La versione a pagamento (con tutte le features che un bravo blogger
deve avere) di Blogger era necessaria per sostenere il business model
Pyra quando si trattava di una piccola start-up. Adesso che sono
passati a Google, pagare non è più necessario, Google crede nei weblog
ed ha server e banda in abbondanza, quindi: da adesso BloggerPro gratis
per tutti.
Questo è quanto dichiara Evan Williams.
Nel frattempo della chiacchierata versione Pro di Splinder, con le features che alcuni richiedono da tempo e che sarebbe dovuta essere pronta in estate non c'è traccia (o almeno, nessuna traccia che io abbia individuato). In effetti, a prescindere dalla temperatura, ci sono ancora una ventina di giorni fino alla fine dell'estate, quindi speriamo bene.
Sembra che il mercato si stia separando in strumenti di blogging gratuiti (ovvero offerti da aziende che hanno un core-business parallelo e che si avvantaggiano dal traffico e dai contenuti che i blogger offrono) e strumenti a pagamento offerti da aziende concentrate sullo sviluppo tecnologico (in particolare Six Apart e UserLand).
Da capire se anche chi offre servizi gratuiti sarà in grado di contribuire allo sviluppo. Offrire un'applicazione per consentire ai propri "clienti" di scrivere è una cosa, contribuire alla definizione di nuovi standard è un lavoro completamente diverso. Ma se la gran parte degli utenti vengono polarizzati su strumenti gratuiti, c'è il rischio che la velocità di evoluzione generale di questi sistemi venga rallentata proprio dalle aziende che offrendo servizi gratuiti aumentano la diffusione dei weblog.
Staremo a vedere...
Questo è quanto dichiara Evan Williams.
Nel frattempo della chiacchierata versione Pro di Splinder, con le features che alcuni richiedono da tempo e che sarebbe dovuta essere pronta in estate non c'è traccia (o almeno, nessuna traccia che io abbia individuato). In effetti, a prescindere dalla temperatura, ci sono ancora una ventina di giorni fino alla fine dell'estate, quindi speriamo bene.
Sembra che il mercato si stia separando in strumenti di blogging gratuiti (ovvero offerti da aziende che hanno un core-business parallelo e che si avvantaggiano dal traffico e dai contenuti che i blogger offrono) e strumenti a pagamento offerti da aziende concentrate sullo sviluppo tecnologico (in particolare Six Apart e UserLand).
Da capire se anche chi offre servizi gratuiti sarà in grado di contribuire allo sviluppo. Offrire un'applicazione per consentire ai propri "clienti" di scrivere è una cosa, contribuire alla definizione di nuovi standard è un lavoro completamente diverso. Ma se la gran parte degli utenti vengono polarizzati su strumenti gratuiti, c'è il rischio che la velocità di evoluzione generale di questi sistemi venga rallentata proprio dalle aziende che offrendo servizi gratuiti aumentano la diffusione dei weblog.
Staremo a vedere...
9:28:48 AM comments: trackback: