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Il mio biglietto da visita.




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Updated: 30-06-2006; 21:08:10.

Paolo's Weblog.

 Venerdì, 30 giugno 2006

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E' il turno di John Edwards. Molti pensano che questo sia un potenziale prossimo presidente. Dopo una breve introduzione sono iniziate le domande da parte del pubblico. Domande molto dirette, risposte interessanti.


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Ci sono diversi tipi di conferenza. Questo è il tipo in cui tutti hanno un computer davanti. Il colpo d'occhio è notevole.


La conferenza si è aperta da una mezz'oretta, con l'annuncio che il governatore dello stato di Washington ha dichiarato il 30 giugno "RSS day". La dichiarazione è stata letta da Dave Winer. La sala è piena, la rete wifi è lenta. Chris Pirillo ha finito l'introduzione, la giornata promette bene.

 Mercoledì, 28 giugno 2006

Il motivo principale del mio viaggio in California, a parte partecipare ad alcune interessanti conferenze, è il lancio di PeopleAggregator.

PeopleAggregator è una piattaforma per il social networking sviluppata da Broadband Mechanics, l'azienda di Marc Canter con cui collaboro da qualche tempo, una sorta di "secondo lavoro" che mi sono trovato tanto per tenermi più impegnato :-)

PeopleAggregator è il frutto della collaborazione di un team veramente internazionale (USA, India, Germania, Nuova Zelanda e Italia... in pratica non c'è mai un momento della giornata in cui siamo tutti svegli), e presenta alcune caratteristiche uniche.

Oltre ad essere un social network presso cui ci si può iscrivere e sul quale si possono svogere le attività tipiche di questo tipo di applicazione, come blogging, condividere foto e video, gestire gruppi e comunicare con i propri conoscenti, su People Aggregator è anche possibile creare un proprio Social Network, con le proprie regole e selezionando le funzioni che si vuole rendere disponibili ai propri utenti.

Inoltre presto PopleAggregator sarà disponibile per il download, quindi sarà possibile installarlo su un proprio server.

Altra caratteristica importante di PeopleAggregator è il fatto che si basa su standard e API aperte. Questo significa che l'applicazione può interagire con le altre piattaforme aperte. Questo significa non solo che gli utenti non corrono il rischio di restare "intrappolati" in questa community e possono facilmente spostare tutti i propri dati da una piattaforma all'altra, ma anche che dall'interno di PeopleAggregator è possibile mantenere aggiornati i dati relativi al proprio profilo presso gli altri servizi su cui si è iscritti.

Oggi ci sarà il party di pre-lancio e entro qualche ora verrà tolta la password che consente a chiunque di registrarsi. Venerdì a Gnomdex la presentazione ufficiale. Nel frattempo le prime recensioni non sono male.

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Venerdì e sabato pomeriggio sono stato a Bloggercon. Il formato dell'evento funziona, soprattutto perché Dave Winer prepara accuratamente con i discussion leader gli argomenti. La discussione che ne nasce può prendere diverse strade, ma si può stare tranquilli sul fatto che gli argoementi toccati sono sempre interessanti. Le sessioni sono abbastanza lunghe, e dopo una breve introduzione se ne inizia a parlare tra il pubblico, si innesca la conversazione e va a regolarmente a finire che non tutti riescono a parlare. Gli eventi si succedono con precisione cronometrica: ogni sessione inizia all'ora prevista e finisce all'ora prevista.

Tra le sessioni a cui ho partecipato, mi è piaciuta molto quella intitolata "Emotional Life" tenuta venerdì pomeriggio da Lisa Williams, in cui vari blogger più o meno famosi hanno descritto l'influenza dei loro blog e della comunità che vi ruota attorno in occasione di forti esperienze personali. Molto interessante anche la sessione pilotata da Mike Arrington sabato sera intitolata "Core Values", nella quale si è parlato prima dell'impatto negativo che hanno i "commentatori ositili" sui blogger quando questi diventano popolari, al punto che molti considerano di smettere quando la pressione supera un certo punto, e poi di questioni etiche legate a chi parla di prodotti e aziende sui propri weblog (in cui si è più o meno concordato che è impossibile essere completamente terzi e che alla fine sono i lettori a decidere se fidarsi o meno).

Sabato ho fatto un passaggio anche a BarCamp San Francisco, che si teneva presso gli uffici di Microsoft a 1 Market St. Bar Camp è un incontro del tutto destrutturato, in cui le persone semplicemente si trovano nello stesso posto (e ci dormono pure più o meno accampati), auto-organizzano un programma diviso in sessioni di mezz'ora in cui chiunque può parlare in una delle molte sale e salette a disposizione. Connessioni WiFi per tutti (anche se non funzionava gran che bene), un sacco di cibo offerto dagli sponsor (le aziende 2.0 hanno interesse ad essere visibili in questo tipo di eventi), gadget come piovesse. L'impostazione è interessante, ma ho riscontrato che i 30 minuti per una sessione sono troppi o troppo pochi a seconda dei casi (se l'argomento è interessante in 30 minuti si inizia ad entrare nel vivo, se non è interessante dopo 10 minuti tutti se ne vanno). Comunque non mancano le persone con cui chiacchierare nei corridoi quando non c'è niente di interessante da vedere.

Come già scivevo, c'è molta eccitazione nell'aria, tutti hanno almeno un'idea rivoluzionaria e una startup pronta a partire, e iniziano di nuovo a girare anche un po' di soldi, anche se non nelle proporzioni della new economy 1.0.

Prossima tappa: Gnomdex.

 Lunedì, 26 giugno 2006

Le notizie che arrivano dall'Italia stamattina sembrano tutte buone. Votato bene. Giocato bene. O coumunque sia, in entrambi i casi, portati a casa i risultati sperati. Questa foto sulla prima pagina di Repubblica.it vale più di 1000 parole. Congratulazioni a tutti :-)

PS: lo so, devo ancora raccontarvi di Bloggercon e di Barcamp. Oggi pomeriggio vedo di trovare il tempo. O magari domani.

 Venerdì, 23 giugno 2006

E' iniziata da poco la sessione pomeridiana di Bloggercon IV. Qualche nota su come funziona l'evento:
  • Questa è una users conference. Parlano gli utenti. Sviluppatori e aziende possono parlare in altri eventi.
  • C'è un canale IRC aperto a chi è presente in sala e chi si collega da fuori. In linea di massima il canale non viene visualizzato sugli schermi alle spalle di chi conduce la sessione.
  • Doc Searls registra le sessioni in tempo reale in un file OPML. Il suo lavoro è visualizzato sugli schermi, spesso il pubblico partecipa per correggere quanto viene scritto.
  • Parla molto il pubblico, dopo circa un quarto d'ora di introduzione inizia la conversazione.
  • Ci sono due "monitor" che girano per la sala con il microfono. Non si limitano a tenere il microfono ma incidono sullo svolgimento della discussione scegliendo chi parla. Inoltre censurano chiunque tenti di farsi pubblicità.
Non c'è molta gente, probabilmente meno di quanta fosse attesa. Le sessioni sono interessanti e le discussioni si sviluppano molto rapidamente.

 Giovedì, 22 giugno 2006

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Siamo in California ormai da un paio di giorni e sto cominciando ad acclimatarmi. L'ultima volta che sono venuto da queste parti si era ancora nel boom della new economy 1.0. Quindi mi sono perso la crisi dal vivo e oggi posso dire che si respira un'aria decisamente nuova.


C'è molto fermento, un sacco di eventi e di persone interessanti da incontrare, ma i parcheggi accanto ai grandi edifici lungo l'autostrada 101 e la 280 sono ancora vuoti. In altre parole ci sono tanti nuovi prodotti e nuove idee, ma 'stavolta la prudenza è assoluta e nessuno sta correndo ad assumere migliaia di persone come succedeva cinque anni fa.

Mi ero dimenticato quest'atmosfera californiana, informale e scazzata, vivace e creativa. C'è la sensazione che si possa realizzare qualunque cosa e non c'è nessuno a dirti che è impossibile e che comunque non funzionerà mai. Questo ovviamente innesca anche molti fallimenti, ma nessuno se ne preoccupa.

Stando a casa di amici stiamo sperimentando una cucina fusion italocaliforniana: la gran parte degli ingredienti non manca (e comunque ci siamo portati dietro qualche trucco). Diciamo che dovendo proprio trasferirsi da queste parti si potrebbe continuare a mangiar bene (senza rinunciare ovviamente all'assortimento di cucine esotiche che si può trovare sotto casa).

Domani iniziano i preparativi per Bloggercon, a breve dovrebbe esserci qualche novità interessante. Stay tuned.


 Sabato, 17 giugno 2006

Francesco Cuccuini ha trovato un mio vecchio post che si chiudeva dicendo:

Il potere dei weblog è che consentono di aprire una finestra sull'entusiasmo di tanta gente. Togliete questo e possiamo tranquillamente chiudere la baracca e tornarcene a casa.
Si parlava di aziende, blog e comunicazione. La cosa curiosa è che stavo pensando di scrivere proprio qualcosa del genere in questi giorni... altro che When I'm 64, qua stiamo perdendo colpi con trent'anni d'anticipo. :-)

Avete mai sentito dire che in un viaggio il premio non è l'arrivo ma il viaggio stesso? Balle. Il mio ultimo viaggio a Torino è stato tremendo: 7 ore per andare, 8 per tornare, mi sono beccato tutte le code e le tangenziali possibili. Però la destinazione è stata una piacevolissima sorpresa.

@domaniMi aspettavo Torino grigia, triste e smorta, invece ho trovato una città in cui giovedì notte è difficile trovare un tavolo libero in un qualsiasi locale, pulita, illuminata e decisamente vivace (impressione confermata dagli autoctoni: da qualche anno Torino è cambiata). Come sempre è stato un piacere reincontrare Giuseppe, Antonio e Sergio, conoscere le persone che hanno organizzato splendidamente la tavola rotonda (in particolare Popi, che linkerei se solo avesse un blog...), e incontrare tante altre persone interessanti che meriteranno un post tutto loro con un po' più di tempo a disposizione.

La prossima tappa in questo giugno frenetico: Bloggercon IV, San Francisco (partenza domani).

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 Mercoledì, 14 giugno 2006

Domani ci si trova con qualche altra vecchia volpe a Torino, in Piazza Solferino. Come al solito, accorete numerosi. Stavolta c'è anche il guru.

Nella recente sentenza di Aosta, un blogger è stato equiparato al direttore responsabile di una testata e condannato per diffamazione.

Ho dato una letta solo superficiale alla sentenza (lettura consigliata), per quanto ho potuto capire pare che la diffamazione fosse contenuta in dei post e dei commenti scritti dal proprietario del blog (trattandosi di un blog anonimo si è dovuto indagare per appurarne la proprietà).

Qualche domanda:

  • Cosa sarebbe cambiato se il blogger non fosse stato equiparato al direttore responsabile di una testata?
  • E' giusto essere considerati responsabili per quello che scriviamo in rete?
  • E' giusto essere considerati responsabili per quello che altri scrivono sui nostri siti?
Non sono domande retoriche, sono proprio domande. Se avete qualche risposta lasciatela nei commenti... tanto poi va a finire che la responsabilità è mia.

 Martedì, 13 giugno 2006

Da qualche giorno sto seguendo la pubblicazione quotidiana di un lungo articolo di Aaron Swartz sull'influenza che hanno i think thank di destra sull'opinione pubblica americana. Interessante.

Iniziate dalla prima parte.

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at the cafèHo appena scoperto che la rete WiFi dell'ufficio arriva a coprire abbastanza bene i tavolini del caffè qua sotto.

Se qualcuno mi cerca sono al bar.

 Lunedì, 12 giugno 2006

I Maestrini hanno pubblicato le registrazioni della tavola rotonda di EBA Forum.

Per chi non avesse quattro ore da dedicare a questa attività di ascolto, c'è una trascrizione quasi perfetta da Marlenek.

Antonio Tombolini parte per una nuova impresa:

L'idea è quella di far fare in azienda, al posto del solito Financial Audit, condotto dalle società di revisione dei conti, un Bloggers Audit, invitando un piccolo gruppo di bloggers a scorazzare per i reparti dell'azienda, armati di pc, fotocamere, registratori, allo scopo di verificare e raccontare come funziona, e di misurare in qualche modo il grado di web-readiness dell'azienda stessa.
E' da quando SWG ci ha invitato nei loro uffici durante le scorse elezioni che sto pensando a qualcosa del genere. Farsi raccontare dai blogger può essere una forma interessante di comunicazione, probabilmente non per tutti ma di sicuro interessante per molti.

La cosa importante è che le aziende che sceglieranno di partecipare a questo esperimento siano in grado di mettersi veramente a disposizione dei blogger e che abbiano qualcosa di interessante da raccontare.

In bocca al lupo.

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 Venerdì, 9 giugno 2006

Penso che l'incontro di ieri a Milano sia stato interessante e stimolante, fa sempre piacere incontrare amici vecchi e nuovi, discutere, approfondire.

Abbiamo assaggiato un po' di corporate thinking istituzionalbancario. Come ha giustamente riassunto Mafe, in queste aziende ci sono problemi che per lugo tempo sembrano enormi e insormontabili, salvo poi sciogliersi al solo quando i tempi sono maturi e le esigenze improrogabili. Probabilmente siamo ancora nella prima fase, quel che è certo è che i nostri sforzi nel tentare di convincere una banca ad aprire dei blog sono stati vani, e magari abbiamo usato un po' troppo del nostro tempo, ma era una sfida irresistibile. Riassume brillantemente palmasco blog:

Perché era un bancario? Perché la sua cocciutaggine faceva tenerezza? Perché c'è un piacere gotico nello spettacolo di un fantasma che prende facciate sui muri, invece di attraversarli come gli hanno insegnato?
Comunque, di nuovo, grazie a tutti. Prossimo appuntamento a Torino giovedì prossimo: "L'uomo al centro della rete".

 Martedì, 6 giugno 2006

Domani sera a cena giapponese coi Maestrini, chi ci ama (o anche chi ha semplicemente fame) ci segua.

Giovedì alle 14:30, tavola rotonda intitolata "Il nuovo umanesimo digitale", con Luca De Biase, Marco Mazzei, Sergio Maistrello, Marco Grossi e Carlo Annese, tutti moderati da Mafe. Accorrete numerosi.

Come promesso, continua la conversazione con Gigi Tagliapietra sull'uso del social software in azienda.

Link:
Download: AAC - MP3

PS: anche 'sto giro la qualità dell'audio non è gran che. Ci sto lavorando. La prossima sarà migliore :-)

 Lunedì, 5 giugno 2006

Mentre guidavo sulla Parma - La Spezia, venerdì scorso, è passato alla radio uno spot che sembrava una presa in giro. Ci siamo messi a ridere che per un pelo non finivo fuori strada: una voce femminile diceva qualcosa tipo "pensavo che per avere un figlio bastasse essere in due, ma non mi rendevo conto di quanto fosse difficile, meno male che ci sei tu: il notaio"

Pensavo quasi di aver capito male, fino a quando tra gli annunci pubblicitari qua a lato ho notato la pubblicità del sito del Notariato, dove viene ripresa e articolata la campagna che ho sentito. Per vivere felici bisognerebbe andare dal notaio prima di sposarsi, prima di avere un figlio, prima di comprare una casa, per gestire un'impresa.

Ammetto che sviluppare una campagna pubblicitaria per i notai sia una una missione quasi impossibile per qualunque agenzia, ma in questo caso siamo oltre le frontiere del ridicolo.


Ho passato il weekend nel mondo dei media e telecomunicazioni. E' stata un'esperienza interessante e abbastanza diversa dal solito.

Essendo un settore diverso da quello che frequento di solito non conoscevo praticamente nessuno. Si è trattato di un convegno decisamente tradizionale, molto diverso da quelli che ho frequentato di recente: nessun PC aperto in sala, niente backchannel in cui commentare gli interventi, un sacco di gente in giacca e cravatta nonostante fosse sabato mattina e ufficialmente si trattasse di un "incontro informale" (io non mi sono presentato in jeans e maglietta... ma non avevo la cravatta :-). Trovo che il formato "talk show" adottato per la giornata funzioni molto bene per questo tipo di eventi, meglio delle tradizionali presentazioni con slides, e un sistema di voto in sala ha reso moderatamente interattive alcune parti.

CalabròGli interventi del mattino, moderati da Bruno Vespa, secondo me sono stati i più interessanti. Dopo gli inevitabili interventi delle autorità, un primo panel ha affrontato i temi della produzione di contenuti per il mercato emergente dei telefonini. Marco Bassetti di Endemol e Luca Josi di Einstein Multimedia (i maggiori produttori di contenuti televisivi in Europa) hanno descritto il loro business attuale e futuro, che per ora pare principalmente orientato alla TV tradizionale, con qualche limitata interattività offerta dalla possibilità partecipare a sondaggi (ogni trasmissione di Maria De Filippi scatena un milione di telefonate). Tra l'altro ho scoperto che in Italia i produttori di contenuti non possono vendere direttamente agli operatori di telecomunicazioni ma devono passare per un qualche tipo di editore. In pratica, chi produce contenuti li deve vendere a Rai o Mediaset, Rai o Mediaset vendono a Telecom, Vodafone, 3, ecc. Non avendo un contatto diretto con gli operatori, manca del tutto un feedback sull'eventuale successo dei contenuti che vanno on-line e questo limita in un certo modo la velocità di sviluppo.

Dopo un intervento di Brad Duea, Presidente di Napster, che ha descritto i loro servizi passati presenti e futuri, è stato il turno del "nostro" panel. Si parlava di musica, pubblicità e "user generated content" con Enzo Mazza (presidente della FIMI), Layla Pavone ed il sottoscritto. Da Enzo Mazza ho scoperto che in Italia vendono molta più musica gli operatori di telefonia cellulare rispetto a Apple con l'iTunes Music Store. Layla Pavone ha parlato del mercato della pubblicità in rete. Io ho discusso con Vespa sull'inaffidabilità dei blogger (secondo Vespa la rete è poco più di un serbatoio di balle) e sono anche riuscito a discutere con il commissario Savarese sull'affidabilità di Google (lui lamentava il fatto che i blogger avessero "manipolato" Google, facendo corrispondere il sito della Presidenza del Consiglio ad ogni sorta di parolaccia).

Vespa ha voluto sapere chi fosse il blogger più famoso d'Italia (abbiamo risposto "Grillo"), poi ha voluto a tutti i costi sapere chi fosse il secondo. Layla Pavone ed io abbiamo disperatamente tentato di convincerlo di come: A. la domanda fosse irrilevante, B. non avessimo idea della risposta. Non ci siamo riusciti e l'abbiamo lasciato un po' indispettito.

Il pomeriggio è stato il turno degli operatori, forse il momento meno interessante e più "trattenuto". Dubito che i presenti in sala siano usciti con molte più idee di quante ne avessero quando sono entrati dopo il pranzo. Per quanto mi riguarda le sensazioni che ho avuto è che ci sia una concorrenza accesa tra i vari operatori, pur nell'ambito dello strapotere di Telecom, che tra ritardi e anticipi il mercato italiano sia effettivamente uno dei più frizzanti in Europa e che presto tutti tenteranno di rifilarci la TV sui telefonini, che la cosa ci piaccia o meno.

La giornata si è conclusa con una cena alla Cervara, un altro angolo meraviglioso di quelle terre. Dopo cena ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Cesare Avenia, amministratore delegato di Ericsson Italia. Da anni Ericsson organizza questi incontri per cercare di offrire nuove prospettive ai propri clienti: le aziende di telecomunicazioni. E' evidente che si tratta di un'operazione di pubbliche relazioni, ma è anche vero che c'è una sincera volontà di creare cortocircuiti tra ambienti diversi per individuare nuove possibilità di sviluppo del settore. Credo che qualche spunto interessante ci sia stato, speriamo di aver contribuito almeno un po' alla semina di idee che troveranno la lor via per il mercato. Per quel che mi riguarda ringrazio tutte le persone di Ericsson che ho incontrato per avermi invitato e per la bella e stimolante compagnia.

 Venerdì, 2 giugno 2006

PortofinoSiamo a Portofino. E' la prima volta che vengo da queste parti, abbiamo fatto un giro nella famosa piazzetta a vedere gli yacht e la folla di curiosi.

Niente male, considerando che il posto è minuscolo si può capire perché il costo delle abitazioni tocca i 17.000 euro al metro quadro. Devo dire la verità: tra qua e la casetta che ho visto giusto una settimana fa a Salvore, in Istria, preferisco la seconda. ;-)

Comunque sono sul terrazzino della nostra camera d'albergo, la connessione wifi funziona abbastanza bene, la giornata è bella, il prosecco è buono e il programma dice che tra un po' ci sarà un ricevimento informale di benvenuto in cui iniziare a conoscere i partecipanti alla conferenza di domani organizzata da Ericsson (non ammetterò mai di essere curioso di conoscere Bruno Vespa ;-).



 Giovedì, 1 giugno 2006

Oggi verrà presentata ufficialmente la nuova piattaforma di blogging di Six Apart, che si aggiungerà a TypePad, LiveJournal e MovableType.

La piattaforma, preannunciata lo scorso anno con il nome in codice "Comet", si chiamerà Vox e sarà specificamente orientata a chi da un blog si aspetta più uno strumento per interagire con un gruppo di amici che una piattaforma editoriale su cui costruire una testata. Vox incorpora infatti delle funzioni di social networking che permettono di separare il pubblico dagli amici dalla famiglia. Ogni post che viene caricato su Vox può essere reso visibile solo a parte di questi utenti.

Altra caratteristica di Vox è che la nuova interfaccia utente si integra facilmente con altre piattaforme del web. Per esempio è molto facile includere in un post le foto caricate su Flickr o linkare musica e libri si Amazon.

Inizialmente l'accesso a Vox sarà limitato ad un migliaio di utenti invitati, si prevede che il servizio sarà aperto al pubblico negli USA alla fine dell'estate e in Europa entro la fine dell'anno.

Dettagli e screenshots su TechCrunch.

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Paolo Valdemarin: 2006