Su come sia andata "Top of the blogs" venerdì scorso a Milano è già stato scritto di
tutto e
di più (i risultati di Technorati sono pesantemente influenzati da un altro blog scandalo in cui Edelman pare essersi
ficcata).
Nei confronti dei blogger, o almeno di quelli che ho sentito io, la società di pubbliche relazioni non ne è uscita molto bene, ma probabilmente per loro questo non è un problema visto che i loro interlocutori principali sono le aziende e queste ultime, almeno per ora, delle reputazioni on-line tendono a fregarsene. Paradossalmente è proprio in questo campo che Edelman dovrebbe aiutare a fare la differenza, e spero sinceramente che riescano a farlo.
Ieri ripensavo alla giornata milanese (che avrei considerato sprecata se non fosse per la bella compagna) e soprattutto ai numeri sui blog più linkati. In molti abbiamo criticato la lista perché alcuni dei blog in cima (quelli erroneamente considerati i più influenti) in realtà ci sono finiti perché molto linkati per un motivo o per l'altro. Ma è successo anche negli altri mercati analizzati? In fondo ci sono produttori di template e nanopublisher anche in Francia, Germania, Inghilterra, USA, eccetera no? E perché in questi paesi il primo della lista è sempre un blog scritto da un blogger, mentre da noi il primo della lista è una specie di portale/community scritto da un comico che era famoso ben prima di aprirsi un sito web?
Sembrerebbe quasi che in Italia, al contrario di quanto stia indubbiamente succedendo in altri paesi, la blogosfera non abbia fatto emergere dei personaggi nuovi e veramente influenti, a prescindere da quanti link ricevano. La parte alta della lista pare piena di blogger che sono in cima alla lista perché sono in circolazione da un sacco di tempo, siti di personaggi più o meno famosi, blog usati come piattaforma per progetti editoriali di vario tipo... ma dove sono i nostri Loïc Le Meur o i nostri Hugh MacLeod?
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