I lettori di weblog non blogger ci sono, mi sembra evidente.
Sempre più spesso oggi si usa google per reperire informazioni e, come sappiamo, google per ora ama i weblog. Questo significa che se qualcuno cerca informazioni sul servizio di assistenza di Alice Adsl, sui diritti d'autore, sulla politica italiana o magari su un gruppo rock, ci sono buone probabilità che finisca su un weblog. Se le informazioni che vi trova sono buone, accurate e magari scritte bene, forse il lettore tornerà. Se no non tornerà. Non c'è molto che si possa fare in proposito se non il proprio meglio.
Poi ci sono gli abituali. Chi di voi ha un weblog, immagino che prima di aprirlo per qualche tempo abbia letto altri weblog. Anzi, è probabile che lo abbia fatto proprio perché leggeva altri weblog e ad un certo punto abbia deciso di partecipare.
Non tutti prendono questa decisione. Molti preferiscono continuare a leggere, e non c'è proprio niente di male.
I weblog parlano di weblog, certo, proprio come la televisione parla di televisione e la stampa parla di stampa. Non credo ci sia proprio niente di male. Anzi, il problema potrebbe iniziare proprio quando si dovesse smettere di parlarne.
In fondo i weblog sono interessanti proprio in quanto sinceri e non professionali. Nel momento in cui dovessimo smettere di sentirci tutti principianti ed alla ricerca di un modo per migliorarci non saremmo altro che un mezzo di comunicazione come tutti gli altri...