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Updated: 6-06-2005; 17:30:28.

 Mercoledì, 4 maggio 2005

Contenuti digitali italiani
Il ministro Lucio Stanca intervistato sul Corriere:
"Da una parte con la Rete forniamo un accesso enorme ai contenuti, che sono sempre più ricchi e più nuovi. Dall'altra, la facilità di accesso non deve però pregiudicare il valore e la protezione della proprietà dell'intelletto". Per il ministro occorre "varare in Italia un'industria di nuovi contenuti digitali, cominciando a creare una filiera in cui mettere insieme tutti gli operatori, autori, editori e distributori, che finora hanno lavorato poco insieme e anzi si sono combattuti a vicenda, ostacolando questo processo"
Predica bene il ministro.

In compenso oggi ho sentito il comunicato radio contro la pirateria con Faletti come testimonial (sponsorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri), che condanna il furto di diritti d'autore in modo piuttosto terroristico. Non solo gli artisti, sostiene Faletti, ma anche l'industria discografica ne soffre e che si perdono posti di lavoro.

Di certo non è un argomento facile da affrontare, ma non c'è dubbio che per proteggere i diritti di un 3% di contenuti che devono essere venduti per mantenere l'industria discografica, gli autori e Faletti si impedisce l'accesso ad un capitale enorme di materiale che potrebbe essere la ricchezza (culturale) di tutti e probabilmente creare molti più posti di lavoro di quanti non ne cancellino qualche file mp3 scaricato.

Al Ladro!!!
Dopo aver passato un tremendo periodo da cliente Wind, siamo ripassati con il contratto aziendale alla buona e vecchia Vodafone, anche perché l'offerta dati flat di Wind non esisteva più.

Da qualche mese ci siamo poi dotati di telefoni Nokia 6630, con cui devo dire che mi trovo molto bene: la macchina fotografica incorporata è di buona qualità e funziona anche su rete 3G.

Oltre che per telefonare (poco), uso il telefono per collegarmi ad Internet, sia usando direttamente il telefono, sia, via bluetooth, con il mio Powerbook. Dove c'è copertura 3G il servizio è eccezionale, c'è abbastanza banda per lavorare o per fare una demo di un sito web.

Ora: che navigare in Internet pagando a Kilobyte fosse caro lo sapevo, ma la bolletta arrivata stamattina è stata ben più pesante del previsto. Dopo aver fatto un po' di reverse engineering delle tariffe, ecco cosa abbiamo scoperto:
  • Usare la rete dal computer, usando il telefono solo come "modem", viene considerato da Vodafone "Internet Mobile", il traffico costa circa 2,77 Euro a Mb*
  • Spedire email direttamente dal telefono (io lo uso per pubblicare le mie foto su Flickr) viene considerato sempre "Internet Mobile" e fatto pagare sempre 2,77 Euro a Mb*
  • Navigare in Internet usando il browser incluso nel cellulare, viene considerato da Vodafone "WAP Italia" e fatto pagare 18.99 Euro a Mb*.
Il problema è che non era affatto chiaro che il browser http del telefono veniva considerato "Traffico WAP" (per me "WAP" vuol dire collegarsi ad appositi sitini per accedere a servizietti inutili che non mi interessano, non scaricare pagine html da un qualunque sito della grande Internet). Non mi è neanche chiaro come Vodafone faccia a separare il traffico IP generato dal client email del telefono da quello del browser web, visto che viene usata la stessa connessione dati.

A questo punto il browserino del telefono è off-limits a meno che non sia un'emergenza. Magari proverò ad installare Opera, che avevo sul 6600 e che funzionava benissimo. Chissà se per Vodafone anche questo e "WAP".

Resta il fatto che 19 euro a Mega è un furto.

* Le tariffe sono state estratte dalla bolletta dividendo il costo totale per il volume di traffico in KB e moltiplicando per 1024 per avere la misura in Mega. Non sono considerati gli sconti irrisori offerti da Vodafone, che sono più che altro traffico pre-pagato.

Fiat Shoes


Visto che ormai un paio di scarpe costa come una Panda, mi sembra del tutto ragionevole che Fiat si metta a produrre calzature.

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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.