcune questioni ero abbastanza poco sicuro non avendo abbastanza informazioni per poter dare una valutazione ragionata: ho dato delle risposte poco più che a caso. Di conseguenza il mio risultato finale indica un partito che non ha le idee molto chiare su alcuni temi molto importanti. Quindi non posso certo votare per loro: io vorrei votare per gente in grado di decidere meglio di me su argomenti complessi quali quelli posti in alcune di quelle domande.


 Domenica, 19 marzo 2006

I temi di oggi: primavera, traslochi, adsl, commenti, commentatori, nani, ballerine e giornalisti.


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Download: AAC - MP3

 Venerdì, 17 marzo 2006

Scopro leggendo il blog di Grillo che all'ENI hanno bloccato l'accesso a:

...siti Internet non pertinenti l'attività lavorativa, compresi quelli inerenti siti pornografici, giochi d'azzardo, blog, etc.
(il grassetto non è mio)

E' preoccupante che Gianni Di Giovanni - Eni - Head of Media Relations trovi naturale questo raggruppamento. C'è poco da lamentarsi che da noi si fa poco corporate blogging.

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Ci sono voluti 4 giorni perchè la linea adsl che avevano installato venisse attivata (solite incompatibilità di comunicazione tra Telecom e il provider) con conseguente perdita di produttività. Come succede spesso in questi casi, fino a stamattina ero fumante e mi ripromettevo di descrivere minuziosamente tutta la nostra sofferenza. Adesso che sono di nuovo collegato al resto del mondo preferisco mettermi tutto alle spalle e andare avanti, magari con una buona notizia.

La buona notizia è che pur cambiando centrale telefonica (siamo passati da Gradisca d'Isonzo a Gorizia), abbiamo mantenuto gli stessi numeri telefonici.

A quanto pare è una novità, gli stessi tecnici che hanno installato le linee erano dubbiosi, la cosa ha funzionato risparmiandoci non pochi problemi.

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Dopo il trasloco nei nuovi uffici, l'attivazione della linea adsl ha richiesto un po' più del previsto. Comunque siamo di nuovo on-line e operativi.

 Sabato, 11 marzo 2006

Puntatina un po' più lunga stavolta, si parla di conversazioni, Open-nòva, c'è un intervento di Luca De Biase e ci si complimenta per il corporate blogging.

Link:
Download: AAC - MP3

PS: mi è piaciuto trovare un contributo in formato MP3 per questa puntata nella posta elettronica, è un'interessante possibilità offerta dai podcast. Idea da elaborare.

 Venerdì, 10 marzo 2006

Interessante articolo medico che racconta come e perché Mick Jagger e gli altri Stones saltano su e giù per il palco per 12 miglia in ogni concerto invece di essere crepati da un pezzo come il buon senso suggerirebbe.

Ieri ho scritto questo articolo sulla censura e su come la rete si evolve attorno ai blocchi, e oggi scopro Tor, un'iniziativa esattamente in questa direzione. :-) [via Mantellini]

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 Giovedì, 9 marzo 2006

8 hits su google, 3 su technorati, in previsto aumento nei prossimi giorni. Su Wikipedia nel giro di un paio di mesi. ;-)

Gentosfera © 2006 G.G.

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Sulla notizia dell'avviamento dell'iniziativa Open-nòva ci sono state varie reazioni, i più criticano il limite d'età e penso abbiano ragione. Marco Magrini presentando l'iniziativa ieri a Bologna ha spiegato l'iniziativa: rompere con le solite lamentele di chiusura, dimostrare che Nòva è un ambiente aperto, che per iniziare non bisogna conoscere qualcuno e chiunque può arrivare a vedere un proprio articolo pubblicato sulla prima pagina del giornale.

Per quel poco che conosco le persone che lavorano a Nòva penso che siano sinceramente convinti di questo e vogliano veramente fare la differenza. In quest'ottica penso che il limite d'età non abbia senso. Capisco il timore di essere inondati di proposte, ma io correrei il rischio e aprirei veramente a tutti.

Personalmente ho anche qualche dubbio sulla clausola sul conflitto d'interessi. Certo: nessuno vuole essere inondato di comunicati stampa mascherati da articoli redazionali, ma è anche vero che è proprio chi ha un interesse diretto su determinati argomenti a poterli raccontare meglio.

Penso che le regole si possano cambiare e che ci sia la volontà di ascoltare, come al solito si tratta di sperimentare, costruire, sbagliare e riprovare.

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Carlo Felice Dalla Pasqua propone una Carta dei doveri dei blogger, simile a quella dei giornalisti, in modo da evitare il "rischio è quello di continuare a essere considerati per sempre - e a ragione - giornalisti di serie B".

E' un argomento interessante, un paio di riflessioni:

  1. fino ad ora la rete si è dimostrata piuttosto resistente ai tentativi di manipolazione, molto di più di quanto possa essere l'audience dei "mainstream media". La sua dimensione sociale e partecipativa svela molto rapidamente interessi nascosti e mancanza d'onestà (di solito dando a chi ha tentato di manipolare il sistema risultati opposti a quelli sperati). Non so se l'espansione di questa realtà consentirà di mantenere in vita questi anticorpi, ma sono moderatamente ottimista.
  2. Qual'è l'alternativa ad essere considerati "giornalisti di serie B"? Ovviamente parlo per me, ma non mi interessa certo essere un "giornalista di serie A". Forse la soluzione sarebbe veramente eliminare l'ordine e lasciare da una parte che ognuno scelga liberamente quali carte e quali doveri seguire, sia sui blog, sia sui MSM e dal'altra che chi fruisce di queste informazioni sviluppi un sano senso critico.

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 Mercoledì, 8 marzo 2006

Una mossa innovativa e coraggiosa quella di Nòva24:
Da oggi, chiunque potrà inviare articoli e riuscire a vederli pubblicati su Nòva24, il supplemento di scienza e tecnologia che esce ogni giovedì con il Sole-24 Ore
Ci sono 6 punti da rispettare più che ragionevoli (e pure discutibili).

Linkate numerosi.

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La storia di Vittorio Zambardino ha qualche problema a prenotare on-line mi ha fatto venire in mente che sabato scorso prima di andare al cinema mi sono collegato al sito del multiplex in cui pensavo di andare e ho fatto la prenotazione del posto on-line. C'è lo schemino della sala, si vedono i posti già prenotati, quelli già venduti e quelli ancora liberi, e con un paio di click i posti erano miei.

Una buona parte dei posti migliori erano già presi (sarebbe interessante analizzare lo schema secondo cui vengono scelti i posti), ma comunque un paio d'ore prima del film siamo riusciti a prenotare due buone poltrone centrali.

Mentre aspettavo l'inizio del film non ho potuto fare a meno di pensare di essere circondato da persone che usano internet per prenotare i posti al cinema. Mica come quegli sfigati laggiù che si sono semplicemente presentati al botteghino....

PS: Syriana è un bel film.

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Leggendo questa storia dell'orrore di una persona che si è vista cancellare l'account gmail con 300Mb di posta importante, non ho potuto non pensare alla notizia trapelata un paio di giorni fa sul servizio di storage di google (a proposito, avete sentito della notizia sui calendari di google?).

La sventura di questo utente potrebbe anche non essere vera, ma resta il fatto che un numero sempre maggiore di persone affida dei dati preziosi a servizi gratuiti, che spesso non sono neanche offerti da grandi aziende come nel caso di google.

Più questi servizi diventeranno popolari, più utenti con poche conoscenze tecniche vi si avvicineranno, più alti saranno i rischi. In parte il problema è dovuto alla scarsa percezione dell'importanza dei dati: di solito ci si rende conto che i dati erano importanti troppo tardi. Almeno una parte della nostra posta elettronica è importante. I contenuti dei nostri blog sono importanti. Le nostre foto sono importanti. Eppure non sono poche le persone che affidano questi dati esclusivamente ad un servizio, che peraltro spesso è gratuito e di cui di sicuro non hanno letto le condizioni d'uso.

Rifletteteci: quanti di voi hanno al sicuro un backup dei contenuti del proprio blog?

Ecco, adesso pensate che oltre ai contenuti del blog presto anche altri dati, che per ora risiedono sui nostri dischi rigidi (e che sarebbe comunque bene backuppare di tanto in tanto) verranno depositati su dischi condivisi semplicemente perché sarà comodo farlo.

Presto probabilmente vedremo emergere una nuova categoria di applicazioni che ci consentirà di replicare i nostri dati su più di uno di questi servizi on-line in modo da ridurre significativamente i rischi. Il consiglio che un commentatore ha dato all'utente sfortunato di cui sopra è "apriti un account email su Yahoo e fatti un filtro che inoltra automaticamente tutta la posta di Gmail su Yahoo. E' improbabile che Google e Yahoo chiudano contemporaneamente".

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 Lunedì, 6 marzo 2006

Layla Pavone: Quando mi confronto con i miei colleghi d'oltralpe, parlando di "business" si arriva talvolta all'argomento termini di pagamento delle aziende ed io in quanto italiana... provo imbarazzo.
Più che imbarazzo dovremmo proprio vergognarci. Da punto di vista dei rapporti finanziari tra imprese siamo in uno stato pietoso (leggete anche il resto del post di Layla per alcune interessanti statistiche) e non si tratta solo di ritardi sui pagamenti. Il modo in cui gli uffici acquisti delle grandi imprese brutalizzano i propri fornitori è a dir poco scandaloso.

La situazione è particolarmente più pesante per chi si occupa di servizi: nel momento in cui noi emettiamo una fattura nella maggioranza dei casi abbiamo finito di erogare il nostro lavoro che non verrà in alcun modo riprocessato. Perchè mai dobbiamo aspettare almeno due mesi prima di essere pagati?

Perché è così difficile ottenere degli anticipi? Perché tocca trattare sui prezzi con un ufficio acquisti il cui unico scopo è farti abbassare del 10% l'offerta a prescindere da cosa tu stia vendendo? Perché certe aziende impediscono di cedere il credito al fine di creare liquidità? Perché se un importo è sotto i 500 Euro non conviene neanche iniziare una procedura legale per incassarlo?

Considerando che la gran parte dei clienti sono a loro volta fornitori, sottoposti a pressioni analoghe, va a finire che in tutto questo meccanismo gli unici a guadagnarci sono le banche.


 Domenica, 5 marzo 2006

Piove (anzi, adesso a dire il vero qua nevica!) e non avevo molto da dire.

Link:
Download: MP3 - AAC

PS: oggi ho provato ad aggiungere capitoli e link nel podcast. Si possono vedere solo nella versione AAC. Ho linkato quest'ultima nel feed RSS e non la versione MP3 come avevo fatto fin'ora. Se siete iscritti con iTunes non ci dovrebbero essere problemi, ma con altri player non so. Casomai fatemi sapere.

 Venerdì, 3 marzo 2006

GG parla di Gentosfera. La parola è così orribile che mi piace. Gentosfera, gentosfera, gentosfera. Hah!

La gentosfera è l'insieme della gente. Che di fatto è già un insieme, quindi si potrebbe chiamare semplicemente... gente.

GG ha ragione, credo anch'io che sia opportuno allontanare l'aspetto tecnico dalla conversazione e concentrarsi su quello sociale: la rivoluzione di oggi non sono i blog, la rivoluzione di oggi è costituita dalla possibilità che le idee hanno di nascere e qualche volta crescere ed esplodere rimbalzando in tutto il mondo di cervello in cervello. Che questo succeda attraverso i blog è del tutto incidentale e abbastanza irrilevante.

Il vero problema è che a questa rivoluzione bisogna partecipare per accorgersi che esiste

Da questo punto di vista siamo davanti a un'altra manifestazione del digital divide. La divisione non avviene solo tra chi ha e chi non ha accesso alla rete, ma anche considerando chi ha accesso alla rete, tra chi partecipa e chi no. In effetti c'è una certa quantità di curiosi che, stando seduti sul bordo, continuano a dire che "i blog sono tutte cazzate". Ma bisogna partecipare per capire, da fuori è praticamente impossibile capire il punto di vista di chi partecipa al gioco.

A questo proposito leggetevi "Living on an Internet houseboat" di David Weinberger.

Infine bisogna ovviamente considerare che questa rivoluzione non è per tutti. Non tutti vogliono condividere le proprie idee, non tutti se la sentono di mettersi in giorco, non tutti vogliono partecipare.

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 Giovedì, 2 marzo 2006

Siore e siori, ecco il blog di Nòva, che si chiama Nova 24 Ora.

Ci sono ancora piccoli aggiustamenti da fare e i contenuti inizieranno a fluire abbondanti nei prossimi giorni. Nel frattempo potete godervi i primi  podcast e pure un po' di video.

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Paolo Valdemarin: 2006