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Updated: 21-12-2007; 7:41:20.
Paolo's Weblog.
Venerdì, 29 aprile 2005
Anni trenta
Oggi è il mio compleanno. Quando stamattina qualcuno mi ha chiesto
quanti anni avessi ho dovuto fare il conto: 05 - 71 = 34. Non è che mi
secchi particolarmente avere 34 (o 33 o 35) anni, è che non mi rimane
in mente.
Fino a prima di compiere 30 anni sapevo sempre perfettamente quanti
anni avessi. Sarà perché ero "giovane". Avendo iniziato a lavorare
presto ero circondato da gente più vecchia che mi chiedeva quanti anni
avessi e immancabilmente commentava dicendo "che giovane!". Certe volte
dovevo andare in giro con persone più vecchie di me solo per riuscire a
farmi ascoltare.
Adesso è praticamente normale che faccia quello che faccio alla mia età, sono praticamente circondato da coetanei.
A 'sto punto tocca arrivare a 40 per vedere l'effetto che fa.
:-)
Cardinalmobile
Se a qualcuno interessa il genere, la ex macchina del Papa è in vendita su ebay. [via Boing Boing]
Giovedì, 28 aprile 2005
Keeping America Scared
Alla conferenza a Parigi (temo che 'sta storia andrà avanti ancora per un po') Joi Ito ha inserito nella sua presentazione questo eccezionale video.
Brennan Houlihan, un producer indipendente di San Francisco, ha montato gli interventi
dei principali politici durante l'ultima convention repubblicana
evidenziando l'ossessiva ripetizione di quelle che evidentemente una regia considera "parole chiave" ("September 11,
terror, war, Saddam, ecc).
Da noi Blob sta facendo cose simili da un pezzo, ma è interessante
vedere come chiunque abbia una buona idea oggi possa produrre e soprattutto di
distribuire contenuti decisamente interessanti.
Mercoledì, 27 aprile 2005
Blogs su BusinessWeek
Avevo già letto on-line l'articolo su Blogs e business
apparso sul numero di questa settimana di BusinessWeek, ma ciò
nonostante è stato strano vederlo sull'edizione cartacea e rendermi
conto di quanto spazio abbiano dato al pezzo.
Blogs Will Change Your Business
Look
past the yakkers, hobbyists, and political mobs. Your customers and
rivals are figuring blogs out. Our advice: Catch up...or catch you later
Anche se il fenomeno è sempre in più rapida
espansione anche da questa parte dell'oceano, è senz'altro vero che non
ha raggiunto le proporzioni di quanto succede negli USA.
Visto che non c'è il minimo dubbio sul fatto che quanto succede in
ambito tecnologico negli Stati Uniti arriva anche qua con qualche mese
di ritardo, le aziende europee potrebbero cogliere quest'opportunità
per non farsi trovare impreparate quano i loro clienti diventeranno
produttori di informazione e non solo consumatori di pubblicità.
Oppure possono farsi trovare con le brache calate.
Ma poi non venite a dire che non ve l'avevamo detto.
Fumo
Nonostante
siano passati neanche 5 mesi dall'introduzione del divieto di fumare
nei locali italiani, ho trovato i locali parigini sorprendentemente
fastidiosi per la densità di fumo che c'è dappertutto.
Meno male che
adesso c'è il nuovo ministro che ci riporta all'età della pietra.
Disclaimer: io fumo.
Journalists
Luca Ajroldi apre il suo PoliticaBlog ai giornalisti:
... se credono di non poter scrivere a causa dell'editore o di
capiredattori troppo severi, questo blog offre lo spazio (di un post
ovviamente) a tutti i giornalisti che hanno qualcosa da dire e che non
possono farlo perchè imbavagliati dal loro giornale, dal direttore, dai
capi e capetti. Un blog per scrivere quello che non potete scrivere. La
nano-editoria corre in soccorso della libertà di stampa. Coraggio
giornalisti, un blog vi salverà.
E' stato uno dei temi dibattuti a Parigi: sempre più notizie vengono
diffuse prima sui weblog che attraverso i media tradizionali. Di
solito non è reticenza da parte di questi ultimi, si tratta
semplicemente dell'incapacità dei media di raccogliere le storie
appartenenti alla " long tail",
cosa che invece alla blogosfera riesce benissimo. Quelle che nella
blogosfera raggiungono abbastanza velocità certe volte escono anche
dall'altra parte.
Jason Calacanis ha
(provocatoriamente) detto che i giornalisti finiranno tutti a scrivere
su dei weblog prima o dopo, ovvero in un ambiente disintermediato dove
non ci sono editor, Doc Searls ha affermato che in quanto scrittori di journals di fatto siamo tutti journalists, Joi Ito ha distinto tra professionals e amateurs
sottolineando il fatto che, nonostante quanto venga spesso detto, i
primi non sono di solito migliori dei scondi, anzi, spesso non è
proprio così.
Credo che sia un bene che i giornalisti, proprio come tutti gli altri,
scrivano sui weblog per scoprire un modo nuovo e diverso di comunicare.
Il fatto che un giornalista con tanta esperienza come Luca inviti
colleghi nel proprio spazio non può far che bene.
Lunedì, 25 aprile 2005
Les Blogs - Chiusura
Ammetto di non essere un buon reporter, altri hanno fatto meglio. Ad ogni modo qualche nota sparsa sugli interventi che hanno seguito i post di stamattina.
- Il panel dedicato al futuro ha più o meno detto che il futuro dei
weblog non sono solo i blog. Quello che vediamo oggi è solo il primo
esempio di quanto può succedere dando alla gente la possibilità di
creare per il web.
- In termini di blogging dentro e fuori le aziende si sono ripetute
un po' le stesse cose di sempre, forse con un accento un po' più forte
sul fatto che anche in Europa ormai è tempo di muoversi.
- Il panel sul nanopublishing è stato lungo e abbastanza interessante... ma al momento non mi viene nessun commento
- Parlando dei media tradizionali, interessanti le esperienze di
media che hanno iniziato ad ospitare blog. Da notare che Le Monde
pubblica i weblog dei propri clienti sotto la sua responsabilità. Skyrock ospita in Skyblog, una radio francese, ospita al momento 1.8 milioni di weblog (whew!!), mentre in Germania ci sono si e no 100.000 blogs.
- L'intervento di Yossi Vardi, co-fondatore di ICQ, è stato divertente.
- La situazione dei media in Iran (completamente controllata dallo
stato) sarà anche tragica, ma i 75.000 weblogs scritti da iraniani
stanno avendo un significativo impatto politico: importanti politici
scrivono in prima persona su weblog, incluso un ex vice-primo ministro
che pubblicava foto di riunioni di gabinetto in tempo reale o un altro
politico che pur essendo in corso il capodanno iranianio, si è sentito
costretto ad intervenire per ripristinare il suo weblog che era finito
off-line e a scusarsi per l'accaduto. Altro che da noi.
- Per quanto riguarda l'Asia, mentre alcuni paesi hanno ormai
raggiunto la saturazione nella connettività broadband (ma broadband sul
serio, con connessioni da 100Mb up e down a 30 euro al mese... altro
che da noi di nuovo), altri paesi, ed in particolare la Cina, stanno
per esplodere sulla rete
- L'intervento finale di Doc Searls
è stato eccezionale. Ha dimostrato una volta di più di essere un grande
pensatore... non saprei neanche da che parte iniziare a riportare
quanto ha detto, quel che è certo è che influenzerà praticamente tutto
quello che scriverò da oggi in poi.
E adesso si va al party. :-)
Joi Ito Dixit
Parlando di professionisti contro dilettanti:
Professional is not always better than amateur: amateur sex is better than professional.
Un sunto dell'intevento si può trovare da Darren Barefoot.
Les Blogs - Live from Paris
La conferenza è iniziata con un'oretta di ritardo. Abbiamo ricevuto il
benvenuto da parte della vice presidente di Club Senat e adesso è il
momento della keynote di Joi Ito. La sala è piena, la rete wireless
funziona poco e male... ma c'è un sacco di gente interessante e la
giornata si presenta memorabile. Aggiornamenti più tardi. [lesblogs]
Sabato, 23 aprile 2005
Asile Politique (?!)
Viste le notizie stiamo pensando di non tornare almeno fino alle prossime elezioni...
Mercoledì, 20 aprile 2005
Prossima tappa: Parigi
Domani partiamo per Parigi. Un sacco di posti da vedere e di gente da
incontrare (e spero un po' di tempo per fare i turisti pigri). Lunedì
Les Blog. Cercherò di tenervi informati :-)
Venerdì, 15 aprile 2005
Sentita ieri in TV
La sottocultura è complicata dalla coleotterizzazione dei blog. Luca Sofri
PS: per ora il termine è sconosciuto a google, vediamo tra un qualche giorno ;-)
Martedì, 12 aprile 2005
Saranno Famosi
Luca Reginato segnala che i due italiani più famosi del mondo (ovvero i cui siti hanno ricevuto più link) sono Alessandro Fulcinti e Luca Zappa. Congratulazioni ;-)
Lunedì, 11 aprile 2005
Venerdì, 8 aprile 2005
Misundertendibus
Cips rivela che il Papa non pensò per niente di dimettersi, l'Ansa ha travisato ed il resto della stampa c'è cascato.
Giovedì, 7 aprile 2005
46%?
(ANSA) - MILANO, 6 APR - Italiani sempre piu' appassionati
al mondo di internet e sempre piu' interessati ad adoperare
il pc come accesso alla rete. Il 46% della popolazione
utilizza il computer per collegarsi alla rete mentre solo il
9% dice di non accedere mai a Internet. I dati emergono dal
'Rapporto 2005 dell'Osservatorio Aie sull'editoria digitale'.
Okay, dopo averla riletta un paio di volte sembrerebbe voler dire che
il 46% di quelli che hanno un computer lo usa per collegarsi ad
internet, non che il 46% della popolazione italiana si collega in rete.
Resta da capire quale sia la penetrazione dei computer nelle case
italiane, ma il numero mi sembra bassetto.
Tanto per curiosità mi piacerebbe anche sapere cosa ci faccia col
computer quel 54% che non si collega ad internet: mi sembra di
ricordare che un tempo ci fossero delle attività da svolgere off-line,
non mi ricordo quali, ma di sicuro c'erano.
Mercoledì, 6 aprile 2005
Creative Crisis
A quanto pare sulla lista italiana dedicata ai Creative Commons stanno tutti litigando e si stanno sfiduciando a vicenda.
Blog e agenzie (2)
Al mio post dell'altro giorno su blog e agenzie di pubblicità, Maurizio commenta;
... da ex copy, posso dirti che i pubblicitari si innamorano spesso dei
prodotti dei loro clienti. Poi dipende se si è pubblicitari di "città"
o di "campagna": nel senso che un conto è gestire i budget di brand
famosi ai quali ci si appassiona più facilmente, un altro è seguire
piccoli clienti locali. Ma raramente mi è capitato di conoscere copy o
art-director di qualità che non si appassionavano ai prodotti dei loro
clienti.
Non metto in dubbio che questo sia vero per le grandi agenzie cittadine
che gestiscono grandi budget di grandi clienti. Ma il fatto è che la
stragrande maggioranza dell'economia di questo paese è fatto di piccole
aziende con piccoli budget che si rivolgono ad agenzie di provincia.
In una considerevole parte di queste agenzie di provincia hanno sentito
parlare dei "copy" ma non ne hanno mai visto uno dal vero; di solito
hanno dei buoni grafici, bravi a fare brochure patinate o siti internet
equivalenti (ovviamente ci sono eccellenti eccezioni a questa regola).
Tutte questi piccoli clienti potrebbero avere dei significativi
vantaggi dall'uso dei weblog e del social software, ma dovrebbero
essere in grado di fare un salto culturale che in qualche caso è ai
limiti dell'impossibile e dovrebbero decidere di investire tempo in
cultura più che soldi in pubblicità inutile.
Comunque anche se questa "cura" non è adatta a tutti, io credo che
anche se un numero relativamente piccolo di aziende iniziasse a
muoversi seriamente in questo ambiente si potrebbe rapidamente
osservare un miglioramento della rete in Italia.
PROT.CIVILE
Ho appena ricevuto questo messaggio via SMS da "PROT.CIVILE"
SE VAI A ROMA X OMAGGIO PAPA USA MEZZI TRASPORTO
COLLETTIVO. PREPARATI A CODE ORGANIZZATE MA MOLTO LUNGHE. CALDO DI
GIORNO FRESCO DI NOTTE. X INFO ISORADIO 103.3
Vive la France
Un sondaggio
condotto in vari paesi indica che la Francia viene percepita
dalla maggioranza come un paese che ha una buona influenza sul mondo (i
peggiori sono gli USA). Anche in ambito weblog pare che la Francia si stia muovendo molto più rapidamente del resto d'Europa.
Lunedì, 4 aprile 2005
Blog e agenzie
Robert Scoble, il noto blogger che lavora per Microsoft, scrive un interessante post sul perché weblog e agenzie di pubblicità sono fondamentalmente incompatibili. Parte da una citazione di Hugh McLeod:
"The fact is, ad agencies hate blogs. They utterly despise them,
even if they tell you otherwise. They hate them because if done well,
they're cheap and they're easy. Frankly, they're in the business of
selling you stuff that is neither."
Continua con diverse riflessioni interessanti e condivisibili:
- Chi scrive un weblog deve aver passione per l'argomento, di solito la vostra agenzia non è appassionata del vostro lavoro
- Lasciando che tutti in un'azienda possano bloggare, si avvicina l'azienda al pubblico
- I weblog non sono pubblicità, sono strumenti per costruire relazioni con persone (ed aziende) in modo scalabile.
[crossposted su biz.blogs.it]
Segnalazioni: Cromosoma X
Aperto da poco per un'amica, Cromosoma X è un blog al femminile dove un manipolo di imprenditrici venete conversano di argomenti vari.
Venerdì, 1 aprile 2005
Economia Nuova
Luca De Biase sta lavornado su un'idea di Economia Nuova. Da tener d'occhio.
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