Leggendo questa
storia dell'orrore di una persona che si è vista cancellare l'account gmail con 300Mb di posta importante, non ho potuto non pensare alla
notizia trapelata un paio di giorni fa sul servizio di storage di google (a proposito, avete sentito della
notizia sui calendari di google?).
La sventura di questo utente potrebbe anche non essere vera, ma resta il fatto che un numero sempre maggiore di persone affida dei dati preziosi a servizi gratuiti, che spesso non sono neanche offerti da grandi aziende come nel caso di google.
Più questi servizi diventeranno popolari, più utenti con poche conoscenze tecniche vi si avvicineranno, più alti saranno i rischi. In parte il problema è dovuto alla scarsa percezione dell'importanza dei dati: di solito ci si rende conto che i dati erano importanti troppo tardi. Almeno una parte della nostra posta elettronica è importante. I contenuti dei nostri blog sono importanti. Le nostre foto sono importanti. Eppure non sono poche le persone che affidano questi dati esclusivamente ad un servizio, che peraltro spesso è gratuito e di cui di sicuro non hanno letto le condizioni d'uso.
Rifletteteci: quanti di voi hanno al sicuro un backup dei contenuti del proprio blog?Ecco, adesso pensate che oltre ai contenuti del blog presto anche altri dati, che per ora risiedono sui nostri dischi rigidi (e che sarebbe comunque bene backuppare di tanto in tanto) verranno depositati su dischi condivisi semplicemente perché sarà comodo farlo.
Presto probabilmente vedremo emergere una nuova categoria di applicazioni che ci consentirà di replicare i nostri dati su più di uno di questi servizi on-line in modo da ridurre significativamente i rischi. Il consiglio che un commentatore ha dato all'utente sfortunato di cui sopra è "apriti un account email su Yahoo e fatti un filtro che inoltra automaticamente tutta la posta di Gmail su Yahoo. E' improbabile che Google e Yahoo chiudano contemporaneamente".
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