Ieri G.G. ha scritto un interessante post su
rete e politica.
Nel suo post ha citato la frase sulla "macchina per analizzare la
realtà" che ho scritto qua sotto a proposto della storia di 50 Euro di
Luca De Biase.
Curiosamente mentre scrivevo quella frase pensavo proprio alle
implicazioni in politica del concetto di ragionamento in rete, ovvero
su come la classe politica si potrebbe avvantaggiare dall'uso sociale
della rete.
Gaspar è scettico
sul fatto che i politici diventino a breve tutti blogger. Francamente
penso anch'io, sulla base della minima esperienza che mi sono fatto
avendo a che fare con politici di vari schieramenti, che ci sia poco da
sperare.
Ma credo anche che meriti continuare ad insistere.
La comunicazione attraverso questi nuovi strumenti riesce a sviluppare
un valore aggiunto per chi eroga il messaggio che è ben più
significativo rispetto alla trasmissione monodirezionale di messaggi. I
blogger possono essere una potente cassa di risonanza in cui scoprire
lati nuovi delle proprie idee ed elaborarne di originali: siamo a
disposizione, l'importante è "sfruttarci" nel modo giusto.
Ross Mayfield oggi scrive:
Most bloggers don't want to be 'fed' -- they want to be federated.
Being a consumer of leads, leaks and sources makes you expend energy
and produce wasteful byproducts. Embargos are the most rapidly
decaying jounalistic convention of our very real time. Being a
producer is chasing down leads, following trails, having a well-tuned
bullshit detector and remixing until you feel more than a sensation.
Feeding someone information instead of building a relationship is
tantamount to a proverbial fish when they want to learn. Relationships
are abundant resources while information is but fleeting scarcity.
Stop trying to cover the news and be part of it.
Amen.