L'indomabile Gianluca Neri si lancia in un'altra impresa impossibile: i Macchianera Blog Awards 2006.

Mi sembra giusto contribuire con una testimonianza: nel 2004 questo blog ha vinto il premio come miglior Blog Tecnologico (era già tutto un magna magna). Della cosa mi ero completamente dimenticato fino a quando non ho consultato la lista oggi. Chissà se dopo un po' anche gli attori si dimenticano degli oscar vinti ;-)

Tags: blog award, macchianera

Questa notizia è sulla home page di repubblica.it adesso. Solo una questione di ordini di grandezza.

Ho messo un po' delle mie foto di Flickr sulla mappa. La funzione è simpatica anche se le mappe per l'Europa di Yahoo sono del tutto inadeguate. Per avere un po' di precisione in più sono andato a cercarmi le coordinate con Google Maps, ma è tutt'altro che rapido come processo.

Adesso mi piacerebbe che il mio cellulare possa chiedere dove si trova al mio TomTom via bluetooth (i due già si parlano) quando carico al volo una foto su Flickr.

Tags: Flickr

Ho passato tre settimane che sono sembrate di pioggia quasi ininterrotta rimandando di giorno in giorno i mille buoni propositi che mi ero posto. Ma alla fine sono fresco e riposato e pronto ad affrontare i prossimi mesi. Per iniziare mi sono fatto la lista dei lavori, dei clienti e degli impegni per i prossimi mesi mi sento già un po' più stanco ;-)

Mentre non c'ero il sito Turistiprotagonisti è stato aperto (ed è proprio come me lo aspettavo), qualcuno ha deciso che questo è un blog di estrema sinistra e Plutone non è più un pianeta. Sia io che Plutone stiamo pensando di ricorrere al TAR.

Già che c'ero vi ho fatto una breve registrazione...

Stefano Gazziano ha risposto a critiche e commenti sul sito turistiprotagonisti.it. Grazie.

Personalmente resto dell'idea che anche con un budget molto limitato e tempi stretti si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso da un sito basato su una redazione che riceve messaggi via email, l'idea di scatenare la redazione su siti che già ospitano forum di turisti è interessante. A questo punto aspettiamo e vediamo.

Cercando di non pensare al fatto che fuori ci sono solo 13 gradi, io me ne vado in ferie per qualche settimana. Questo potrebbe voler dire avere un sacco di tempo per scrivere su questo blog, registrare podcast, fare foto, girare video, suonare la chitarra, ecc, ecc... ma potrebbe anche andare a finire che non avrò nessuna voglia e passerò il mio tempo a oziare sulla mia nuova amaca acrobatica (facile salire, difficile scendere). Vedremo.

Layla Pavone riporta i dati di una ricerca Eurisko New Media secondo cui il 4% degli utenti internet in Italia ha un blog, pari a 650.000 blog. Il numero mi sembra un po' alto, ma se fosse vero significherebbe che più dell'1% della popolazione italiana ha un blog.

Da Beirut a Tel Aviv è come dire da Brescia a Livorno.

Luca Conti pubblica un'interessante analisi sell'arretratezza del cosiddetto web 2.0 in Italia.

Sul fatto che in Italia ci siano poche imprese che sviluppano applicazioni in questo campo credo ci sia poco da aggiungere e anche ben poco da fare: non ci sono e non ci saranno.

Per quanto riguarda l'adozione di queste tecnologie da parte di aziende e della politica, credo che succederà solo quando saranno costretti a farlo, e a costringerli dovrà essere il pubblico.

Certo, in Italia pubblico è piuttosto arretrato, ha una bassa alfabetizzazione informatica e di solito non parla inglese. Ma ciò nonostante queste tecnologie, anche se d'importazione, si stanno espandendo, il numero di blog cresce costantemente e così le persone che usano la rete per informarsi, collaborare, conversare e interagire.

Accadrà che un giorno queste persone decideranno di voler usare questi strumenti anche per aver a che fare con le aziende e con la classe politica, e dopo un po' di resistenze questi dovranno smettere di fare finta di niente.

Forse a quel punto nascerà anche qualche azienda interessante.

Tags: Luca Conti, web2.0

Stefano Quintarelli (che è uno da tener d'occhio) dice che ieri è stato un giorno triste perché la TV cia cavo è stata regalata a Telecom Italia e racconta come la fibra ottica passiva cambierà completamente il panorama della rete e dei servizi.

Ieri sera mi sono guardato un'intervista ad Al Gore a proposito della sua ultima missione: salvare l'umanità. L'intervista è stata fatta da Channel 4 ed è abbastanza facilmente recuperabile in rete, in attesa dell'uscita del documentarione sulla crisi dovuta al cambiamento del clima.

Ci sono due messaggi forti nell'intervista: il primo è che abbiamo dieci anni per mettere le cose a posto (ovvero ridurre significativamente l'inquinamento) se non ci muoviamo in tempo si potrebbe innescare una spirale discendente da cui sarebbe impossibile uscire e che porterebbe alla fine della civilità, ma comunque siamo ancora in tempo. Il secondo è che i politici di tutte le parti (ma salvare l'umanità è più di destra o di sinistra?) non agiranno fino a quando una massa critica di persone (elettori) non pretenderà da loro un'azione su questo fronte.

Devo dire che il caso montato da Gore è piuttosto credibile, guardatevi l'intervista in una qualche pigra serata di vacanza.