Da domani a sabato sono a Milano, impegnato a vendere righe fatte in due secondi a signore nei parchi, quindi ci sarà poco blogging.

Venerdì pomeriggio c'è questa cosa all'università con Marc Canter, a cui ci sarò di sicuro.

Se qualcuno vuole invitarmi a cena domani (mercoledì) sera... faccia un fischio :-)

Definire Picasso un consulente è azzardato, ma la storiella merita [via Miss Rogue]:

Legend has it that Pablo Picasso was sketching in the park when a bold woman approached him.

"It's you -- Picasso, the great artist! Oh, you must sketch my portrait! I insist."

So Picasso agreed to sketch her. After studying her for a moment, he used a single pencil stroke to create her portrait. He handed the women his work of art.

"It's perfect!" she gushed. "You managed to capture my essence with one stroke, in one moment. Thank you! How much do I owe you?"

"Five thousand dollars," the artist replied.

"B-b-but, what?" the woman sputtered. "How could you want so much money for this picture? It only took you a second to draw it!"

To which Picasso responded, "Madame, it took me my entire life."

Un po' per motivi professionali, un po' per curiosità, un po' perché mi invitano, va a finire che apro degli account su quasi tutti i siti di social networking e i Digital Lifestyle Aggregators. Nella gran parte dei casi ci faccio un giretto, invito qualche povera vittima e poi non ci torno più. Ma qualche volta ci rimango attaccato per po'.

Nell'ultima settimana ho iniziato a usicchiare iLike, un'estensione di iTunes che consente di condividere con altri i propri gusti musicali e di scoprire nuovi artisti. Visto che il sistema mi ha fatto scaricare sia qualche MP3 gratuito che poi mi sono trovato effettivamente ad ascoltare, sia un paio di brani che difficilmente avrei pensato di acquistare, direi che funziona. Tra l'altro ho scoperto che l'unico blogger con cui ho affinità musicali (almeno stando a iLike) è Gaspar. Non so perché, ma non l'avrei detto.

L'altro sito con cui sto giocando è Twitter.com, che consente di essere sempre informati su cosa stiano facendo i vostri amici via web, email, instant messaging e SMS. Un uso semplice ma interessante di queste tecnologie.

Se vi capita di passare su uno di questi siti (o magari se siete già iscritti) fatemi una visita (iLike, Twitter).

Tags: iLike, DLA, Twitter

Solo 150 posti ancora disponibili a Le Web. La prossima settimana si chiudono le iscrizioni. Poi non venitemi dire che non vi ho avvertito (si, mi sto rivolgendo proprio a voi che sapete chi siete ;-).

Tags: leweb3

Oggi ho scoperto che il sito del Senato offre numerosi feed RSS, sia relativi ai comunicati stampa e le news, sia ai lavori delle Commissioni, con la possibilità di iscriversi al feed di ogni singola commissione.

Ottimo lavoro.

Inizio a pensare che in fondo i media abbiano ragione: è tutta colpa di Internet!

Avete visto oggi al TG1 il servizio sul tipo che correva a 300 all'ora in moto sull'autostrada? L'hanno beccato perché ha postato il video su YouTube.

Non è che una volta la gente non corresse in moto, o che i tredicenni non cercassero di vedere le mutande delle compagne di classe, o che non vi fossero episodi di bullismo: è che una volta nessuno si sognava di filmare questi eventi e renderli pubblici.

Quindi sono d'accordo: Internet sta rendendo i nostri poveri giovani dei completi deficienti.

Ci sono già 650 nomi sulla lista (e solo 20 italiani) degli iscritti a Le Web 3, che vuol dire che ci sono solo 250 posti ancora disponibili.

Visto che è molto probabile che gli ultimi posti se ne vadano abbastanza rapidamente, se siete interessati vi consiglio di registrarvi al più presto, a questo punto il programma è abbastanza ben definito (anche se è probabile che ci siano sorprese dell'ultimo momento) e sembra una conferenza a cui non si può mancare, sia per i relatori, sia per le possibilità di networking.

Tags: leweb3

Nel mio percorso da casa all'ufficio passo attraverso la minuscola zona industriale di Gorizia, dove ci sono un po' di capannoni di un po' d'aziende. Passandoci davanti mi chiedo sempre chi siano e cosa facciano queste aziende: non ne ho la minima idea, così come non frequento praticamente nessun altro imprenditore da queste parti.

Non posso che concordare con questo post di Stowe Boyd: una delle caratteristiche più impressionanti della scena tecnologica di San Francisco è l'enorme numero di occasioni sociali che ci sono. Quello che rende quella zona formidabile non è la tecnologia o la disponibilità di soldi, è la quantità di opportunità che chiunque ha di incontrare chiunque altro, ed è proprio da questa continua frequentazione che nascono idee, aziende, successi e insuccessi. Pur avendo frequentato piuttosto saltuariamente la California e pur non essendo assolutamente un tipo da party, conosco senz'altro più gente a San Francisco che a Gorizia, e non è solo una questione di contatti professionali.

Prometto che se mi eleggete creerò il "Ministero delle feste e le grigliate"... altro che innovazione!

Tags: Innovazione, San Francisco, Stowe Boyd

Ho sostituito i vecchi trackback, che servivano solo a collezionare spam, con i nuovi Technorati Link Count Widgets sotto ogni post. Vediamo un po' come va.

Tags: Blog, Blog reactions, Technorati

Il cosiddetto blog di Bonduelle (commenti qua e qua) è chiaramente un sintomo del problema che la settimana scorsa Maurizio Sala descriveva allo IAB Forum: un cliente che vuole qualcosa "web 2.0" e un'agenzia che non conosce il linguaggio. Potrebbe essere interessante cercare di capire in quali dosi di queste due ignoranze è stato realizzato il mix, ma il risultato non cambia: è un'inutile schifezza.

Riuscire a cercare di evitare che accadano molte di queste schifezze è importante per evitare un disinammoramento altrettanto rapido dell'innamoramento per queste forme di comunicazione. Tra qualche mese Bonduelle non concluderà di aver fatto un clamoroso errore ma penserà che "questa cosa dei blog non funziona".

Da notare anche l'uso del linguaggio, almeno nel comunicato radiofonico ho sentito una frase che suonava "blogga anche tu con la famiglia Bonduelle". Già ho qualche dubbio sul verbo "bloggare", ma sarebbe almeno il caso che venisse usato nel senso di "scrivere sul proprio blog", cosa che evidentemente nessuno può fare sul blog dei Bonduelle.

Tags: Blog, marketing, Bonduelle

Stefano Quintarelli segnala che AIIP segnala che il primo dicembre ci sarà un incontro a Milano col mio amico Marc Canter. Accorrete numerosi.

Tags: Marc Canter

Ogni tanto mi piacerebbe essere uno di quei clienti che (giustamente) rompono. Ma al contrario di Bonilli non ho detto niente alla reception dell'hotel in cui ho dormito a Milano la settimana scorsa. Ho pagato, usato tutto il mio credito raccolto attraverso il programma fedeltà, in modo da poter serenamente scegliere di non tornare mai più in un albergo della catena, e me ne sono uscito.

Poi, ripensandoci, in metropolitana mi sono appuntato questa lista, magari può servire a fare una scelta informata ad un casuale navigatore arrivato in queste pagine attraverso google.

Jolly Hotel Touring, Milano, Stanza 451:

• la carta da parati è rovinata, sporca e ci sono alcuni buchi nel muro
• la stanza è piuttosto piccola
• non ci sono prese elettriche libere nella stanza (per mettere sotto carica cellulari, palmari, PC, ecc)
• il paralume ha una vistosa bruciatura
• la moquette ha una notevole macchia scolorita
• i soffioni della doccia sono otturati e il portasapone è rotto

Il tutto a 175 Euro a notte, prezzo con convenzione aziendale. Il prezzo più alto del solito è dovuto al fatto che si tratta di una stanza "Superior" (pensate alla sfiga di finire in una inferior). L'acqua nel frigobar viene venduta a 7.50 al litro. Wifi a 50 euro per sei ore.

Sono al Cantiere del Nuovo a sentire Giuseppe che parla di comunicazione. Siamo partiti dalle incisioni rupestri, passati per la comunicazione orale, gli inizi della stampa, la storia della democrazia. Siamo arrivati ai libri, non dovrebbe volerci ancora moltissimo prima di arrivare al web ;-). Tutto molto approfondito e interessante.

Allo IAB Forum ieri mattina la grande sala era colma e gli interventi molto interessanti (visti i tempi compressi e l'elevata ridondanza, ho compresso il mio intervento in 10 minuti). Mi è sembrato particolarmente interessante e condivisibile il punto di vista di Maurizio Sala che ha parlato dei rischi posti da un mercato in movimento così rapido e una forte e crescente richiesta, a fronte di una clientela che non ha ancora appreso i nuovi linguaggi della rete ma che allo stesso tempo non è in grado di delegare ai professionisti (che a loro volta in molti casi avrebbero bisogno di una ripassatina). Argomenti che meritano una riflessione e probabilmente uno sforzo comune.

Vittorio Zambardino lamenta la sostanziale ignavia dell'italica blogosfera:

Nessuno che si metta a scavare con la testa (mica che uno vorrebbe il reporting professionale) dentro le contraddizioni facendolo in modo davvero critico, che non è feroce, è lucido. Insomma mi aspettavo di più da un fenomeno ormai maturo - nel senso che ha espresso tutto ciò che poteva esprimere, non nel senso che sia alla frutta - una funzione nobile del blogging che ovviamente non può essere assolta dai giornalisti blogger.

Sono fondamentalmente d'accordo, ma non credo questo dei blog in Italia sia un fenomeno maturo o che sia ormai tardi, forse è troppo presto.

La prima fase dell'adozione dei blog in Italia, quella degli early adopters, è stata abbracciata principalmente da persone che già frequentavano la rete in modo piuttosto intenso, si sono viste molte e spesso accese discussioni, ma l'argomento è stato invariabilmente tecnico o comunque strettamente correlato ai blog stessi.

La seconda ondata, quella che vediamo oggi, vede un numero più significativo di persone aprire un blog, ma si tratta comunque di nicchie (studenti, giornalisti, qualche azienda, qualche iniziativa editoriale), e le conversazioni sono principalmente spicciole e locali.

Dove sono quelli con le opinioni? Con i commenti politici? Coloro in grado di accompagnare il discorso pubblico dei giornali e della tv? Ovunque siano, non hanno aperto un blog, almeno non ancora.

Credo che la spiegazione sia semplice: più la base si allarga più assomiglia alla società nella sua interezza, e questa, come hanno commentato molti proprio in questi giorni, è clamorosamente in ritardo rispetto ad altri paesi in cui i blog hanno portato interessanti contributi alla discussione pubblica.

Quindi aspettiamo, magari un giorno di questi arrivano.

Credo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrebbe istituire un "Ufficio Report", presso cui sistemare alcuni volonterosi funzionari che la domenica sera si guardino la puntata di Report prendendo appunti, per poi iniziare a fare qualcosa in proposito di qualunque cosa venga descritta nella trasmissione e riferendo al pubblico eventuali progressi (magari su un blog, che costa poco e andrebbe bene allo scopo).

Non pretendo certo soluzioni immediate, ma vorrei togliermi di dosso la sgradevole sensazione che non venga fatto assolutamente niente per porre rimedio a degli scandali che dovrebbero riempire ogni giorno tutti i telegiornali, non una trasmissione di nicchia la domenica sera su rai tre.

Questa settimana parteciperò a due eventi a Milano.



Giovedì 9 sarò allo IAB Forum assieme a diverse altre persone molto più interessanti di me a parlare di comunicazioni e cose digitali.



Venerdì 10 nel pomeriggio sarò alla Triennale in occasione del Cantiere del Nuovo, ad un laboratorio sul tema "L'innovazione in rete in ambito aziendale". Ci sarà un sacco di tempo, computer collegati e rete wifi, quindi ci sono i presupposti per fare qualcosa di interessante, accorrete numerosi.

Un titolo su Repubblica nota che nella classifica del loro nuovo StarControl Beppe Grillo appare primo nella categoria "Televisione" pur non apparendo quasi mai in TV. Questo ovviamente perché la classifica misura la popolarità sul web, e Grillo è molto popolare in rete. Curiosamente il tool di Repubblica non include una categoria "Internet", cosa che renderebbe il tutto un tantino più interessante.

A me la tassa sui SUV piaceva. Non tassava il lusso, tassava la stupidità di comprare un'automobile senza senso, più lenta di una sportiva, meno spaziosa di un minivan, più costosa di una station wagon, incapace di andare fuori strada (come se servisse a qualcuno), e con dei consumi da portaerei grazie al peso eccezionale e il coefficiente di penetrazione della credenza di mia nonna.

Tassare le automobili con più di 100kw significa semplicemente andare a cercare altri soldi nelle tasche di chi, evidentemente, si può permettere di spendere un po' di più, incluse le mie. Anche se la mia automobile consuma e inquina meno di molte con meno di 100kw.