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Updated: 18-12-2005; 18:26:09.

 Lunedì, 26 maggio 2003

OninO oggi cita un post di Lilia Efimova e commenta sull'audience dei weblog da parte dei non bloggers.

I lettori di weblog non blogger ci sono, mi sembra evidente.

Sempre più spesso oggi si usa google per reperire informazioni e, come sappiamo, google per ora ama i weblog. Questo significa che se qualcuno cerca informazioni sul servizio di assistenza di Alice Adsl, sui diritti d'autore, sulla politica italiana o magari su un gruppo rock, ci sono buone probabilità che finisca su un weblog. Se le informazioni che vi trova sono buone, accurate e magari scritte bene, forse il lettore tornerà. Se no non tornerà. Non c'è molto che si possa fare in proposito se non il proprio meglio.

Poi ci sono gli abituali. Chi di voi ha un weblog, immagino che prima di aprirlo per qualche tempo abbia letto altri weblog. Anzi, è probabile che lo abbia fatto proprio perché leggeva altri weblog e ad un certo punto abbia deciso di partecipare.

Non tutti prendono questa decisione. Molti preferiscono continuare a leggere, e non c'è proprio niente di male.

I weblog parlano di weblog, certo, proprio come la televisione parla di televisione e la stampa parla di stampa. Non credo ci sia proprio niente di male. Anzi, il problema potrebbe iniziare proprio quando si dovesse smettere di parlarne.

In fondo i weblog sono interessanti proprio in quanto sinceri e non professionali. Nel momento in cui dovessimo smettere di sentirci tutti principianti ed alla ricerca di un modo per migliorarci non saremmo altro che un mezzo di comunicazione come tutti gli altri...


BlogTalk è stata proprio una bella esperienza. La conferenza era molto poco tecnica (la nostra è stata in pratica l'unica sessione in cui si parlasse specificamente di tecnologia) e molto orientata all'uso dei weblog, alle dinamiche che questi creano in diverse parti del mondo, ai weblog vs. giornalismo, ed in genere a tutti quegli argomenti di cui si legge dappertutto anche da noi e di cui evidentemente parla anche il resto del mondo.

Unica "delusione": pochi italiani. Considerando che in Italia i weblog sono più diffusi che in molti altri paesi eruopei, mi sarei aspettato la partecipazione di qualcuno. Ma a meno che non abbiamo mantenuto l'anonimato tra i più di 150 partecipanti, non ho visto nessun italiano in sala. Peccato.


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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.