Proprio in questi giorni, spinto dal successo registrato tra coloro che hanno partecipato a
SXSW (e tra tutti quelli che non hanno partecipato ma avrebbero voluto), Twitter sta innescando una nuova serie di discussioni sull'attenzione: ci si domanda come fare a gestire l'enorme flusso di informazioni che questi nuovi strumenti generano. Solo nell'ultimo giro di aggregatore ho trovato questi
due post che parlano attorno al tema.
Io credo che ci stiamo muovendo da un modello di accesso all'informazione basato su filtri, ad un modello basato su un flusso continuo di informazioni fortemente influenzato dal nostro network sociale.
Con il modello precedente era indispensabile valutare tutte le informazioni provenienti dalle fonti selezionate, un momento di disattenzione poteva causare la perdita di notizie importanti e quindi non ci si poteva permettere alcuna distrazione.
Il nuovo modello di informazione si basa su un mix di informazioni provenienti da fonti primarie e informazioni provenienti da persone scelte nei network sociali a cui apparteniamo: blog, twitter, instant messaging, ecc, tutte fuse in un unico flusso che ci passa continuamente davanti e che viene analizzato dalle nostre applicazioni.
Stowe Boyd scrive in un post molto interessante:
This traffic flow -- made more liquid by RSS and instant messaging
style real-time messaging -- is the primary dynamic that I believe we
will see in all future social apps. Yes, we will want to have our
traffic cached -- for search and analysis purposes -- but we will
increasingly move toward a flow model: where the various bits that we
craft and throw into the ether -- blog posts, calendar entries, photos,
presence updates, whatever -- will be picked up by other apps, either
to display them to us, or to make sense of them. We want to consolidate
all into one flow -- a single time-stamped thread -- that all apps can
dip into.
Ovviamente questo il flusso di informazioni generato è ordini di grandezza più grande rispetto a quello precedente e quindi non può essere gestito con il metodo del filtro: l'enorme quantità di informazioni crea immancabilmente un sovraccarico ingestibile.
Fortunatamente però questo flusso tende a contenere informazioni altamente ridondate ed è quindi perfettamente compatibile con il tipo di attenzione parziale che possiamo dedicargli: non è necessario guardarlo e filtrarlo in continuazione, se un'informazione è rilevante tenderà ad essere ripetuta diverse volte dal nostro network sociale composto da persone che il linea di massima abbiamo scelto perché in grado di selezionare informazioni in modo compatibile con i nostri interessi.
Ormai è da una dozzina d'anni che uso la rete e devo dire di non essermi mai sentito così ben informato su quello che succede nel mondo, nel mio settore e sul punto di vista delle persone che conosco o con cui collaboro: per quel che mi riguarda il sistema funziona perfettamente. Non sto neanche tentando di leggere tutti i post che il mio aggregatore raccoglie, tutte le cose che scritte da chi conosco su Twitter (che mi guardo bene da configurare in modo da mandare messaggi al mio cellulare) e tutto sommato anche di quello che mi arriva attraverso la posta elettronica.
Ho però questo ideale flusso di informazioni, quasi perfettamente canalizzato nel mio aggregatore, che guardo quando ho tempo (questo si anche dal cellulare) e da cui "pesco" le informazioni rilevanti. Avete presente il documentario con gli orsi che prendono al volo i salmoni nel fiume? Non è più necessario prendere
tutti i salmoni che passano, l'importante è selezionare bene il fiume ed essere sicuri che quando serve i salmoni ci siano.