Friends:
Amici:
Stories


103 103
Archivio:
February 2007
Sun Mon Tue Wed Thu Fri Sat
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28      
Jan   Mar



Il mio biglietto da visita.




Click here to send an email to the editor of this weblog.

 Subscribe in a reader

Iscriviti al mio podcast

Technorati Profile


Google
Web
val.demar.in



Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons License.

Updated: 3-03-2007; 11:24:30.

 Venerdì, 23 febbraio 2007

Modernita'
Abbiamo deciso di affittare un nuovo posto macchina sotto l'ufficio.

Per il contratto servono 119,81 Euro in marche da bollo (più 1,81 di bollo sulla ricevuta della tabaccheria, visto che si supera l'importo di 76 euro).

Ecco le marche da bollo:

Marche da bollo

Come vedete non sono quelle vecchie cose stampate dalla zecca, queste sono nuove marche da bollo che stampa direttamente il tabaccaio. Così non rimangono mai senza. Perché noi siamo un paese moderno... cosa credete?


Viva la tradizione le tabelle
I commenti su Italia.it oggi si sprecano, come non continuare a contribuire? Dando un'occhiata alla struttura delle pagine del portale ho scoperto che sono basate pesantemente su tabelle.

Cerco di spiegare per quelli che non passano il loro tempo nel CSS Zen Garden.

All'inizio fu l'html. Con l'html non si poteva decidere dove testi e immagini dovessero apparire sulla pagina, si mettevano in sequenza e i browser decidevano dove e come visualizzare i contenuti. Questo dispiaceva ai grafici.

Allora il signore (non "quel" signore, un signore che programmava i browser) creò le tabelle. Le tabelle dovevano inizialmente servire per visualizzare dati intabellati, tipo excel, ma presto i grafici scoprirono che le tabelle potevano anche essere usate per dividere le pagine di inverse parti e decidere di far apparire i diversi contenuti in aree specifiche della pagina usando le caselle di una tabella.

Più i grafici diventavano abili a usare le tabelle, più i clienti chiedevano soluzioni grafiche che nessuno aveva mai pensato che i browser avrebbero dovuto gestire. Così i grafici mettevano delle tabelle dentro altre tabelle, dentro altre tabelle, dentro altre tabelle, per dividere le pagine in spazi sempre più piccoli in modo da poter controllare con sempre più precisione i propri contenuti. Si trattava di un trucco, le tabelle non erano state create per questo, però funzionava.

Poi finì il secolo, e il signore creò i Cascading Style Sheets (CSS per gli amici). Con i CSS era possibile decidere dove le cose dovevano apparire sulla pagina in modo chiaro ed elegante con una riga di codice. Bastavano pochi comandi e un pochi secondi un titolo cambiava forma e si spostava esattamente nell'angolo della pagina in cui il grafico lo voleva (su Firefox... su Internet Explorer bisognava lavorare altre due ore, poi un altro signore creò Internet Explorer 7 e rese la vita dei grafici ancora più miserabile... ma questa è un'altra storia).

Con la nascita dei CSS si crearono due fazioni di web designer: coloro che cercavano purezza ed eleganza con gli stili e coloro che continuavano a usare le tabelle, perché anche se non era semanticamente corretto, loro ormai avevano imparato a fare così.

Giunti ai giorni nostri, una parte consistene dei web designer più bravi si ormai si è spostata nel campo del "tableless design", perché usare propriamente i fogli stile effettivamente offre diversi vantaggi tecnici e di accessibilità ai siti web.

Tutto questo per dire che sono rimasto un po' meravigliato (ma neanche poi tanto) nello scoprire che i contenuti nella home page del portale Italia.it, proprio come negli anni 90, sono messi in tabelle, dentro tabelle, dentro tabelle, dentro tabelle, dentro tabelle....

15 15 15
© Copyright 2007 Paolo Valdemarin.