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Il mio biglietto da visita.




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Updated: 29-05-2007; 16:40:07.

Paolo's Weblog.

 Martedì, 29 maggio 2007

Il giorno dopo
Finite le campagne elettorali, svolte le elezioni, nominato un sindaco nuovo di zecca (tanti auguri), mi sono fatto un ultimo giro sulla decina di siti dei candidati.

Indovinate un po'? Ad eccezione di Pierpaolo Silli, nessun altro candidato, vincitore o vinto, riporta la minima traccia dei risultati elettorali. Così, tanto per dare un'idea di quanta importanza venga data al mezzo.

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 Lunedì, 28 maggio 2007

Andate e ritorni
Roberto Dadda commenta un'affermazione di Marco Camisani secondo cui "non si può spiegare come si guadagna in Internet a chi non è utente Internet".

E' una conversazione a cui mi è capitato di assistere e partecipare piuttosto frequentemente e penso sia uno di quei soliti casi in cui hanno ragione entrambe le parti.

Da un lato è vero che una decisione imprenditoriale dovrebbe essere presa sulla base di valutazioni economiche: i manager sono giustamente alla ricerca di un ROI. Dall'altro capita abbastanza spesso che le aziende che cercano di vendere un prodotto o un servizio sul web non siano in grado di dare una risposta chiara e tantomeno di garantire dei ritorni: ma non si tratta sempre di mancanza di serietà.

In proposito mi torna sempre in mente la storia del ROI sui telefoni, ovvero quando negli anni '50 vi furono degli studi sull'opportunità o meno di mettere su ogni scrivania un telefono (all'epoca c'era solo un telefono per stanza). Oggi ci sembra ridicolo, e anche allora una volta reso disponibile il nuovo strumento nessuno andò più a verificare il ritorno economico. Ma spesso oggi mi sento in una posizione analoga quando cerco di convincere un'azienda a dare un blog ad ogni dipendente per la comunicazione interna (e le obiezioni sono più o meno le stesse di 60 anni fa: e se poi perde tempo? e se dice qualcosa di sconveniente? qua dobbiamo lavorare, mica stare al telefono!)

Credo che il punto chiave sia il fatto che un uso appropriato del web può avere un impatto talmente profondo sulla vita di un'impresa da renderlo molto difficilmente misurabile con strumenti economici, entrando così nel campo degli intangible assets, e da questo punto di vista è effettivamente piuttosto difficile spiegare come internet possa portare dei vantaggi ad un'impresa senza che l'interlocutore abbia avuto modo di sperimentare l'uso della rete in prima persona.

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 Sabato, 26 maggio 2007

Una proposta per il partito democratico

 Venerdì, 25 maggio 2007

Piattaforme
La notizia di ieri sulla nuova versione di Facebook è un interessante spunto per un discorso che mi è capitato di fare in diversi casi recentemente sullo sviluppo di "civic social networks", o se vogliamo, Reti Civiche 2.0.

In pratica Facebook cos'ha fatto? Ha aperto la propria applicazione a sviluppatori di terze parti, che possono facilmente creare delle applicazioni web che funzionano dentro le pagine di Facebook e sono quindi in grado di avvantaggiarsi dell'infrastruttura e dei dati presenti in Facebook (la rete di relazioni, i contenuti, ecc.). Per esempio ho appena aggiunto l'applicazione Twitter alla mia pagina di Facebook, così adesso le due applicazioni sono collegate e un aggiornamento da una parte innescherà l'aggiornamento dall'altra (un caso di inutilità perfettamente sincronizzata).

Per gli sviluppatori il vantaggio è quello di poter offrire servizi ad una comunità che cresce alla velocità di 100.000 nuovi utenti al giorno, mentre per Facebook significa offrire sempre più servizi ai propri clienti. Sebbe possa sembrare un situazione "win-win" quasi banale, è giusto il contrario di quello che sta facendo MySpace, che ogni tanto blocca fornitori terzi di servizi ai propri utenti, magari per abbassarne un po' i valore e comprarli.

Tornando alle reti civiche, credo che un requisito fondamentale di un servizio offerto oggi da un ente locale ai propri cittadini sia la sua apertura su un modello simile: è indispensabile non solo che gli utenti siano in grado di disporre dei propri contenuti, ma è soprattutto importante creare i presupposti per cui altri operatori siano in grado di costruire valore attorno al servizio, che in prospettiva potrebbe diventare quasi secondario e infrastrutturale.

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 Lunedì, 21 maggio 2007

Italiani e BarCamp
L'altra sera a Londra ho incontrato brevemente Riccardo Cambiassi, che mi ha raccontato come il numero di BarCamp che stanno organizzando in Italia sia significativamente più grande rispetto a tutti gli altri paesi, in cui si tende ad organizzarne pochi ma grandi e generalisti e dove manca il fiorire di BarCamp verticali i cui annunci leggiamo quasi ogni giorno da queste parti.

Chissà perché questa formula ha più successo in Italia che in tutti gli altri paesi. Può essere che data la cronica mancanza di organizzazione di cui soffriamo, siamo tutto sommato abituati ad arrangiarci e quindi per noi è più naturale. O magari è che da noi si organizzano poche conferenze interessanti, e di conseguenza c'è più voglia di organizzarne di nuove. Secondo voi?

In intanto salgo in macchina per andare a Milano e partecipare all'aperitivo offerto da Cisco ai famosi 1.000 blogger, accorrete numerosi.

PS: o erano 100?

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 Domenica, 20 maggio 2007

RyanAir Blues
Take offVolare con RyanAir richiede tecnica e disciplina, soprattutto per quanto riguarda i bagagli. Il nuovo limite di 15Kg a persona è piuttosto basso se si deve stare qualche giorno o si pensa di comprare qualcosa, e il sovrapprezzo di 8 euro al Kg porta a guardare qualunque possibile acquisto nella città che visitate con sospetto o a fornire una scusa plausibile per il vostro compagno/a per non comprare qualcosa ("Cara, è bellissimo, ma non possiamo permetterci di portarlo a casa").

E mentre una volta il personale era leggermente flessibile, adesso sono precisi al grammo, anche se tendono a cercare di farti trasferire della roba nel bagaglio a mano piuttosto che chiedere il sovrapprezzo, innescando esplosioni di mutande per tutto l'aeroporto. Ovviamente il problema è che in hotel non c'è una bilancia, quindi fino a che non si arriva all'aeroporto e si gioca alla roulette del peso della valigia, non c'è modo di sapere se si rientra o meno nei limiti.

Poi ci si potrebbe lamentare un po' della configurazione da carro bestiame dei loro aerei, in cui si viaggia così stretti da condividere anche i pensieri con quelli seduti davanti e dietro, o del fatto che i prezzi popolari fanno viaggiare un sacco di gente, spesso per la prima volta, e che questi si sentono in dovere di ringraziare i piloti per il miracolo dell'atterraggio con un bell'applauso.

Ma in fondo, RyanAir mi consente di arrivare comodamente da Trieste a Londra spendendo pochi euro (e spesso proprio pochissimi), parte e arriva quasi sempre in perfetto orario se non in anticipo, e aiuta la gente a vedere pezzi di mondo lontani da casa, che è sempre una bella cosa.

Quindi, di nuovo, grazie RyanAir :-).

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 Mercoledì, 16 maggio 2007

Aziende e blogger
In questi giorni si è parlato molto di blogger e aziende, in una serie di conversazioni (partendo da Gaspar le potete ricostruire) innescate dall'iniziativa di Cisco di invitare un centinaio di blogger -me compreso- ad un aperitivo.

Scrivo qualche considerazione in ordine sparso sull'argomento, non strettamente legate a questa occasione ma in genere sui possibili rapporti tra blogger e aziende.

Non credo sia una buona idea fare una lista chiusa di 10, 100 o 1000 nomi. Penso sia molto più efficace decidere un numero e lanciare un invito aperto (bravo Lele). Non sarà certo difficile fare in modo che le eventuali persone che vogliamo far partecipare vengano, ma contemporaneamente non solo si eviterà la sgradevole sensazione di non aver invitato qualcuno, ma molto probabilmente si incontreranno persone nuove e sinceramente interessate a quello che vogliamo raccontare. Ovviamente si può mettere un limite al numero di persone: nessuno pretende che Cisco o altri offrano aperitivi all'intera blogosfera.

Dire che non esistono i "tot blogger più influenti" sarebbe stupido: è evidente che ci sono alcuni blogger più letti di altri. Ma non è affatto detto che questi siano i migliori da invitare. Non è una questione di numeri ma di qualità. Quindi merita lasciar perdere le classifiche e aspettare sulla porta: quelli interessati verranno, e probabilmente una buona parte di questi sarà influente per il nostro scopo.

Non si parla con i blogger per far uscire dei post o degli articoli, si parla con i blogger per capire meglio l'aria che tira, per soprattutto seminare e raccogliere idee. Per esempio io sono contento che Microsoft mi abbia invitato a vari eventi e che mi abbia regalato una copia di Vista. Credo che il vantaggio per Microsoft non sia nel fatto che io scriva un post dicendo quanto sono gentili (francamente non sono neanche sicuro che sia un bene), ma nel fatto che io abbia avuto modo di conoscere il loro punto di vista ed il loro prodotto e che pur essendo un utente Mac da sempre, negli ultimi giorni ho installato Vista sul mio MacBook, ci ho giocato, e quando ne parlerò in giro saprò senz'altro molto meglio di prima di cosa sto parlando.

Infine l'ingrediente segreto: quello che affascina la gran parte dei blogger che conosco sono la passione e l'entusiasmo. A prescindere dal fatto che si parli di sistemi operativi, router o human networks, quello che interessa i blogger è conoscere gente appassionata e competente, che sia in grado di trasmettere e raccogliere ad un livello ben più intenso di una presentazione di marketing; è proprio su questo ingrediente che si basano i BarCamp.

Quindi se decidete di parlare con la blogosfera, assicuratevi di lasciare a casa le slides e portavi l'entusiasmo per quello che fate. E anche qualche gadget ;-)

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 Martedì, 15 maggio 2007

Un futuro assicurato
All'inizio era la Nigeria, poi si sono uniti tutti gli ex dittatori africani. Poi si sono aggiunti cinesi e mediorientali. Chi di noi non riceve almeno una spammata al giorno che ci promette una bella fetta di un capitale da nascondere? L'importante è trovare un qualche potente che verosimilmente ha dei soldi da riciclare. Guardate chi è il protagonista di questa mail, arrivata oggi al mio amico Marc:

From: Mr. Silvio Berlusconi [mailto:secretary@silvio-word.it]
Sent: Monday, May 14, 2007 5:25 PM
To: undisclosed-recipients:
Subject: Hello!

Good day.

Please, understand my reason for contacting you today through this medium; I am Mr. Silvio Berlusconi, Former Italian Prime Minister who was charge for purchasing of movie and television rights at Mediaset. Despite the accusation levy against me, I have be working tremendously to support the less privileged in the society.

Upon all the effort and support I have made, the Italian Government lead by it attorney general has probe my effort and tend to confiscate my wealth and money I deposited with a bank firm in The Netherlands which amounted to 10, 562, 987.00EUR. I will not disclose the bank for now, due to the investigation to scramble all my wealth.

See the web link for more details:
http://www.guardian.co.uk/italy/story/0,,1815571,00.html

On that note, I have decided to move part of the fund I deposited with the bank firm for a reliable business purpose and also gain access to fully support the less privilege which the government of my country is against. Under a supervision of a credible business oriented person(s) or company who can give a positive address on this note. This does not involve any illegal transaction of any kind, despite the nature of internet abuse.

The legal protocol and modalities of this transaction has been giving to my personal LAWYER and ADVISORY due to the security measure surrounding me. Also note that this transaction has to be done confidentially.

N: B Contact my Lawyer immediately for details of this transaction with the information below: -

Barrister Tom Hendry
Attorney/Advisory
Tel: +44-704-570-8054
E-mail: barr.tomhendry01@hotmail.it

Sign
Mrs. Alicia Lynn
Secretary,
Prime Minister World.


 Lunedì, 14 maggio 2007

Tele Visioni
Federico Fasce ha gentilmente messo in linea la conversazione che abbiamo avuto la settimana scorsa a Savona assieme a Marco Formento.

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Politica locale in rete
Oggi a Gorizia si sono confrontati per la prima volta i candidati a sindaco alle ormai prossime elezioni.

Per quanto mi riguarda non si sono confrontati per la prima volta, io ho iniziato a confrontare i vari candidati da quando ho trovato i link ai loro siti. E la situazione è piuttosto drammatica.

Ecco alcuni dei politici goriziani tratti dal blogroll politico che Gorizia Oggi ha prontamente messo in rete.

C'è da registrare che molti hanno scelto il formato del blog, perché giustamente è facile, veloce e ormai tutti sanno che in rete i blog servono ad innescare delle conversazioni. Abbiamo quindi il blog di Giulio Mosetti, probabilmente il più attivo e aggiornato più frequentemente, ha il feed RSS che mi permette di seguire gli aggiornamenti, ma non è scritto in prima persona, non ci sono i commenti, i trackback e nient'altro che possa stimolare una conversazione.

Anche Pierpaolo Silli ha aperto un blog, e all'inizio della pagina spicca un post datato nel futuro: lunedì 28 maggio (!), i commenti sono attivi è c'è stata un po' di conversazione, ma leggendo i post è praticamente impossibile capire il punto di vista del candidato. In modo analogo Dario Obizzi fornisce alcune istruzioni su come e dove votare, ma non fa nulla per spiegare il suo punto di vista: c'è un link al programma del centro-destra in formato PDF. Stessa cosa si può dire per il blog Gorizia Democratica, dove i post non fanno proprio nulla per stimolare la conversazione.

Poi ci sono i candidati che hanno veri e propri siti, come Ettore Romoli, che spicca sullo sfondino nuvoloso di rigore, con un'orgia di cose che appaiono e scompaiono cliccando qua e la (rendendo del tutto impossibile linkare una pagina particolare), o Fabio Gentile, che arricchisce il suo sito di musiche e cori impossibili da spegnere. Per finire con Andrea Bellavite, che con un bel sito revival ci fa rimpiangere gli anni '90 e l'epoca delle pagine web fatte in casa.

Da notare che con pochissime eccezioni nessuno dei candidati linka gli alleati (figuriamoci poi linkare i concorrenti, cosa che io suggerirei loro di fare) e che ovviamente tra di loro non c'è la minima forma di conversazione.

Insomma, sembra che a nessuno di questi signori sia passato per la testa di prendere seriamente in considerazione la rete come uno strumento utile a ragionare con i propri concittadini (come abbiamo detto tante volte la rete non serve a farsi pubblicità, serve a pensare meglio), sprecando l'ennesima occasione. Ma non ho dubbi che tutti mettano l'innovazione ai primi posti nei loro programmi.

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 Venerdì, 11 maggio 2007

Nomen omen
Anche in epoca di 2.0, capita che una buona idea per un prodotto in una lingua non funzioni altrettanto bene in un'altra.

A cena dall'Amelia
boscarato brosIeri sera a cena dall'Amelia non abbiamo solo mangiato e chiacchierato in una bella compagnia (anche se non quanto avrei voluto, qualcuno me lo sono praticamente perso), ci siamo soprattutto fatti raccontare delle belle storie da Marco Boscarato.

Marco è un narratore eccezionale, in grado di mescolare con passione parole, gusti e profumi per raccontare storie di tradizione e innovazione.

Tra le portate, veramente una migliore dell'altra, ho apprezzato particolarmente la frittata di moeche con la marmellata di pomodori, il tradizionalissimo baccalà mantecato, la Sà fregula "Amelia Casanova" e il gelato al bitter.

Da ripetere.

 Giovedì, 10 maggio 2007

Il punto di vista di BlogBabel
Da qualche tempo sulla home page di BlogBabel al posto della classifica c'è la lista degli argomenti "caldi" delle ultime 24 ore, ovvero quelli che sono stati maggiormente linkati dai blog tracciati dal sito. Credo che possa diventare un interessante punto d'osservazione sull'attenzione (o magari la mancanza di attenzione) che la blogosfera dedica ai diversi argomenti d'attualità.

PS: leggetevi quest'intervista a Ludo di Emanuele. Io sono d'accordo al 110%.

 Mercoledì, 9 maggio 2007

Incontri ravvicinati
Penso che ieri a Savona sia andata bene: l'incontro con Roberta Milano e i ragazzi del master dovrebbe essere stato produttivo, e la chiacchierata & pizza che è seguita con Marco Formento e un po' di altri blogger è stata come al solito stimolante.

Anche se sono costose in termini di tempo e fatica, trovo che queste occasioni di incontrarsi e parlare, soprattutto quando sono coinvolti gruppi di persone che non frequento abitualmente, sono delle ottime occasioni per testare e rielaborare le idee. In fondo io parto dall'idea di dire un po' sempre le stesse cose a tutti quelli che incontro, ma va sempre a finire che c'è un lato nuovo, un punto di vista diverso, un modo di percepire la realtà che mi consente di aggiungere qualche riflessione al mio bagaglio.

 Lunedì, 7 maggio 2007

Di nuovo in Liguria
Domani parto presto e per se tutto va bene per le due sarò a Savona. Qua i dettagli. Poi si va a cena assieme.

Parole
Curioso come il termine berlusconiano "killeraggio politico", che ad orecchio dovrebbe derivare dall'inglese "killer", venga tradotto dalla BBC con "political assassination".

Vanity links
La puntata numero uno di Nicola Mattina & Friends non è venuta male. Penso che potrei dedicare un quarto d'ora ogni tanto ad una trasmissione del genere (senza di me, ovviamente).

Venerdì scorso con un po' di amici siamo andati a trovare Dada a Firenze: una visita molto interessante.

Questo titolo sulla Stampa invece è piuttosto ridicolo, ma sono sicuro che mia nonna sarà contenta.

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 Giovedì, 3 maggio 2007

10 maggio dall'Amelia a Mestre
Mettiamola così:
  • Aperitivo con ... "cicheti"
    (ovvero, finger food alla nostra maniera)
  • "Baccalà mantecato"
    (e il lungo viaggio per mare di Piero Querini)
  • Risotto "Amelia Casanova" con astice, melone e pepe di mulinello
  • Scaloppa di pescato del giorno alle erbe, patate rosolate
  • Gelato al Campari con macedonia di frutta e ortaggi, cioccolato amaro a scaglie
  • Dessert "Passione per la rete"
Il tutto a 20 Euro a persona. Come potete anche solo pensare di non venire e poi sopportare tutte le foto su flickr?

Prenotatevi lasciando un commento a questo post.


 Mercoledì, 2 maggio 2007

Pensieri sparsi sul BarCamp
Di come ZenaCamp sia andato alla grande ormai dovreste averlo letto, quindi non starò a ripetervelo. Vi riporterò qualche considerazione, nate un po' dall'osservazione di come è andata a Genova, un po' dalle conversazioni che sono emerse con varie persone che ho incontrato.

Molto Zena e poco Camp?
Prima di BarCamp c'era FooCamp, e l'idea originale era quella di passare qualche giorno e qualche notte assieme, magari dormendo in un sacco a pelo in una tenda (o sotto una scrivania). Riducendo l'evento ad una sola giornata in orario ufficio, va a finire che si perdono alcuni di quei momenti che possono creare l'effetto "gita scolastica" e quindi costituire l'occasione per creare nuovi tipi di legami tra le persone. Detto questo, sono il primo ad ammettere di non essere un tipo da sacco a pelo. Ma si potrebbero trovare essere soluzioni alternative, non ho dubbi che portando l'evento a due giorni la quantità di occasioni per incontrarsi, parlare, confrontarsi e crescere aumenterebbe di ben più del doppio.

Quanta gente?
Per quanto riguarda la quantità di persone, pur concordando con l'idea che un evento di questo tipo difficilmente possa diventare troppo grande, credo che potrebbe tranquillamente partecipare il doppio della gente che si è vista a Genova. Ovviamente dovrebbero esserci ambienti e infrastrutture adeguate. E più tempo a disposizione.

Generico o verticale?
Molte delle persone con cui ho parlato vedono nella verticalizzazione l'evoluzione di questi eventi: il BarCamp letterario, quello delle donne, quello della scienza e così via. A me l'idea del BarCamp tematico non piace, preferisco andare ad un evento generico in cui poter incontrare persone diverse da quelle che frequento di solito e imparare cose nuove. Non andrei alla gran parte dei BarCamp verticali al di fuori del mio settore (e probabilmente non andrei neanche a quelli del mio settore perché li troverei noiosi).

Sponsor
Gli sponsor dovrebbero fare la fila per poter avere l'onore di partecipare a questo tipo di eventi e dovrebbero mettere seriamente mano al portafoglio. Avere un piccolo budget a disposizione potrebbe risolvere diversi problemi.

Cospirazioni musulmane
Seguendo un link da Daniela, sono finito a leggere questo articolo intitolato "Reasons for decline of the Muslim world" su Gulfnews.

The Muslim world seems to be in the grip of all kinds of rumours. The willingness of large numbers of Muslims to believe some outrageous assertions reflects pervasive insecurity coupled with widespread ignorance.

Interessante.

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Paolo Valdemarin: 2007