no.....vi prego il "dibbattito" no ;). Come dicevo in privato ad Antonio io fatico un po' a comprendere di cosa si voglia discutere. Con ogni probabilita' si tratta di un limite mio......per cui'.....sono qua'. illuminatemi se potete. [massimo mantellini in questo commento]
A dire il vero temo tu sia stato vittima di una più ampia discussione su come la stampa italiana copre il fenomeno dei weblogs. Di fatto il tuo articolo è di gran lunga il migliore che mi sia capitato di leggere di recente su testate italiane on-line e non. Credo che in questo caso il "dibattito" nasca dal duplice possibile coinvolgimento dei giornalisti in quanto professionisti della comunicazione: quello di possibili redattori di weblog e quello di coloro che dovrebbero illustrare ciò che succede nel mondo, tecnologico e non.
Mentre nel tuo caso non solo hai illustrato bene la realtà di questa forma di comunicazione, ma sei tu stesso redattore del tuo weblog, ci sono innumerevoli casi di pezzi giornalistici che coprono l'argomento in modo totalmente superficiale se non addirittura completamente errato (e non mi riferisco a particolari tecnici, ma proprio all'uso di terminologie sbagliate, imprecisioni, ecc.).
Ovviamente questo succede in tutti i settori coperti da qualunque forma di giornalismo, ma in questo caso l'eccezione è costituita dal fatto che i bloggers, a loro volta in qualche modo piccoli giornalisti e piccoli editori di sé stessi, sono in grado di rispondere. Da qua nasce il "dibattito", dal fatto che attraverso i weblogs c'è il modo di stabilire una forma di comunicazione bidirezionale.
Hai presente la maggioranza sileziosa? Bene, noi siamo la minoranza rumorosa