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Il mio biglietto da visita.




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Updated: 31-01-2008; 7:50:02.

Paolo's Weblog.

 Giovedì, 31 gennaio 2008

I segreti di State of the Net

 Mercoledì, 30 gennaio 2008

La Casta siamo noi
Domiziano Galia: Bene, allora visto che, destra o sinistra, fotterci ci fottono, perché non prenderci almeno una fetta della torta? La soglia di sbarramento per accedere ai rimborsi elettorali è dell'1%, circa 380 mila voti alla Camera e 340 mila al Senato. Prendiamo i primi cento su BlogBabel alla cazzo di cane, li candidiamo e tutta la blogosfera italiana converge a votali. A fronte di una spesa quasi nulla (a metterci un centesimo a testa sarebbe comunque il doppio dei fondi che aveva il Partito dei Pensionati), se raggiungessimo l'1% incasseremmo 5 milioni di euro. Certo, con dieci euro a testa non ci si fa un cazzo. Ma son sempre 5 milioni di euro in meno alla Casta.

 Domenica, 27 gennaio 2008

Il bello di Creative Commons
Accanto ai soliti che non capiscono (o fanno finta di non capire) il semplice funzionamento dei diritti d'autore in rete, ci sono vari esempi di iniziative che sfruttano la facilità di riutilizzare contenuti offerta dalle licenze CC.

Nell'ultima settimana mi sono capitati tre casi in cui contenuti che ho prodotto in passato vengono riutilizzati da altri:
  • Shmap usa una foto scattata a Roma qualche anno fa (anche se un po' a sproposito);
  • BlogHotel.it ha prelevato dal mio blog un commento relativo ad un albergo che non mi era piaciuto molto;
  • infine, Oven Talk ha usato la foto di un mio pesce in BBQ.
Mi piace vedere come i materiali che ho riversato in rete vengono usati da altri, in qualche caso assumendo un nuovo valore, qualche volta consentendo a qualcuno di risparmiare, qualche volta, magari, consentendo a qualcuno di creare nuovi business.

 Venerdì, 25 gennaio 2008

Segnalazioni
  • Sul blog di State of the Net è stato pubblicato il programma (non è definitivo, potrebbe esserci ancora qualche aggiunta interessante).
  • Sempre a SotN, stiamo anche pensando ad uno spazio in cui chi vuole possa fare delle demo. Se vi interessa parlate ora.
  • Qualche tempo fa Enrico Marchetto ha intervistato Alberto D'Ottavi e me: qua l'intervista.

 Lunedì, 21 gennaio 2008

Prossimo passo: State Of The Net
Non è che non abbia altro fa fare, anzi, ma l'impegno che mi appassionerà di più per le prossime settimane sarà partecipare all'organizzazione di State Of The Net.

Stiamo rifinendo gli ultimi dettagli del programma (lo pubblicheremo giovedì in occasione della conferenza stampa ufficiale), ma sul blog potete già vedere alcuni degli speaker che verranno e... già da primi nomi mi sembra che una gita a Udine meriti proprio.

Ci tengo molto a questa conferenza, spero veramente di riuscire a far funzionare il mix di blogger, imprenditori, innovatori, pensatori e di gente appassionata e a fare in modo che ognuno torni a casa con qualcosa di più.

Non sarà una conferenza particolarmente tecnica, vogliamo soprattutto riflettere su come la rete ci possa aiutare a migliorare la società in diversi campi: lavoro, informazione, politica, intrattenimento, ecc.

Molte persone mi hanno chiesto di poter parlare alla conferenza: purtroppo lo spazio ed il tempo sul palco sono limitati, ma prevediamo di avere microfoni a disposizione e di costruire le sessioni per promuovere il più possibile le conversazioni. Quindi se avete qualcosa da dire venite, ci farà molto piacere ascoltarvi. Dovremmo anche avere uno spazio demo, quindi se avete un prodotto nuovo da presentare, cercheremo di fare in modo di avere lo spazio (anch'io vorrei far vedere un paio di cose nuove...).

A proposito di conversazioni: la conferenza sarà un po' in italiano e un po' in inglese. Le sessioni con ospiti stranieri saranno in inglese, quelle miste saranno il più possibile in inglese, quelle con soli ospiti italiani saranno in italiano... ma spero che qualcuno aiuterà gli ospiti stranieri. Vorrei sfatare quest'idea che gli italiani non parlano inglese: sarà anche vero in generale, ma sono convinto che una buona parte di noi in fondo si arrangia.

La cosa più importante non sarà solo vedere questi stranieri esotici che di solito leggiamo sul web, la cosa importante sarà soprattutto farci vedere da loro, mandarli a casa con l'idea che anche qua succede qualcosa (idea che, francamente, la gran parte degli stranieri non ha), stabilire dei contatti che ci consentano di sviluppare delle conversazioni anche al di fuori dei nostri confini.

Grazie alla generosità della Regione e degli sponsor, la partecipazione sarà gratuita. Vi potete registrare subito in questa pagina (ma vi prego, non registratevi se non pensate di venire veramente, potreste togliere il posto a qualcuno). Abbiamo anche alcune buone convenzioni con hotel locali che vi consentiranno di risparmiare qualche euro.

Ci vediamo a Udine.

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 Martedì, 15 gennaio 2008

Dalla California
Golden Gate Bridge

Nell'ultima settimana sono andato un po' in giro per la Silicon Valley.

Il motivo ufficiale della visita è stata una serie di incontri organizzati dall'ambasciata USA in Italia per promuovere lo scambio di idee, esperienze e punti di vista tra imprenditori e investitori americani e italiani.

Così ci hanno portato a visitare Google, un "incubator" che si chiama The Foundry, e nel campus di Stanford abbiamo avuto modo di sentire diversi interventi da parte di docenti, imprenditori e venture capitalist sia americani che italiani.

Già che ero da queste parti ho sfruttato l'occasione per incontrare alcuni amici e lavorare un po' con i miei partner di Broadband Mechanics.

Segue, come al solito, qualche considerazione sparsa.

Google è stato interessante, ma non "mind blowing". Tutto è fin troppo bello, c'è cibo gratis per tutti ogni pochi metri (anche il "junk food" è "organic"), i dipendenti non devono timbrare il cartellino, hanno dei sistemi di valutazione che si basano su parametri che determinano autonomamente e possono ottenere facilmente quasi qualunque gioco possano immaginare. E' notevole cosa possa fare un'azienda con una quantità di soldi quasi innimaginabile come questa. Non posso negare che vedere dal vivo cosa c'è dietro le pagina che carichiamo un centinaio di volte al giorno non sia stato interessante, ma non ho scoperto niente di nuovo o particolarmente interessante.

Tutto sommato ho trovato più stimolante la visita a The Foundry, una specie di macchina per la produzione di aziende nel settore degli strumenti medicali che ha un metodo di lavoro piuttosto particolare: fondano un'azienda "scatola nera", ne vendono una parte a dei venture capitalist per qualche milione di dollari, e con i soldi raccolti individuano un mercato, trovano un'idea e sviluppano un prodotto. Avete capito bene: prima vendono la società, poi trovano l'idea (e ovviamente, trovare un'idea con qualche milione in tasca è più facile). Con questo metodo hanno già creato una dozzina di società negli ultimi 10 anni, tutte di buon successo.

E' evidente che per un modello così le parole chiave sono fiducia e rispetto (senza le quali neanche qua ti mollano dei soldi). A pensarci bene fiducia e rispetto sono anche fondamentali nel modello di Google, senza i quali non si potrebbero certamente concedere a tutti un simile livello di libertà.

Ovviamente non sono mancati i confronti: cos'è che fa andare il modello di Silicon Valley che potremmo importare in Italia? Oltre a fiducia e rispetto, una cosa che non si può evitare di notare in tutte le persone che si incontrano è la lealtà nei confronti delle aziende per cui lavorano. Può essere che l'estrema mobilità a cui tutti sono soggetti (qua perdere il lavoro è questione di un attimo), renda tutti più coesi, spinga tutti ad un maggiore coinvolgimento. Comunque sia anche passeggiando per il campus di Apple si respira il famoso "reality distortion field" di Steve Jobs, ed è francamente difficile pensare a come un simile sentire potrebbe essere riprodotto nel contesto italiano.

Anche le relazioni sociali da queste parti funzionano su un'altra scala. In pochi giorni che ho passato nella Bay Area ho incontrato decine di persone che conoscevo, ho fatto amicizia con persone nuove, è abbastanza probabile che abbia gettato delle basi interessanti per nuovi affari. La facilità con cui ci si incontra e ci si confronta in questo ambiente non ha paragoni da noi (tanto per fare un esempio, nel corso di questa visita mi sono imbattuto in un paio di italiani che ho avuto modo di incontrare diverse volte negli anni, che sono abbastanza certo che sappiano chi sia, e che come sempre si sono guardati bene da farmi anche il minimo cenno di saluto).

Lo diceva anche Loïc Le Meur a Parigi: quando incontri una persona nuova qua in America il rapporto che stabilisci di default è di fiducia. Da noi in Europa quando incontriamo qualcuno di nuovo immediatamente pensiamo a come potrà fregarci.

Sulla strada del ritorno sono stato dirottato su New York, molto più rumorosa, violenta, scortese e affascinante della Bay Area, e dove domani vado ad incontrare un cliente (...passavo di qua). Quello che è certo è che la voglia di tornare presto in California è sempre più forte.


 Lunedì, 7 gennaio 2008

Gita scolastica
Domani (a dire il vero la sveglia suona tra sole 5 ore) me ne vado per qualche giorno in California. Assieme a prestigiosi amici visiteremo Google, Stanford e dovremmo fare incontri interessanti. Spero di aver tempo di raccontare strada facendo.

 Venerdì, 4 gennaio 2008

Economia della Felicità
Image of Economia della felicità

Complici le ferie, ho finito il libro di Luca.

Ora, mettete pure in conto che Luca è un amico, che lavoriamo assieme su vari progetti e che penso sia una delle migliori menti in circolazione nel settore, ma a me questo libro è piaciuto moltissimo.

Ci ho trovato un grande numero di spunti di riflessione (al punto da rendere quasi un po' difficile la lettura, visto che ogni pochi paragrafi mi trovavo a riflettere su idee tangenti), moltissime idee e una buona dose di ragionato ottimismo.

Consiglio a tutti di leggere questo libro, a partire dai giornalisti e da tutti quelli che si occupano o si interessano di comunicazione.

Dall'introduzione del libro traggo questo paragrafo che mi è piaciuto moltissimo perché descrive puntualmente molte persone che mi è capitato di incontrare negli ultimi anni, l'importanza delle loro storie e l'importanza della rete.

Gli eroi di questa epoca sanno agire, forse con modestia, ma sempre sulla base di sogni grandiosi, pensieri aperti e realizzazioni sostenibili. Sanno sviluppare una visione del futuro e la sanno raccontare in modo che anche altri vedano ciò che ancora non c’è come se fosse lì davanti ai loro occhi. La loro credibilità dipende da ciò che hanno fatto. Dalla loro biografia di tentativi, di sofferenze, di calore. E non necessariamente dai loro successi. I racconti delle persone sono una inesauribile fonte di senso e la rete che unisce quei racconti è diventata il nuovo medium che può cambiare, un poco, il mondo. E che del cambiamento del mondo è un segnale.

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 Giovedì, 3 gennaio 2008

Riprendono le normali trasmissioni
Durante l'ultimo paio di settimane anno ho rimuginato su quello che sarebbe dovuto essere il post di bilancio per il 2007. Più ci pensavo, più diventava pesante, più bloccava le altre cose. Volevo parlare un po' della mia difficoltà a trovare l'abituale ottimismo, un po' di come vedo la situazione, un po' di frame interpretativi, un po' della realtà italiana vista al rientro da un qualunque altro paese, di confini caduti e di confini che non riusciamo ad eliminare, un po' dei mille interessanti progetti a cui sto partecipando e delle persone con cui ho la fortuna di lavorare. Ma non non sono riuscito a dargli una forma e quindi alla fine ho deciso di non scriverlo e di passare avanti.

Da domani riprendono le normali trasmissioni.

Buon anno a tutti.


15 15 15
Paolo Valdemarin: 2008