Hmmm, interessante. Dopo google anche Amazon apre gli sviluppatori.
A prescindere dall'ultilità o meno del servizio, credo sia un bene che queste società che godono di un'elevata visibilità sul web inizino ad abbracciare il concetto di web services. Almeno il resto del mondo inizia a capire di cosa si tratta e a cosa serviranno in modo più chiaro rispetto a spot pubblicitari in cui una signora passa di cubicolo in cubicolo a chiedere "Arriveremo a 1.000.000?".
Il fatto di potersi facilmente appoggiare a risorse esterne attraverso delle API semplici e protocolli ormai disponibili su qualsiasi piattaforma (SOAP o XML-RPC) costituisce la vera prossima rivoluzione di Internet.
Ma non è solo una questione "tra server". Anche Radio UserLand supporta i protocolli, quindi posso interfacciarmi a queste API anche dal mio desktop e creare valore aggiunto in tempo reale sul lavoro che sto facendo localmente potendomi avvantaggiare della potenza di calcolo e del codice disponibile sui server di Amazon e di Google.