Da quel che ho potuto vedere seguendo abbastanza distrattamente la vicenda di
Ediprint vs.
Giuseppe Mayer, secondo me tutto sommato la tipografia ha risposto abbastanza bene, andando a cercare i post in cui si parlava di loro su vari blog e fornendo risposte dove potevano (anche se ovviamente denunciare per diffamazione un cliente che ha un blog non è stato particolarmente saggio come primo passo). Molti altri, magari consigliati da un legale, si sarebbero guardati bene da partecipare a qualunque conversazione in linea.
Quello che manca ancora alla tipografia è una faccia.
Ormai viviamo in un mondo in cui i nomi delle società suscitano irritazione, ormai vogliamo vedere chi c'è dietro. Tra Giuseppe e Ediprint molti scelgono Giuseppe perché è una persona.
Guardate anche le campagne pubblicitarie di grandi aziende: la mamma che lavora alla Barilla e crea le mini farfalle pensando alla figlia oppure San Paolo che ha "meno banca, più Gustavo". C'è la rincorsa a mettere in primo piano le persone che lavorano dentro l'azienda proprio perché queste risultano più credibili dei brand.
Il consiglio a Ediprint e a tutte le altre aziende è quello che hanno già dato altri: apritevi un blog, iniziate a raccontare con la vostra voce e le vostre facce il lavoro che fate ogni giorno, continuate a partecipare alle conversazioni (anche quando diventano discussioni) con tutti i vostri clienti. Sono sicuro che i risultati non tarderanno.
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