Friends:
Amici:
Stories


103 103
Archivio:
August 2002
Sun Mon Tue Wed Thu Fri Sat
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
Jul   Sep



Il mio biglietto da visita.





Click here to send an email to the editor of this weblog.

Technorati Profile


Google
Web
val.demar.in



Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons License.

Updated: 18-12-2005; 17:58:24.

 Martedì, 27 agosto 2002

It's a baby!

Che bello ricevere da BlogTree gli email di comunicazione di un nuovo child blog

In questo caso si tratta di Luca Pattaro, che oltre a essere (anche lui) un collega, è anche uno con cui è divertente fare lunghe discussioni sui massimi sistemi.


Sempre sulla storia dei weblogs ai politici, Antonio scrive:

In pratica mi chiedo, Paolo: se io fossi in una situazione del genere, che voglia avrei di scrivere un weblog? Temo che la tua proposta potrebbe ridursi in weblog tenuti ogni tanto dall

Non è detto. Mi è capitato di aver a che fare con alcuni politici di varie parti e di sviluppare per loro dei siti web. Mentre per alcuni lo scenario "il weblog lo scrive il portaborse" è senz'altro vero, ce ne sono altri che probabilmente potrebbero dedicare un po' di tempo a questo. E' senz'altro vero che chi si occupa di politica è generalmente molto impegnato, ma è anche vero che c'è chi si occupa di politica e ha tempo (ad esempio) di rispondere all'e-mail.

Da tenere in considerazione che per loro si tratterebbe di un potente strumento di promozione e comunicazione, quindi se la cosa dovesse funzionare, probabilmente il tempo lo potrebbero trovare.

Ovvio, non sarebbe una cosa per tutti, ma tra il migliaio di parlamentari che abbiamo e le decine di migliaia di amministratori locali che affollano la nostra cosa pubblica... ce ne sarà pur qualcuno disponibile a mettersi in piazza, no?


Sempre nei commenti ma di un altro post di ieri (quello sui weblogs ai politici) Ermes scrive:

Non è così che potrà funzionare. Lo so io e lo sai anche tu.

E' vero, un post in un weblog non basta, è necessario molto di più, questo è solo un primo passo per mettere in movimento cose e persone. Più che commentare se questa sia o meno il metodo giusto, sarebbe utile che chi è interessato provasse ad immaginare metodi e sistemi per promuovere l'iniziativa. Volete una percentuale? Nessun problema, se siete disponibili ad assumervi il compito di insegnare ad altri come ci si muove in questo sistema.

Credo che sarebbe interesse dei webloggers italiani promuovere qualcosa di simile, proprio perché rientra nel modo di comunicare che abbiamo scelto, e ci consentirebbe di capire qualcosa di più di altre persone che, tra l'altro, hanno nelle proprie mani una consistente parte del nostro futuro.

PS: negli stessi commenti il mio amico Marc Canter si candida con un programma decisamente alternativo al Comune di Trieste. Peccato ci siano state da poco le elezioni


Nel commento ad un post di ieri, Reinhard Prior scrive:

Nel mare delle definizioni di quello che sia o meno un weblog, secondo me, uno dei punti chiave è di offrire ai lettori il proprio modo di vedere e di ragionare. Sulle cose di cui ci si intende. Una specie di "Knowledge-Management" che capisco (non ho mai capito niento di tutto quel Knowledge-Management "ufficiale", mi sembra una presa in giro, ma forse semplicemente non ho capito). Preferisco un buon weblog di un qualsiasi esperto disposto a condividere, non importa se sia ingegnere, informatico, avvocato, medico (oppure perfino politico...), il mondo è vario...

Credo il punto sia proprio questo: l'arricchimento che ci può essere dando la possibilità a dei professionisti (possibilmente non d'informatica) di pubblicare le proprie idee ed i propri punti di vista in un modo semplice ed intuitivo. Di fatto i weblogs sono il passo successivo nel settore del desk top publishing.

Concordo anche sulla definizione (o non definizione) di "knowledge management". Non c'è dubbio che i weblogs siano degli strumenti di knowledge management, o almeno di knowledge sharing.


15 15 15
© Copyright 2005 Paolo Valdemarin.