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Il mio biglietto da visita.




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This work is licensed under a Creative Commons License.

Updated: 18-12-2005; 18:32:42.

Paolo's Weblog.

 Giovedì, 31 luglio 2003

Voltan S.p.a. evectors è orgogliosa di presentare un'altra grande Azienda italiana che ha deciso di affidarsi ad evectors IdeaTools per presentare i propri prodotti sul web: Voltan S.p.a.

Voltan produce pasta dal 1937, e nel 1959 ha depositato in Svizzera il brevetto per l'applicazione del procedimento di pastorizzazione alla pasta fresca. La sede è a Olmo di Martellago (VE) dove, nel 2002, è stato inaugurato un nuovo stabilimento dedicato principalmente alla produzione di vari tipi di gnocchi di patate. [evectors]

Non è che non mi piacciano tutti i nostri clienti... ma alcuni producono cose più gradevoli di altri.


 Mercoledì, 30 luglio 2003

Sempre a proposito nel nostro fresco fresco monopolista della TV digitale. Oggi i "terminali" di Sky sono ancora bloccati. Dopodomani iniziano le trasmissioni. Migliaia di utenti Stream e TelePiù non possono converitire i propri abbonamenti, i numeri verdi continuano a passare le telefonate a scorate persone nei call center che suggeriscono di richiamare più tardi... o anche domani.

Intendiamoci: so benissimo che qualunque sistema informatico si può bloccare, capita, e capita sempre nel momento peggiore, ma comunque non mi sembra ci stiano facendo una bella figura.


 Martedì, 29 luglio 2003

Un caldo benvenuto ai numerosissimi visitatori che da qualche giorno giungono su questo sito da google alla ricerca del numero verde Sky. Il numero lo troverete sulla brochure che forse vi arriverà. Che poi siate in grado di attivare la vostra scheda è cosa tutta da dimostrare (in questo momento, ad esempio, gli operatori hanno i terminali bloccati).

Il numero di fax dell'ufficio reclami di Stream è lo 06 88663453.

Buon divertimento.


Una mezz'oretta fa.


 Venerdì, 25 luglio 2003

Mi piace RyanAir, sul serio. Chiunque mi consenta di volare a Londra per 20 Euri mi piace. Il servizio non c'è (quindi non può essere cattivo). Il cibo a bordo, che si paga £4, è buono. Quello delle altre linee aeree, che evidentemente costa svariate centinaia di Euri, fa schifo.

Ieri mattina sono partito per la prima volta dall'aeroporto di Treviso. Dalla pista di decollo si notano uno accanto all'altro due grandi hangar marchiati Benetton e Luxottica. Siamo nel cuore-del-ricco-nord-est. Qua non c'è disoccupazione e sembra che le Porsche le regalino.

Dopo ristoranti, hotel, pub e negozi, a Treviso hanno inventato l'aeroporto a tema: l'unica piccola cadente palazzina non è simbolo di trascuratezza.

Pur essendo arrivato con un generoso anticipo una interminabile e tipicamente italica fila a cuneo non mi ha consentito di esplorare l'aeroporto e di coglierne a pieno la filosofia, ma credo il tema sia "Terzo Mondo a casa tua": l'aeroporto di Treviso non è cadente, è un'orginale aeroporto della periferia bosniaca, smontato pezzo per pezzo e ricostruito a Treviso mantenendo tutto il feeling originale.

Gli orologi fermi, il soffitto che perde, probabilmente anche il personale maleducato è stato importato (da sottolineare il meritevole sforzo di insegnar loro perfettamente il dialetto veneto). Oltre alla polizia c'è anche l'esercito che pattuglia armato di enormi fucili le orde di turisti in coda (credo il motivo sia che è anche un aeroporto militare).

In quest'epoca di turismo d'avventura, l'aeroporto di Treviso vi consente di sentirvi già nel vostro paese del terzo mondo preferito non appena scesi dalla vostra macchina.

Dev'essere un'iniziativa sponsorizzata da Benetton e Luxottica. Congratulazioni.


 Mercoledì, 23 luglio 2003

Talks in BA dispute continue.[BBC News | Front Page | UK Edition]

Leggendo il titolo di questo articolo di BBC news nel mio aggregatore per un attimo ho pensato che si riferissero alla discussione che stavo facendo via ICQ con Giuseppe sul Blog Aggregator...


Giornata dura ieri.

In mattinata scopro che Wind offre un servizio gprs con tariffa flat (e non a 50 Euri/byte), quindi penso di chiamarli per organizzare una "migrazione" del nostro contratto aziendale. Non mi ricordo il loro numero verde (155), quindi guardo sul sito. Non c'è (o almeno, non è in prima pagina dove dovrebbe essere). Lo trovo sull'elenco telefonico, chiamo. Dopo 5 minuti di navigazione con il loro sistema automatico mi risponde un operatore. Attualmente noi abbiamo un contratto con 5 abbonamenti. "Mi spiace, noi facciamo contratti da 1 a 4 abbonamenti. Comunque mi lasci il numero, la chiamerà un nostro agente. Se tra una decina di giorni non ha ancora chiamato ci ricontatti". Sigh!

Nel pomeriggio mi arriva la brochure per passare da Stream a Sky. Chiamo il numero verde. Mi dicono che devo cambiare il decoder e che tra quando mi consegnano il decoder nuovo e quando mi arriverà la scheda per poterlo utilizzare passerà qualche giorno. Chiedo se per questo periodo, visto che non posso usare i loro servizi a causa loro, mi scontano l'abbonamento (non che ci contassi, era tanto per rompere): "Non è previsto". Tanto che posso fare? Per passare alla concorrenza dovrei emigrare.

Ieri sera tutti i telegiornali annunciano possibile blackout per la giornata di oggi, consultare il sito dell'Enel per sapere dove e quando. Sul sito dell'Enel c'è una cartina da cliccare, ma le regioni non sono linkate a niente, quindi non è possibile avere alcuna informazione.

Forse oggi andrà meglio...

Update: adesso la cartina dell'Enel è cliccabile. Se avessero scritto "inutile cliccare come cretini, non abbiamo ancora deciso se vi togliamo la corrente" sarebbe stato meglio.


 Martedì, 22 luglio 2003

E così siamo arrivati alla versione 1.2 del BA.

Un approccio decisamente interessante e che si allontana dal concetto attuale di "aggregatore", con i post tutti uno sotto l'altro. Mi piace. Mi piacciono sempre le cose nuove. Congratulazioni a Giuseppe.

Adesso mancano solo le immagini!


 Sabato, 19 luglio 2003

Flavio Grassi: Il riscatto per l'ostaggio Sofri.

 Venerdì, 18 luglio 2003

intelligenza artifiziale:

forse voi non lo sapete, perchè siete gente normale, ma nel pollaio dei blogger c'è una certa agitazione.

la cricca dei giornalisti (che vorrebbero entrare nella cricca dei televisivi) schifa

la cricca dei blogger noti (che vorrebbero entrare nella cricca dei giornalisti), che snobba

la cricca dei blogger medi (che vorrebbero entrare nella cricca dei noti) che ignora la massa dei blogger appena nati (che vorrebbero entrare nella cricca dei medi), che snobba i televisivi.

per comprendere il tutto basta immaginare una qualsiasi classe elementare e le microfazioni al suo interno. [segnalatomi da Giuseppe Granieri]


Oggi ho letto due post che finiscono in forma interrogativa. Per entrambi la mia risposta è: "no".

 Martedì, 15 luglio 2003

C'era la mia foto sul Corriere. Ma io non ero citato nell'articolo.

...wow... un anno!


matrixXP. Orange dungarees is always good for a spoof vid of something. Today they point to an excellend spoof: MatrixXP [quicktime movie] 
[Adam Curry: Adam Curry's Weblog]

blog e giornalismo. Opinioni di giornalisti-blogger (o blogger-giornalisti? ;-): Antonio Montanaro e Carlo Annese.

 Domenica, 13 luglio 2003

Interessante documento. Immagino si tratti di "propaganda comunista" ;-) [via Manteblog > EU2003.it]

 Giovedì, 10 luglio 2003

Da questa mattina 4/5 "battute" all'ora, una più divertente dell'altra.

Ping Pong Matrix Style (Windows Media Player) [via Scoble]

Un altro motivo per cui presto i giornalisti odieranno ancora di più i weblog è la disintermediazione (scusate per la parola...) che un'infrastruttura del genere consente.

I weblog, in senso lato come siti basati su strumenti di publishing che consentono a chiunque di pubblicare spendendo poco e senza specifiche conoscenze tecniche, consentono a chiunque di diventare una fonte d'informazione.

Di fatto succede già nel settore informatico: io ho smesso di leggere le riviste tecniche da un pezzo, visto che i comunicati stampa delle aziende me li posso tranquillamente leggere sui siti delle aziende stesse e che le recensioni dei prodotti le trovo fatte da chi i prodotti li usa ogni giorno professionalmente e non da un giornalista che ha avuto appena il tempo di installare un programma prima di dover consegnare il pezzo. La rivista che pubblica comunicati stampa facendosi pagare in pubblicità non mi serve più a niente.

Prima o dopo succederà anche per gli altri settori della comunicazione. Perché dover farsi raccontare quello che questo o quel politico ha detto da un giornalista quando posso recuperare l'informazione direttamente alla fonte? E' del tutto evidente che ci saranno forti resistenza da tutte le parti a questa evoluzione, ma succederà, è inevitabile.

A quel punto i giornalisti non serviranno più? Niente affatto, serviranno senz'altro, solo che diventeranno blogger a loro volta. Ci serviranno per indirizzarci verso una notizia o un'altra (questa volta con un semplice link, senza dover copiare di nascosto). Serviranno perché loro sono appunto professionisti, pagati per individuare le informazioni rilevanti, che possono permettersi di passare tutto il giorno a farlo (noi no), e magari anche di verificarle queste informazioni. Perché no, ogni tanto le notizie potranno anche spiegarle e commentarle in prima persona, è così che costruiremo la fiducia nei loro confronti.

Negli USA il candidato alla presidenza Howard Dean ha già un weblog (vero, fatto con Movable Type, con feed, ping, trackback e tutto il resto). Il tipo di comunicazione che questo approccio consente non ha paragoni: offre la possibilità agli elettori di votare le idee, raccontate giorno per giorno, non le piccole differenze di personalità tra i candidati (in proposito ascoltate l'intervista a Dave Winer, la seconda metà se non avete tempo).



 Mercoledì, 9 luglio 2003

Il buon Ivo con un post provocatorio (e piuttosto discutibile a mio parere) è riuscito a farsi linkare praticamente da tutti, scalando rapidissimamente la piramide e posizionandosi nell'Olimpo dei blogger mafiosi/lobbisti/massoni Italiani. Dimostrando così brillantemente che non si tratta di una realtà chiusa bensì di un'ambiente in cui chiunque, bello o brutto che sia, può raggiungere la totale notorietà in un giorno.

Adesso possiamo passare al prossimo argomento?


 Martedì, 8 luglio 2003

Non ho ancora capito bene come funziona questo weblog, ma è indubbiamente creativo.

Trying for Taste in a $10 Airline Meal. A chef hopes to sell high-quality boxed meals to coach passengers who have been sadly abused, or abandoned, by airline food service. By Joe Sharkey. [New York Times: Business]

Pare che presto sarà possibile mangiare decentemente anche in economy (pagando $10).


 Lunedì, 7 luglio 2003

Se gestite il vostro weblog con Radio UserLand, siete parte del Blog Aggregator e volete aggiungere la funzione Bel post?, ecco come fare:

1. Scaricare la macro qua: http://val.demar.in/italian/gems/BlogAggregatorVote.txt.zip

2. Espandere il file .zip e copiare il file .txt risultante nella cartella Radio UserLand/Macros

3. Andare nella pagina di modifica dell'item template: http://127.0.0.1:5335/system/pages/prefs?page=3.4

4. aggiungere nel template:

<%BlogAggregatorVote( <%itemNum%> )%>

(un buon punto in cui inserirlo è subito dopo <%commentLink%> )


RSS for Dummies. Visto che sono stato sollecitato, inizio con oggi una serie di piccoli appunti su RSS. Scusate il titolo idiota ma era giusto per rendere l'idea. L'approccio è pratico e visuale. Per esempio, non ho iniziato con un papello su come è fatto un feed o, peggio, su acronimi e liti intorno al formato. Voglio mostrarvi solo quello faccio ogni mattina all'accensione del mio portatile. Un modo per parlare di quella che oggi è la principale applicazione di RSS: i news aggregator. E con questo spero di dare una risposta a quelli che giustamente si chiedono: "OK, dopo tante traversie mi sono fatto un feed, e mò che ci faccio?". Tu niente, tu dai solo un'opzione e un'opportunità ai tuoi lettori, molti dei quali ti ringrazieranno e ti leggeranno molto di più perché hai reso loro la vita facile.

Per chi volesse altre informazioni: ho scritto un trittico di articoli su RSS, un'introduzione, come si fanno, come si leggono con i news aggregator.

Ed ora seguitemi... [4 banalitaten]

Seguitelo!


Blogs in the Workplace. Corporate Web logs are catching on. Are they performing a useful business communications function, or simply giving bores and blowhards one more opportunity to blather? By William O'shea. [New York Times: Business]

Alcuni punti dell'articolo meritano una riflessione. In particolare il fatto che un sistema di blogging interno e dei news aggregator consentono di sostituire in buona parte la posta elettronica, che oggi è sempre meno utilizzabile a causa dello spam. Come sottoprodotto si viene inoltre a creare un archivio che, essendo centralizzato, è molto più utile e funzionale rispetto all'email.

La posta elettronica è oggi la "killer app" in ambito lavorativo. Purtroppo in molti casi non è lo strumento ideale per comunicare, ma viene usata comunque perché è facile ed è l'unico strumento a disposizione.


Finalmente ho letto il trolleggiante articolo di Francesca Reboli per l'Espresso a proposito di weblog.

In pratica "i soliti intelettuali" (Porro, Genna, Scarpa, ecc) accusano i weblog "élite autoreferenziale e narcisista" di essere autoreferenziali. Per farlo non citano nessuno di questi "elitari" ma solo loro stessi (come peraltro fanno regolarmente sui propri siti). Doh!

Leonardo approfondisce e chiede un'opinione all'autrice. Come sempre nessuno risponderà, a partire "Stefano Porro, giornalista e studioso di cultura digitale", dimostrando così, una volta di più, di non aver capito nulla di questa realtà.

Mentre fino a qualche tempo fa un articolo del genere mi avrebbe dato fastidio, avendo potuto sentire l'opinione di alcuni giornalisti sul proprio lavoro al convegno di Viterbo, provo soprattutto pena.


 Sabato, 5 luglio 2003

AOL ha presentato a pochi eletti i propri nuovi strumenti di weblog.

: The smartest feature: They are starting right off publishing every weblog in RSS/XML. That shows that they are paying attention to the world outside fortress AOL. That and the fact that they are eager for Technorati et al to spider their blogs. That and the fact that they invited us outsiders in to give them a critique. They know that to be successful, AOL's blogs need to be part of the larger blog world.

[via Jeff Jarvis]


 Venerdì, 4 luglio 2003

Sotto ogni post su questo weblog (e su alcuni altri) da ieri trovate la dicitura "Bel post: SI / NO". E' un altro esperimento di Giuseppe. Dovrebbe funzionare così: voi cliccate sul link, Giuseppe raccoglie tutti i vostri dati sensibili e crea un vostro profilo dettagliato fino al diametro dell'elastico delle mutande, che poi venderà a qualche multinazionale cattiva.

A noi che scriviamo al massimo danno una lampadina sul Blog Aggregator.

La cosa è del tutto sperimentale, quindi potrebbe anche non funzionare.


Ivo chiede, io rispondo:

Paolo, ti prego, mi spieghi a cosa serve un sito come Technorati che ti consente di sapere chi ti ha linkato? Intendo dire: a chi serve? A quanti interessa una roba simile?

Il mondo dei weblog è per definizione una realtà distribuita: non ci sono dei legami "fisici" tra post su diversi weblog ma solo legami "logici".

In altre parole, io scrivo qualcosa sul mio weblog, ma senza interfacciamenti non esiste un sistema automatico per sapere se qualcuno ha postato una risposta, un commento o una critica sul proprio weblog. Andando su questa pagina di technorati sono in grado di avere un'idea di chi stia scrivendo qualcosa che mi riguarda (perché mi ha linkato). Per un modico canone posso avere quest'informazione direttamente nel mio aggregatore personale, quindi non devo visitare la pagine: entro un'ora dalla creazione di un link lo vengo a sapere. Questo rende le "conversazioni" molto più fluenti.

Non è detto che debba interessare a tutti, ma è bene sapere che la possibilità c'è ed essere in grado di utilizzarla se si vuole.

Se i 15.000 di Splinder vivono felicemente senza sapere cosa sono i feed RSS, che male c'è?

Io leggo quotidianamente alcune centinaia di weblog attraverso il mio news aggregator (Radio). I siti senza feed non li leggo perché non ho tempo di visitare centinaia di pagine per vedere se qualcuno ha postato qualcosa di nuovo.

Disporre di una versione in RSS del proprio weblog ne facilità l'accesso, oltre a consentire più facilmente ad altri di riutilizzare i contenuti che si produce.

Non è obbligatorio, ma credo sia giusto dare la possibilità di averli.

Se milioni di italiani se ne sono altamente fregati delle connessioni WAP e GPRS e coi cellulari ci mandano gli SMS e, quando va bene, la foto del culo della ragazza scattata di nascosto sull'autobus, perché bisogna insistere e fare le battaglie per fare investimenti nell'UMTS o sul WiFI? Perché dobbiamo continuare a darci martellate sui coglioni con tecnologie sempre più complicate, sempre più inutili e che interessano solo gli addetti ai lavori?

Ci sono tecnologie che hanno successo, altre che non lo hanno. Perché abbiano successo è necessario che siano facili da utilizzare e risolvano dei problemi concreti. Se opportunamente implementate, queste credo che rispondano ad entrambi i requisiti.

Non credi che sia meglio lasciare che siano gli utenti a scegliere se vogliono o meno usare una tecnologia piuttosto che decidere a priori che non ne hanno bisogno e quindi non metterla a disposizione?

Non per difendere quelli di Splinder (io lavoro a Kataweb, che ringraziando iddio ancora non si è infilata nella moda dei blog e spero lo faccia più tardi possibile...), ma sono convinto che i 15.000 utenti stanno lì proprio perché il ping, il feed RSS versione 0.91 e 1.qualcosaltro, l'XML e l'aggregatore automatico non gli serve, non devono perdere ore di tempo a configurarlo e non vogliono manco sapere a che serve. Scrivono, cliccano, e piazzano il loro bel commento sullo sfondo celeste e bianco con la foto del faro. Ahhhh, viva la semplicità!

Non so fino a quando dovrò continuare a ripeterlo... comunque: l'idea è che l'utente scrive, clicca, ed oltre a pubblicare il suo post sullo sfondo celeste e bianco lo strumento di publishing automaticamente pubblica il feed RSS, notifica la pubblicazione a weblogs.com, crea il link per il trackback. Non ci dev'essere la necessità di fare alcuna configurazione.

E' vero, i weblog oggi sono una moda. Nell'ultimo anno attraverso il mio weblog ho trovato collaboratori, clienti, amici e gente con cui è interessante discutere e creare qualcosa di nuovo. Viva le mode. Non credo che i weblog dureranno in eterno, ma credo ci stiano facendo vedere nuovi modi per comunicare. Sono l'inizio di qualcosa.


 Giovedì, 3 luglio 2003

Mentre quello di ieri non era un post pubblicitario, questo lo è. Sto pensando di fare la seguente offerta:

Se siete interessati a passare da Splinder a Radio UserLand, penseremo noi ad importare nel vostro nuovo weblog tutti i post che avete scritto fino ad ora su Splinder, senza alcun costo aggiuntivo sulla licenza di Radio.

Stiamo facendo alcune verifiche tecniche, ma non ci dovrebbero essere grossi problemi. Purtroppo non sarà possibile recuperare i commenti. Se siete interessati scrivetemi (Click here to send an email to the editor of this weblog.).

PS: e ai primi 10 che chiamano, 10 Euri di sconto


 Mercoledì, 2 luglio 2003

Nel suo post di oggi, Giuseppe Granieri scrive:

Last but not least, qualsiasi ipotesi di aggregazione per la blogosfera italiana finisce inevitabilmente per impattare contro il buco nero Splinder, una specie di triangolo delle Bermude dove si perde magicamente traccia di ogni standard (a partire dall'assenza di Feed RSS e pings, ma io estenderei il discorso anche alle posizioni di isolamento: chi li ha mai visti intervenire nei dibattiti di sviluppo?). E per non ghettizzare gli utenti di Splinder bisogna sempre fare i salti mortali o affidarsi a soluzioni spurie.

Sono completamente d'accordo. Anzi, rincaro la dose: Splinder rallenta lo sviluppo della tecnologia in Italia.

La tecnologia che sottende ai weblog ci dimostra una cosa: oggi è possibile sviluppare nuove idee e soluzioni costruendo su risorse già create da altri, senza cioè dover iniziare ogni volta da capo. Questo è possibile grazie a protocolli standard.

Un protocollo non è altro che un accordo tra diversi sviluppatori che consente a chiunque di poter creare delle nuove applicazioni senza doversi preoccupare di essere compatibile con ogni specifica altra applicazione.

Già oggi è possibile vedere in pratica i risultati di questi nuovi protocolli: siti e servizi come Technorati, che consente di sapere chi stia linkando il proprio weblog o una qualsiasi pagina, Feedster, che consente di eseguire ricerche solo sui weblog o BlogStreet, che analizza la blogosfera mondiale, si basano completamente o in parte su questi protocolli.

Raggiungere questi accordi non è per niente facile: ci sono feroci battaglie sulla definizione degli standard, ma sono battaglie che conviene assolutamente combattere in quanto renderanno la vita di tutti migliore.

Per dei motivi che posso solo immaginare ma che lascio ad altri descrivere, Splinder ha deciso di rimanere fuori da tutto questo, e con Splinder rimangono fuori dal gioco i suoi 10.000 e più clienti.

Ovviamente la grande maggioranza di questi non se ne interessa minimamente ed in linea di massima trovo giusto sia così: perché mai dovrebbero preoccuparsene? Dovrebbe essere il loro fornitore a farlo.

Questo però a tutt'oggi non è successo. Non si è neanche mai vista una minima partecipazione da parte di Splinder in nessun dibattito pubblico su queste tecnologie (e non mi riferisco solo a quelli italiani ma per quanto ne so anche a quelli internazionali). Con più di 10.000 utenti in carico dovrebbero avere titolo per influenzare gli sviluppi futuri di queste tecnologie, ma per qualche motivo hanno deciso di non condividere nulla e restare arroccati nelle loro posizioni, allevando i loro utenti in un giardinetto chiuso.

Offrendo i loro servizi gratuitamente, Splinder ha fatto molto per lo sviluppo di questo canale di comunicazione in Italia. Oggi però è un ostacolo per chiunque voglia in qualche modo creare qualcosa di nuovo.

Se siete utenti Splinder guardate la tabella in questa pagina. Poi scegliete un tool che vi offra di più.

Disclaimer: sono un fornitore di tool per la gestione di weblog, ma lo scopo di questo post non è reperire clienti. Come ho già scritto in altre occasioni ci sono altri eccellenti strumenti disponibili gratuitamente. Se avete bisogno di un consiglio, sono sempre a disposizione.


 Martedì, 1 luglio 2003

Ieri mi è venuto a trovare Squonk. Abbiamo parlato di lavoro, di weblogs, siamo andati a mangiare assieme e gli ho consigliato la pasta e fagioli (pare sia rimasto contento).

Oggi mi è venuto a trovare Lulop. Abbiamo parlato di lavoro, di weblogs, siamo andati a mangiare assieme e gli ho consigliato la pasta e fagioli (però lui è andato su würstel e crauti).

Mi piace incontrare i bloggers. Chi viene domani?


15 15 15
Paolo Valdemarin: 2005