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    Updated: 21-12-2007; 7:41:07.

     Mercoledì, 27 aprile 2005

    Blogs su BusinessWeek
    Avevo già letto on-line l'articolo su Blogs e business apparso sul numero di questa settimana di BusinessWeek, ma ciò nonostante è stato strano vederlo sull'edizione cartacea e rendermi conto di quanto spazio abbiano dato al pezzo.
    Blogs Will Change Your Business
    Look past the yakkers, hobbyists, and political mobs. Your customers and rivals are figuring blogs out. Our advice: Catch up...or catch you later
    Anche se il fenomeno è sempre in più rapida espansione anche da questa parte dell'oceano, è senz'altro vero che non ha raggiunto le proporzioni di quanto succede negli USA.

    Visto che non c'è il minimo dubbio sul fatto che quanto succede in ambito tecnologico negli Stati Uniti arriva anche qua con qualche mese di ritardo, le aziende europee potrebbero cogliere quest'opportunità per non farsi trovare impreparate quano i loro clienti diventeranno produttori di informazione e non solo consumatori di pubblicità.

    Oppure possono farsi trovare con le brache calate.

    Ma poi non venite a dire che non ve l'avevamo detto.

    Fumo
    Nonostante siano passati neanche 5 mesi dall'introduzione del divieto di fumare nei locali italiani, ho trovato i locali parigini sorprendentemente fastidiosi per la densità di fumo che c'è dappertutto.

    Meno male che adesso c'è il nuovo ministro che ci riporta all'età della pietra.

    Disclaimer: io fumo.

    Journalists
    Luca Ajroldi apre il suo PoliticaBlog ai giornalisti:
    ... se credono di non poter scrivere a causa dell'editore o di capiredattori troppo severi, questo blog offre lo spazio (di un post ovviamente) a tutti i giornalisti che hanno qualcosa da dire e che non possono farlo perchè imbavagliati dal loro giornale, dal direttore, dai capi e capetti. Un blog per scrivere quello che non potete scrivere. La nano-editoria corre in soccorso della libertà di stampa. Coraggio giornalisti, un blog vi salverà.
    E' stato uno dei temi dibattuti a Parigi: sempre più notizie vengono diffuse prima sui weblog che attraverso i media tradizionali. Di  solito non è reticenza da parte di questi ultimi, si tratta semplicemente dell'incapacità dei media di raccogliere le storie appartenenti alla "long tail", cosa che invece alla blogosfera riesce benissimo. Quelle che nella blogosfera raggiungono abbastanza velocità certe volte escono anche dall'altra parte.

    Jason Calacanis ha (provocatoriamente) detto che i giornalisti finiranno tutti a scrivere su dei weblog prima o dopo, ovvero in un ambiente disintermediato dove non ci sono editor, Doc Searls ha affermato che in quanto scrittori di journals di fatto siamo tutti journalists, Joi Ito ha distinto tra professionals e amateurs sottolineando il fatto che, nonostante quanto venga spesso detto, i primi non sono di solito migliori dei scondi, anzi, spesso non è proprio così.

    Credo che sia un bene che i giornalisti, proprio come tutti gli altri, scrivano sui weblog per scoprire un modo nuovo e diverso di comunicare. Il fatto che un giornalista con tanta esperienza come Luca inviti colleghi nel proprio spazio non può far che bene.

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    © Copyright 2007 Paolo Valdemarin.