Massimo si chiede giustamente a quanti network sociali potremo mai appartenere.
Disclaimer 1: tre le altre cose lavoro per una società che si occupa di sviluppare una piattaforma white label per la gestione di network sociali.Disclaimer 2: ovviamente viviamo in un momento di hype, quindi in tanti parlano di social network, spesso a sproposito. Non tutto quello che vediamo è effettivamente social networking.Fatte queste dovute premesse, la mia risposta è che io credo che presto apparterremo a tanti network sociali, così come già ci succede nella vita (il network dei colleghi, il network degli amici, il network dei parenti, il network dei suonatori di chitarra, etc, ect). L'idea alla base di "social network" è quella di aggiungere una dimensione sociale a qualunque attività svolgiamo in rete, dandoci la possibilità (la possibilità, non l'obbligo) di partecipare ad un esperienza in rete assieme ad altre persone.
Si può trattare di scegliere la musica che ci piace di più, di scoprire assieme come si usa al meglio un certo prodotto, di ottenere un appuntamento di lavoro, di sapere cosa stanno facendo i miei amici, di decidere dove andare a mangiare... lo si può fare da soli, ma sempre più persone lo fanno appoggiandosi ad altre persone nei confronti dei quali è si è consolidato un certo tipo rapporto. Potenzialmente ogni prodotto o servizio che usiamo con una certa intensità potrebbe essere collegato ad un network sociale.
Nota bene: non si tratta semplicemente di aprire a chiunque la possibilità di creare contenuti, si tratta di stabilire delle relazioni tra persone.
Perché questa realtà possa esplodere manca ancora l'ampia adozione di un pezzo fondamentale del puzzle: la gestione delle identità. Fino a quando ogni network sociale pretenderà una registrazione unica, costringendo i clienti a iscriversi e ri-iscriversi, impazzendo per mantenere aggiornati i propri profili, non credo che vedremo un vero e proprio boom.
Molti dei network sociali che vediamo nascere in questi giorni spariranno a breve, la formula per il successo di questo tipo di iniziative è ancora molto lontana dalla perfezione, ma non c'è dubbio che le aziende che per prime inizieranno ad interessarsi al tema avranno la possibilità di trarne qualche beneficio.
PS: a questo proprosito Marc Canter
approfondisce.