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Updated: 18-12-2005; 18:36:44.

 Martedì, 30 settembre 2003

Oggi Gianluca Neri parla di Google AdSense.

Che mi risulti non ci sono discriminazioni in base al tipo di strumento che si usa per gestire un sito: Google si riserva il diritto di decidere su quali siti vogliono che appaiano i loro banner e, per ora, solo i siti in lingua inglese vengono accettati.

E' da luglio che ho i banner di Google sul mio weblog in inglese e devo dire che mi trovo piuttosto bene. I banner vengono inseriti automaticamente in base ai contenuti delle pagine (a dire il vero è un pezzo che mi stanno inserendo banner che parlando di editor wysiwyg perché ne ho parlato alcune volte e mi sono un po' stufato... ma fin che pagano :) e comunque la storia dei click funziona. Contrattualmente non posso rivelare quanto abbia raccolto, ma posso dirvi che dopo il primo mese di banner mi è arrivato l'assegno di google, quindi ho superato la soglia dei $100.

Credo che quest'iniziativa di google sia un bene per Internet e che offra possibilità di reddito non solo a chi ha un weblog ma anche a chi vuole offrire servizi innovativi.

È notizia di questi giorni il fatto che Matteoc vuole chiudere >skip pop per mancanza di risorse. Se ci fossero i google ads anche per i siti in italiano (e sono sicuro che presto ci saranno), è probabile che una buona parte dei costi di gestione del sito si potrebbero ottenere dalla pubblicità gestita da Google.

Credo che nessuno sia un grosso fan dei banner pubblicitari, ma unendo il sistema dinamico di pubblicazione dei banner (che adatta pubblicità a contenuti) al fatto che i banner testuali di google sono tutto sommato poco intrusivi ed al fatto che google sia uno dei maggiori collettori di pubblicità del mondo, di fatto quest'iniziativa di google ridistribuisce la ricchezza della raccola pubblicitaria a chiunque ne faccia richiesta, e questa è una cosa buona per il web.

Least but not last... è un modo per dare supporto alle persone. Anche se non si dovrebbe dire, devo ammettere che mi capita di visitare il sito di qualche amico e dare una cliccatina su un banner: so che qualcosa arriverà anche a lui e comunque molto spesso i siti pubblicizzati sono davvero interessanti.

Avete presente Neo in Matrix, quando alla fine "capisce" e vede il mondo fatto di numerini verdi che scorrono? Ho avuto una sensazione simile l'altro giorno in supermercato.

E' un esercizio interessante da fare: concentratevi sulle confezioni e sui prezzi, dopo un po' inizierete a vedere attraverso il ragionamento fatti dai vari "direttori marketing", è divertente.

Il cibo per gatti, per esempio, ha sempre gusti appetibili agli umani. "Bocconcini di pollo in salsa", "Paté di salmone", ecc, ecc. Ho gatti da quando sono piccolo, direi che preferirebbero di gran lunga Sheeba o Wiskas al topo, alla lucertola, al moscone, al ragno... e tutte quelle cose che i gatti amano portare a casa e sbocconcellare.

Oppure guardate il tonno, concentratevi e vedrete il direttore marketing pensare a cosa si può aggiungere al tonno per aumentarne il prezzo. "Pasta d'aggiughe!!" deve aver esclamato. E' una delle cose più economiche che si possano trovare nella produzione del pesce (si produce con gli scarti). Mettiamone un po' nella scatola del tonno, diciamo che serve a condire la pasta e vendiamolo ad un 30% in più.

Poi ci sono le lamette da barba. A parte il problema di ricordarsi quali usate (Mach-Turbo-Plus-Excell-3?), ma con una confezione da 4 lamette in vendita a quasi 10 euro, scoprite che al costo di quasi 5000 lire l'una non sono esattamente la cosa più economica che comprate (nonostante il fatto si trovino accanto alla cassa, tra i prodotti economici che uno prende quasi per arrotondare senza neanche guardare il prezzo).

Non che mi stia lamentando, le cose vanno bene, molto bene, non c'è inflazione e siamo tutti più ricchi... a reti unificate. Però la prossima volta che andate al supermercato, pensati ai direttori marketing e sparatevi la pillola blu.

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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.