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Il mio biglietto da visita.




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Updated: 19-12-2005; 9:39:11.

Paolo's Weblog.

 Venerdì, 30 gennaio 2004

Dal traffico che vedo nell'ultima mezz'ora, pare che l'italica blogosfera abbia scoperto LinkedIn.

Un amico mi chiede se conosco qualcuno che conosca/abbia accesso alle specifiche del protocollo di comunicazione proprietario tra Microsoft Exchange ed Outlook. Io non conosco nessuno, ma forse voi si. Nel caso contattatemi, grazie.

Trovato stamattina tra gli inserzionisti di google a lato: CoccoBlog. Non saprei se è correlato all'influenza dei polli...

 Giovedì, 29 gennaio 2004

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sui weblog che non avete mai osato chiedere (ovvero Blog FAQ 1.0).

Non concordo con alcune definizioni ed alcune spiegazioni, ma è indubbiamente ottimo primo passo.

Proprio ieri dopo aver visto un pezzo di TG1 in cui la notizia sul rapporto della Corte dei Conti veniva riportato in modo sostanzialmente diverso rispetto a tutte le altre fonti che avevo sentito, incazzato ho cambiato canale e mi sono messo a vedere il TG della BBC.

Per quanto la BBC possa essere al momento sotto attacco, rimane un notevole esempio di professionalità. Provate a leggere la lettera di dimissioni di Gavyn Davies.

E' da giorni che tutti i telegiornali continuano a minacciarci con vere e proprie bufere neve (e influenza dei polli, ma quello è un altro discorso). E' da giorni che mi sveglio sperando di vedere fuori dalla finestra un metro di neve che mi impedisca assolutamente di uscire da casa e venire a lavorare. E' da giorni che la mattina non c'è traccia alcuna di neve.

Pochi minuti fa ha iniziato a nevicare. Fiocchi belli e pesanti, di quelli che attaccano.

Ho preso la macchina fotografica per immortalare l'evento. Per quando sono tornato alla finestra aveva smesso. Mah.


 Mercoledì, 28 gennaio 2004

Se un ragioniere parmense con uno scanner ed un logo della Bank Of America riesce a farsi prestare  4 miliardi di Euro, io che uso PhotoShop da anni e sono bravo, secondo voi quanto riesco a portare a casa?


 Martedì, 27 gennaio 2004

Ieri mi è capitato di vedere per caso in tv (credo su Blob) un rappresentante dei cobas del latte che chiedeva a gran voce più libertà alle porte di Arcore, libertà nel senso "di essere liberi di fare impresa, di fare quello che si vuole, senza dover seguire leggi e leggine, mica come adesso che non si può fare niente!".

In effetti è quello che più o meno nello stesso settore ha fatto Tanzi. E poi dicono che non abbiamo più modelli da seguire...

 Lunedì, 26 gennaio 2004

Quella di Trieste si chiama Risiera di San Sabba, non di San Saba. Umberto non c'entra niente.

Della rivolta al TG1 il TG1 non ne ha parlato. Chissà perché, ma non ne sono per niente meravigliato. Ne parlerà il TG5?

 Sabato, 24 gennaio 2004

Tommaso si chiede se la blogosphera sia morta. Morta forse no, ma è probabile che non si senta tanto bene.

 Venerdì, 23 gennaio 2004

Mi capita spesso di rispondere a messaggi di utenti Radio in difficoltà. Mi capita anche di non riuscire a rispondere a tutti i messaggi. Mi capita soprattutto di rispondere più volte alla stessa domanda.

Quindi ho pensato di aprire un gruppo dedicato agli utenti di Radio UserLand italiani (ma aperto a chiunque sia interessato).

Se la cosa vi interessa iscrivetevi, vediamo un po' come va a finire.

D'Amato in parlamento ha dichiarato che Parmalat non rappresenta l'Italia. E' vero, ma non si tratta di un caso isolato. Di certo la gran parte delle aziende italiane non ha scialaquato miliardi di Euro, ma dopo aver lavorato con tante imprese per tanti anni posso dire che giochetti in bilancio come quelli fatti da Finmatica sono tutt'altro che rari.

Non credo che sia necessaria una laurea per capire che un'azienda sana funziona su questo schema:

  1. investe un po' e lavora in ricerca
  2. lavora e crea un prodotto
  3. lavora per vendere il prodotto
  4. crea un po' di utili
  5. usa gli utili per ripartire dal punto 1 ed ingrandirsi.
Non è un processo rapido e richiede fatica.

Ma da un pezzo in Italia manager completamente privi di scrupoli ed apparentemente allergici al verbo scritto in corsivo si giocano aziende sane e cresciute grazie allo schema precedente in operazioni finanziarie. Credo sia un serio problema culturale: in quasi tutte le imprese sopra una certa dimensione manca completamente la benché minima forma di etica aziendale. A rimetterci sono quasi sempre le società stesse, gli investitori, i risparmiatori e non ultima l'intera economia.

Il problema è che trattandosi di un fatto culturale fino a quando non finiscono dietro le sbarre (e non è detto che sia sufficiente), questi manager spregiudicati vengono ammirati ed imitati dagli altri imprenditori. Li ho presente e probabilmente li avete visti anche voi: sono arroganti, disprezzano le regole (e chi le segue) e girano su potenti vetture sportive (e spesso si vestono con cravatte dagli enormi nodi e camicie dall'improbabile numero di bottoncini a chiudere il colletto ;-).

Non so se le recenti novità siano l'inizio di un'inversione di tendenza, una sorta di "mani pulite" del settore privato, ma se così fosse ci vorrà del tempo prima che nuove regole e nuovi comportamenti prendano piede.

Nel frattempo le aziende italiane devono sopperire al danno causato da questa classe di furbi italici. Un sacco di soldi sono spariti, e non verrano recuperati. E' vergognoso che la stampa continui a parlare del "Tesoro dei Tanzi". Non c'è dubbio che Tanzi e compagni abbiano imboscato un abbastanza di milioni per non dover lavorare mai più in vita loro, ma non è niente in confronto ai miliardi mancanti: quelli sono andati, e non si recuperano più.

Questo vuoto dovrà essere riempito dal lavoro di tanti altri, che pagheranno le tasse, produrranno utili e manderanno avanti la baracca. E forse inizieranno a scegliersi altri modelli da imitare.

 Mercoledì, 21 gennaio 2004

Anch'io ieri sera ho visto il servizio sul TG1 e anche la mia prima reazione è stata "le solite cazzate giornalistiche". Poi ho letto questo:

non c'è da scandalizzarsi. ... Quindi sta succedendo semplicemente questo. Che i blog iniziano ad essere noti, e iniziano ad esserlo con quello che maggiormente rappresentano: il diario personale.


Domani, come già avviene in alcuni, migliori rispetto al passato, pezzi del Corriere e di Repubblica che di blog avevano parlato molto prima, quando tutti avranno parlato del diario parleranno delle eccezioni.


E quindi di noi. Se eccezione davvero lo siamo. [Princess Proserpina]

Penso sia un punto di vista corretto. In fondo è probabile che una maggioranza di weblog rispondano alla descrizione fatta dal TG1 (ho qualche dubbio sui numeri: 350.000 siti, un adolescente su quattro?).

Forse noi siamo la punta dell'iceberg, ma questo iceberg è capovolto.

Quindi rilassiamoci, distendiamoci ed aspettiamo comodi che arrivi il Gruberlog.


 Giovedì, 15 gennaio 2004

Quando ieri sera al tg1 il signor Leonardo Rutigliano ha affermato di non essere un attore mentiva (serve a poco mettere off-line il proprio sito, stupidi bastardi). E con lui mentiva Mollica ed il resto della redazione del tg1.

Mi interessa poco la lotta per gli ascolti tra Rai e Mediaset, ma che il rinnovato TG nazionale spari balle in prima serata per futili motivi mi sembra l'ennesimo passo in una direzione intrapresa da tempo che non sembra portare a nulla di buono. Se ne dovrebbero scusare.

 Mercoledì, 14 gennaio 2004

No, non sono ancora in ferie. Tra traslochi, nuovi prodotti, progetti da finire ed altre mille cose, questi sono giorni tumultuosi che mi lasciano poco tempo per questa pagina. La prossima settimana le cose dovrebbero andare meglio... a presto.

15 15 15
Paolo Valdemarin: 2005