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Updated: 3-04-2007; 23:49:10.

 Lunedì, 5 marzo 2007

Blog e User Generated Marketing
Sul blog dell'Art Directors Club Italiano si parla di marche e web.

Un'altra occasione per farvi sentire :-)

Non chiedere cosa tu puoi fare per il web 2.0...
Cips si chiede:
Cosa può fare il web 2.0 per noi giornalisti, in gran parte ridotti a fare gli smistatori di comunicati stampa.
In ordine sparso, ecco alcune risposte che mi vengono in mente:
  • Il web 2.0 vi può aiutare a confrontarvi con una parte di chi consuma il prodotto del vostro lavoro;
  • Il web 2.0 vi può fornire strumenti per documentarvi in modo più efficace e efficiente;
  • Il web 2.0 vi fornisce supporti (come i blog e i wiki) per esercitare il vostro lavoro in una dimensione diversa rispetto a quella in cui si è svolto fin'ora, con la possibilità di inventare e sviluppare modelli di comunicazione prima impensabili;
  • Il web 2.0 vi offre la possibilità di sviluppare network sociali grazie ai quali poter ogni tanto avere qualche parziale risposta a domande come "Cosa può fare il web 2.0 per noi giornalisti". :-)
Sono sicuro che ci siano molte altre e più interessanti risposte.

Social Network per tutti!
Massimo si chiede giustamente a quanti network sociali potremo mai appartenere.

Disclaimer 1: tre le altre cose lavoro per una società che si occupa di sviluppare una piattaforma white label per la gestione di network sociali.

Disclaimer 2: ovviamente viviamo in un momento di hype, quindi in tanti parlano di social network, spesso a sproposito. Non tutto quello che vediamo è effettivamente social networking.

Fatte queste dovute premesse, la mia risposta è che io credo che presto apparterremo a tanti network sociali, così come già ci succede nella vita (il network dei colleghi, il network degli amici, il network dei parenti, il network dei suonatori di chitarra, etc, ect). L'idea alla base di "social network" è quella di aggiungere una dimensione sociale a qualunque attività svolgiamo in rete, dandoci la possibilità (la possibilità, non l'obbligo) di partecipare ad un esperienza in rete assieme ad altre persone.

Si può trattare di scegliere la musica che ci piace di più, di scoprire assieme come si usa al meglio un certo prodotto, di ottenere un appuntamento di lavoro, di sapere cosa stanno facendo i miei amici, di decidere dove andare a mangiare... lo si può fare da soli, ma sempre più persone lo fanno appoggiandosi ad altre persone nei confronti dei quali è si è consolidato un certo tipo rapporto. Potenzialmente ogni prodotto o servizio che usiamo con una certa intensità potrebbe essere collegato ad un network sociale.

Nota bene: non si tratta semplicemente di aprire a chiunque la possibilità di creare contenuti, si tratta di stabilire delle relazioni tra persone.

Perché questa realtà possa esplodere manca ancora l'ampia adozione di un pezzo fondamentale del puzzle: la gestione delle identità. Fino a quando ogni network sociale pretenderà una registrazione unica, costringendo i clienti a iscriversi e ri-iscriversi, impazzendo per mantenere aggiornati i propri profili, non credo che vedremo un vero e proprio boom.

Molti dei network sociali che vediamo nascere in questi giorni spariranno a breve, la formula per il successo di questo tipo di iniziative è ancora molto lontana dalla perfezione, ma non c'è dubbio che le aziende che per prime inizieranno ad interessarsi al tema avranno la possibilità di trarne qualche beneficio.

PS: a questo proprosito Marc Canter approfondisce.

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© Copyright 2007 Paolo Valdemarin.