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Updated: 19-12-2005; 9:54:08.

 Sabato, 11 settembre 2004

Leggendo un articlo di Sergio Romano sul Corriere, mi ha colpito questa frase a proposito dell'Iraq:
500 mila bambini morti per mancanza di medicine fra il 1991 e il 1998, secondo l[base ']Unicef
Sapevo che erano tanti ma non ricordavo il numero. Sono quei numeri talmente grandi da essere incomprensibili. 500 mila, 50 mila o 5 milioni si possono anche confondere. Mettiamola così: 500.000 diviso 8 anni diviso 365 giorni fanno 171 bambini morti al giorno. In pratica una Beslan ogni 3 giorni per 8 anni, ininterrottamente.

Certo, sono situazioni assolutamente non paragonabili. Ma credo che ogni tanto meriti fare una proporzione e fermarsi un po' a pensare.

PS: Unicef, facts and figures.

A proposito degli articolo su Repubblica di cui ho scritto ieri, SF in un commento chiede "Però l'articolo tecnico è corretto o no?"

Visto che è di tecnologia che mi occupo, mi sembra giusto rispondere. Teoricamente è giusto, fare un'affermazione come "Ogni navigatore potrebbe essere un inconsapevole prestanome degli impresari dell'orrore" è stupido.

E' vero che un numero sempre maggiore di persone dispone di computer collegati permanentemente alla rete e quasi completamente privi di protezioni. E' vero che la grande diffusione di virus e spam a cui assistiamo da qualche tempo a questa parte è in gran parte basata su questa "infrastruttura", involontariamente messa a disposizione da questi utenti sprovveduti.

Un computer non protetto può infatti essere infettato con dei virus che ne prendono il controllo, anche senza che il proprietario se ne renda conto, l'autore del virus può quindi far fare a questi computer brutte cose, come attaccare in massa un certo sito internet, oppure cercare di contattare altri computer per infettarli, o ancora inviare migliaia di messaggi pubblicitari non richiesti (spam).

Avendone il controllo è anche possibile usare uno di questi computer "zombie" per accedere far perdere le proprie tracce.

Così, mentre è vero che tecnicamente un utente della rete può fornire parte dell'infrastruttura necessaria per fare qualcosa di illegale, non mi risulta che terroristi che si nascondono in Iraq abbiano fino ad ora usato queste tecniche per mascherare la propria identità (e comunque ci sono altri metodi molto più semplici per farlo).

Quindi dire che uno chiunque di noi può diventare complice dei terroristi è inutile terrorismo, è il solito approccio di chi non capisce qualcosa e quindi la definisce automaticamente "cattiva".

Molto meglio informare ed insegnare, solo che prima bisogna capire.

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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.