Questo il mio percorso tra casa e ufficio:
Notate la riga più scura che taglia più o meno verticalmente la mappa? E' il confine tra Italia e Slovenia, un confine che dal 21 dicembre conterà ancora meno.
Non posso certo dire di essere un esperto di sicurezza o di flussi migratori solo perché abito vicino ad un confine, mi ricordo gli anni in cui su Gorizia c'era la pressione della rotta balcanica, aprendo la finestra la mattina presto in Corso Italia si vedevano questi gruppetti di disperati che si dirigevano verso la stazione. Oggi non succede più.
Il confine si sposta, l'Europa non finirà più al confine tra Italia e Slovenia ma arriverà al confine tra Slovenia e Croazia. Francamente mi fido degli sloveni a controllare i nostri confini come e forse più di quanto mi possa fidare della polizia italiana.Una signora da Potenza, sempre nella trasmissione radiofonica, si chiedeva "a nome di tutti gli italiani" perché mai si vogliono togliere i controlli ai confini? Perché non continuare a controllare chi entra e chi esce per garantire una maggiore sicurezza? La riflessione che mi è venuta in mente è che se è la sicurezza che vogliamo allora potremmo istituire dei controlli anche tra le regioni italiane. Perché lasciare che i delinquenti passino da una regione all'altra? Ognuno che si tenga i suoi! O magari potremmo mettere dei bei posti di blocco all'entrata delle città...
Io credo che questo allargamento dell'Europa sia un'opportunità eccezionale, una possibilità di raggiungere una massa critica, di contare di più, di immaginare un nuovo modo di vedere il mondo (qua c'erano i carroarmati sui confini una quindicina di anni fa)... e un terzo del panorama che vedo dalle mie finestre non sarà più all'estero :-)