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Il mio biglietto da visita.





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Updated: 19-12-2005; 10:00:45.

 Venerdì, 26 novembre 2004

Non si tratta dell'ennesima trovata del nostro governo per abbassare le tasse, è il modo con cui molte aziende italiane percepiscono il proprio sito Internet.

Mi capita spesso di incontrare imprenditori che percepiscono il proprio sito internet come un male necessario. Pagano l'adesione ad una categoria professionale, pagano l'iscrizione alla Camera di Commercio, pagano l'hosting del proprio sito internet.

Mentre la posta elettronica sta diventando uno strumento di comunicazione indispensabile, per una vasta maggioranza delle aziende il sito web è infatti una spesa quasi obbligatoria (non ci si può permettere di non avere un indirizzo web sul biglietto da visita) a fronte della quale non ci si aspetta alcun ritorno.

Ed infatti nella maggior parte dei casi il ritorno non c'è. Siti internet fatti di poche pagine html aggiornati l'ultima volta un anno prima molto difficilmente possono portare a dei risultati.

Il problema non è tecnico, ormai esistono sistemi per la gestione dei contenuti facili da usare ed economici, la sfida è culturale: bisogna insegnare alle aziende come si sfrutta il proprio sito e bisogna fare in modo che investano del tempo (magari l'ora alla settimana di cui avevo scritto a suo tempo).

Credo fermamente che chiunque riuscirà a sviluppare un metodo per trasferire questo tipo di cultura e gli strumenti giusti alle PMI, a far sì che il web diventi uno strumento che crea reddito, non solo creerà un bel business ma contribuirà significativamente a migliorare un'economia basata in gran parte proprio sulle piccole imprese.

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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.