Addio alle cazzate infinite
Rientrando in macchina dall'aeroporto di Venezia ho ascoltato per l'ennesima volta l'album Addio di Francesco Guccini. Trovo che l'ultimo brano, quello che intitola il disco, contenga una descrizione perfetta del mondo di oggi in Italia.
Ogni volta che mi capita di ascoltarlo mi ritrovo ad indentificare persone nel testo, e non mi riferisco a personaggi più o meno pubblici, ma proprio a gente con cui ho avuto a vario titolo a che fare, i nani ed i pagliacci. La descrizione coincide perfettamente.
Ovvio che non posso permettermi (almeno non ancora) di dire addio, ma credo di dovere, e spero di potere, almeno continuare a sentirmi beatamente indignato.