Sono in volo da qualche parte a 35000 piedi sopra il Canada stando al monitor che ho davanti, 4655 km all'arrivo. Se precipitiamo non finiamo di certo su una bella isola tropicale tipo Lost (e voi non leggerete questo post).
Accanto a me è seduto un americanone che si allarga mentre prende appunti di stampo informatico, la cosa non è particolarmente strana: le probabilità di incontrare geeks a Seattle sono molto più alte della media. A dire il vero ci sono tanti computer dappertutto: ti fermi in una qualunque piazza e vedi almeno una persona con un computer acceso che fa qualcosa. Una connessione wifi si trova praticamente dappertutto in città. Mal che vada si va da Starbucks. Ormai c'è una di queste caffetterie a ogni angolo. A Seattle mi è capitato di vedere due negozi di Starbucks attraverso la vetrina dello Starbucks in cui stavo ordinando un caffè.
Per quanto riguarda le conferenze, Gnomdex è finita alla grande. Il party al Music Experience Project, con accesso alla galleria di chitarre, la mostra su Jimi Hendrix e la possibilità di visitare il museo della science fiction è stato formidabile. Domenica siamo andati all'ultimo barbeque di Robert Scoble a Seattle: la prossima settimana si traferisce di nuovo dalle parti di San Francisco dove lavorerà in una startup.
Non ho idea di quante persone che hanno una startup abbia incontrato in queste ultime due settimane, probabilmente centinaia. Per molti l'obiettivo è essere comprati da qualcuno dei grandi. La gran parte non arriverà da nessuna parte e probabilmente ci riproverà con un'altra idea.
Devo dire di averne avuto abbastanza di America per questo viaggio, non vedo l'ora di arrivare a casa. Ho ancora qualche cosa da fare a Londra, per giovedì arrivo.
Mi piacerebbe fare un podcast riassuntivo domenica prossima. A meno che non venga abbattuto dal jet lag. :-)
PS: l'albergo in cui siamo scesi a Londra non offre alcun tipo di connettività, quindi sono uscito in cerca di una connessione. Trovata. Da Starbucks. :-)
Accanto a me è seduto un americanone che si allarga mentre prende appunti di stampo informatico, la cosa non è particolarmente strana: le probabilità di incontrare geeks a Seattle sono molto più alte della media. A dire il vero ci sono tanti computer dappertutto: ti fermi in una qualunque piazza e vedi almeno una persona con un computer acceso che fa qualcosa. Una connessione wifi si trova praticamente dappertutto in città. Mal che vada si va da Starbucks. Ormai c'è una di queste caffetterie a ogni angolo. A Seattle mi è capitato di vedere due negozi di Starbucks attraverso la vetrina dello Starbucks in cui stavo ordinando un caffè.
Per quanto riguarda le conferenze, Gnomdex è finita alla grande. Il party al Music Experience Project, con accesso alla galleria di chitarre, la mostra su Jimi Hendrix e la possibilità di visitare il museo della science fiction è stato formidabile. Domenica siamo andati all'ultimo barbeque di Robert Scoble a Seattle: la prossima settimana si traferisce di nuovo dalle parti di San Francisco dove lavorerà in una startup.
Non ho idea di quante persone che hanno una startup abbia incontrato in queste ultime due settimane, probabilmente centinaia. Per molti l'obiettivo è essere comprati da qualcuno dei grandi. La gran parte non arriverà da nessuna parte e probabilmente ci riproverà con un'altra idea.
Devo dire di averne avuto abbastanza di America per questo viaggio, non vedo l'ora di arrivare a casa. Ho ancora qualche cosa da fare a Londra, per giovedì arrivo.
Mi piacerebbe fare un podcast riassuntivo domenica prossima. A meno che non venga abbattuto dal jet lag. :-)
PS: l'albergo in cui siamo scesi a Londra non offre alcun tipo di connettività, quindi sono uscito in cerca di una connessione. Trovata. Da Starbucks. :-)
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