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Updated: 18-12-2005; 18:39:10.

 Domenica, 2 novembre 2003

Molti sono già piuttosto contenti della realtà dei weblog di oggi. Si sente spesso nell'aria un atteggiamento che urla:
In fondo prima non si poteva fare, adesso si può, perché incasinarci ulteriormente la vita? Anzi, ci sono già oggi alcune menate tecnologiche di cui certi parlano che a me sembrano troppo difficili da capire... che volete da noi?
Io penso che si tratti di un primo passo non di uno ma di molti possibili percorsi: siamo solo all'inizio.

La settimana scorsa ho scritto un po' di commenti, mail-list e trackback. Giuseppe ha ipotizzato una sorta di registro degli autori che consenta di tener traccia di cosa viene scritto in giro. Sono i primi sintomi dell'evoluzione di questa realtà.

Cerchiamo di guardare un po' oltre per capire cosa ci potrebbe offire la teconogia in un futuro neanche troppo lontano.

Oggi i weblog rappresentano la nostra presenza in rete. Per alcuni si tratta di raccontare il proprio lavoro ed i propri punti di vista, per altri di raccontare la propria vita, per altri ancora di commentare l'attualità. Certi lo fanno usando il proprio nome, altri usando un nickname, un avatar che consente loro di proteggere la propria identità reale.

In tutti questi casi si tratta di una nuova forma di comunicazione che consente di stabilire relazioni. Relazioni che vengono esplicitate attraverso i blogroll (metto i link di quelli che leggo sul mio sito) e conversazioni fatte di botta e risposta tra post, commenti e trackback.

Ma guardando un da una distanza un po' maggiore questa realtà, la vera novità mi sembra sia il fatto che migliaia di persone stiano usando un nuovo tipo di software per svolgere delle attività che prima non svolgevano. Pur dovendo restare il più semplici possibile da usare, l'evoluzione di queste applicazioni porterà a nuove ed entusiasmanti soluzioni.

Si parlava di relazioni. Alcuni stanno cercando di rappresentare questi sistemi di relazioni usando teconologie come FOAF (Friend Of A Friend) e offrendo servizi che consentono di amministrare le proprie relazioni on-line. Il mio amico Marc Canter, per esempio, lavora su PeopleAggregator, un servizio che consentirà di amministrare le proprie relazioni in rete in funzione della propria presenza.

Una nuova classe di programmi, il social software, aiuterà le persone a lavorare e comunicare meglio in un ambiente aperto. La vera novità risede nel fatto che mentre fino ad oggi si è lavorato soprattutto per creare programmi che servivano a comunicare con persone che conoscevamo già o che comunque appartenevano al nostro ambiente, con il social software si lavora per espandere queste conoscenze, per incontrare persone che ci interessano e che non avremmo avuto modo di conoscere in altri modi. Se siete frequentatori di weblog non avrete difficoltà a fare una lista di almeno dieci persone che oggi seguite quotidianamente e che avete conosciuto negli ultimi sei mesi.

Quello che dovrebbe succedere è una fusione tra questi diversi tipi di applicazione. Non vedremo più il nostro weblog come un semplice strumento per la pubblicazione ma come una vera e propria rappresentazione della nostra identità in rete, anzi, come una delle rappresentazioni della nostra identità. Infatti ognuno di noi vorrà apparire e relazionarsi con diversi gruppi adottando eventualmente diverse identità: cosa comunico e come lo faccio con miei colleghi sarà spesso diverso dal farlo con i miei amici, con la mia famiglia o nei confronti del pubblico in generale. Si tratterà di identità potenzialmente permeabili, dove i contenuti potranno passare da una parte all'altra, ma volendo potranno anche essere completamente separate.

E' difficile dire oggi se tutto questo potrà essere fatto con un'unica applicazione o mediante la fusione di programmi e servizi diversi che comunicheranno tra loro attraverso standard aperti. A meno che grossi player monopolistici non decidano di entrare in forze in questa realtà (e a dire il vero alcuni segnali ci sono), è probabile che sarà la seconda ipotesi a verificarsi o magari un mix delle due.

Qualunque cosa succeda penso che possiate rassegnarvi al fatto che la "blogosfera" così come la conosciamo oggi è destinata ad una rapida evoluzione: un giorno potrete dire ai vostri nipotini "io c'ero".

Mi capita spesso di ricevere spam o di trovare in giro pubblicità di aziende che offrono servizi di registrazione nei motori di ricerca (in questo momento c'è la pubblicità di una di queste tra i banner di google qua a destra). Quando ho tempo provo a fare su google una ricerca su "registrazione nei motori di ricerca" o qualcosa di simile. Fino ad ora non mi è mai capitato di trovare nella prima pagina dei risultati chi mi voleva vendere il servizio.

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© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.