Complici le ferie, ho finito il libro di Luca.
Ora, mettete pure in conto che Luca è un amico, che lavoriamo assieme su vari progetti e che penso sia una delle migliori menti in circolazione nel settore, ma a me questo libro è piaciuto moltissimo.
Ci ho trovato un grande numero di spunti di riflessione (al punto da rendere quasi un po' difficile la lettura, visto che ogni pochi paragrafi mi trovavo a riflettere su idee tangenti), moltissime idee e una buona dose di ragionato ottimismo.
Consiglio a tutti di leggere questo libro, a partire dai giornalisti e da tutti quelli che si occupano o si interessano di comunicazione.
Dall'introduzione del libro traggo questo paragrafo che mi è piaciuto moltissimo perché descrive puntualmente molte persone che mi è capitato di incontrare negli ultimi anni, l'importanza delle loro storie e l'importanza della rete.
Gli eroi di questa epoca sanno agire, forse con modestia, ma sempre sulla base di sogni grandiosi, pensieri aperti e realizzazioni sostenibili. Sanno sviluppare una visione del futuro e la sanno raccontare in modo che anche altri vedano ciò che ancora non c’è come se fosse lì davanti ai loro occhi. La loro credibilità dipende da ciò che hanno fatto. Dalla loro biografia di tentativi, di sofferenze, di calore. E non necessariamente dai loro successi. I racconti delle persone sono una inesauribile fonte di senso e la rete che unisce quei racconti è diventata il nuovo medium che può cambiare, un poco, il mondo. E che del cambiamento del mondo è un segnale.
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