Una buona metà dei manifesti dei candidati riporta l'url di un sito.
Da quando faccio questo lavoro mi è capitato di fare diversi siti per candidati alle elezioni, di tutti i calibri e di tutte le parti.
Uno dei punti comuni è che chiedono un contratto di hosting a breve termine, "fino alle elezioni". Il sito serve per la campagna elettorale, poi non serve più.
C'è qualcuno che vuole contratti condizionati, "se vinco le elezioni lo tengo". Nessuno sembra capire che un sito web non è l'ennesima superficie su cui appiccicare uno di quegli orrendi manifesti bensì un potente canale di comunicazione con la gente ed in questo caso gli elettori.
Nessuno pare preoccuparsi del fatto che, sia in caso di sconfitta, sia in caso di vittoria, ci piacerebbe continuare a sapere cosa diavolo stia facendo la persona a cui abbiamo dato il nostro voto e che grazie a questo spesso siede in una posizione di potere, si maggioranza o minoranza che sia.
Nessuno sembra capire Internet.
Riccardo Illy, candidato di centro sinistra alla presidenza della regione da queste parti, si è sempre vantato di essere un tecnologo, di conoscere, apprezzare ed essere in grado di cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie.
Questo il suo sito elettorale.
Non commento l'impostazione o i contenuti del sito, in qualche punto sono anche buoni, noto però che facendo una ricerca su google il sito non appare nella prima pagina.
Se fosse un blog sarebbe il primo.
Questo non perché google sia irrimediabilmente inquinato dai weblog, ma perché i weblog fanno comunicazione utile, vengono linkati, creano flussi, cosa che evidentemente il sito del nostro onorevole non fa. Ho provato molte volte a parlare con questa gente, cercare di convincerli che bisogna prima di tutto fare comunicazione, non pagine html o animazioni in flash, ma non funziona mai.
Quindi, anche quest'anno, non voteremo guardando ad Internet, tanto non serve a nulla. Tutto doveva cambiare, niente è cambiato.