With all the sun and the rain we got, figs are fantastic this year. There are two fig trees in our parking lot, one is right on the public street, anyone can stop and have a ripe fig. And while you are at it, you can also download your email on my open wifi network :-)
In questi giorni sto leggendo La Casta, e considerando che a soli due mesi dall'uscita la mia copia appartiene alla 13ma ristampa, dovrei essere in abbondante compagnia.
Il contenuto del libro è esattamente come ve lo potete immaginare: una lunga lista di orrendi abusi di tutti i tipi perpretati dalla nostra classe dirigente, accompagnati dalla cattiva sensazione che nessuno di questi signori pagherà mai, consolati solo un po' dalla profonda indignazione in cui ci si può rotolare. E' un po' come guardare una puntatona di Report.
Nelle prime pagine del libro viene citata una famosa (?) invettiva contro i politici di Carducci che inizia con: "Voi... piccoletti ladruncoli bastardi".
Devo dire che più la ripeto tra me e me, più questa frase mi soddisfa. Provate. Magari quando vi supera un'auto blu. O vedete un politico in TV. O leggete un qualunque articolo di giornale.
Adesso non ho tempo per i dettagli, ma mi sono appena arrivate le Moo Minicards e sono una figata pazzesca. L'intero processo di acquisto, la gestione dei messaggi, il packaging del prodotto, tutto è perfetto. Se avete un account su Flickr, andate a farvele subito, sono 15 Euro bene spesi.
E' interessante come questi argomenti vadano ad ondate: esce un articolo negli USA su un presunto decennale dei blog, viene prontamente ripreso dalla stampa italiana (ovviamente senza citare alcuna fonte), e tutti di nuovo a parlare dell'autorevolezza dei blog.
Tipicamente l'argomento viene sollevato da chi si occupa di marketing e pubbliche relazioni oppure a vario titolo di editoria (a partire ovviamente dai giornalisti), probabilmente perché queste categorie sentono più di altre il bisogno di poter confrontare questa nuova categoria di contenuti con quelli che già conoscono e che si basano su metriche precise e ormai consolidate.
Come sempre non si può generalizzare: ci sono diverse persone e aziende che hanno scelto i blog come canale per realizzare dei veri e propri progetti editoriali, ed evidentemente questi hanno bisogno di misurare in qualche modo le proprie performance, ma se guardiamo la blogosfera nel suo insieme si tratta di una piccola minoranza.
E tutti gli altri?
Trovo che noialtri, che non abbiamo un progetto editoriale e non abbiamo un piano preciso per fare soldi con il nostro blog, dovremmo rifuggere l'idea di misurazione dell'autorevolezza in tutti i modi.
Io non voglio essere autorevole, non ho mai cercato l'autorevolezza scrivendo su queste pagine. Se volete opinioni terze, dosate, ragionate e pesate andate da qualche altra parte, ci sono in giro un sacco di giornalisti che dovrebbero essere ben felici di esprimere al meglio la propria professione offrendovi quello che cercate.
Voglio essere libero di correre rischi, di scrivere stronzate così che quelli che passano di qua mi possano correggere, di esprimere quello che penso senza dover stare a pesare troppo le parole, di intrattenere conversazioni con persone intelligenti, imparare cose nuove e soprattutto cambiare idea. E no, per tutto questo non mi serve sapere quanto sia lungo.
Se poi lungo questo percorso qualcun altro cambierà idea o verrà influenzato dalla conversazione, non si tratterà che del frutto naturale di questo interessante processo e sinceramente dubito che sarà mai misurabile con il numero di link, di contatti o di relazioni. La buona notizia è che si tratta di un processo aperto, a cui chiunque può partecipare: basta chiudere Excel, andare ad aprirsi un blog e avere qualcosa di interessante da dire.
Appartenere ad una lingua minoritaria in qualche modo ci protegge dalle truffe internazionali. Almeno fino a quando i sistemi di traduzione automatica non miglioreranno significativamente.
Però ogni tanto qualcuno di questi tenta con talmente tanta buona volontà che sarei tentato di cliccare sul suo link tanto per fare un complimento.
Certe volte qualcuno dice quello che pensi così bene che non puoi che citarlo interamente:
Gaspar: Ormai quando sento parlare di "autorevolezza del blogger" mi copro di peli neri e ululo la mia schiumante disperazione alla luna.
Il bello del blog è proprio che,
come diceva Robert Scoble, qualsiasi ragazzo con un blog da dieci
accessi al giorno può postare un nuovo trucco della sua consolle ed
essere letto dal mondo intero nel giro di un'ora.
L'idea che le
idee interessanti provengano solo dalle persone autorevoli è morta! Ci
vuole così tanto a capirlo? Gli esempi non sono sotto gli occhi di
tutti? Che disperazione.
Misurare l'autorevolezza del blog è come misurare la scorrevolezza del rinoceronte.
Anch'io sono rimasto piuttosto impressionato dalla potenza di fuoco di Beppe Grillo: sono bastati un paio di link e il blog del ministro Gentiloni è stato riempito da migliaia di insulti, nella quasi totalità non pertinenti rispetto al post originale di Grillo (almeno in base a un'osservazione statistica, ovviamente ne io ne altri li leggeremo mai tutti quei commenti).
Così sono rimasto colpito dal fatto che Andrea Buoso paragonasse il post di Grillo a quanto ho scritto la settimana scorsa a proposito dell'Ansa e del Corriere, che hanno citato come fonte il sito di Panorama.it ma non l'hanno linkato (Marco Mazzei ha un interessante post in proposito).
Stavo per scrivere un commento a proposito della decadenza dei costumi sul web, quando mi sono reso conto che si stava cambiando discorso senza che nessuno avesse risposto alle questioni originali, a mio avviso ben più interessanti.
Sarà anche stato sommerso da critiche e insulti, ma quel che è certo è che Gentiloni nel suo post di risposta a Grillo non ha risposto un bel niente: si è limitato a dire di "essere stato chiamato in causa fantasiosamente", quando ci si aspetterebbe come minimo che una persona in quella posizione potesse fare un commento informato, potesse in un qualche modo contribuire a chiarire la situazione, magari indirizzare verso gli effettivi responsabili più che rilanciare accusando il proprio interlocutore di aver lanciato contro di lui una "fatwa".
E neanche Cips, che lavora per l'Ansa, ha fornito un qualunque tipo di risposta sul perché l'azienda per cui lavora non linkasse le fonti. Si è limitato a sua volta ad accusare i toni "maleducati" e in seguito a puntualizzare che la notizia sul sito di Panorama non fosse stata scritta dalla redazione web ma da quella su carta, come se questo avesse un qualunque significato per un non addetto ai lavori o costituisse una giustificazione per non aver linkato la pur citata fonte.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto che i toni vadano moderati, ma penso anche che sia il caso di iniziare a pretendere delle risposte da chi decide di partecipare alle conversazioni in rete.
Ho reimpacchettato il telefono che Nokia mi ha prestato per un paio di mesi e ho spostato tutta la mia roba di nuovo sul mio vecchio n73.
Qualche considerazione finale sull'esperienza.
Come giàscritto, questo è senz'altro uno dei telefoni più avanzati disponibili sul mercato, e per chi ritiene che le funzioni multimediali siano importanti (qualità della macchina fotografica, media player, podcasting, ecc), è quanto di meglio si possa avere.
Tornando al mio vecchio telefono credo che mi mancherà un po' la possibilità di navigare sulla rete wifi di casa e lo schermo un po' più grande. Mi mancherebbe anche la funzione GPS, se fossi mai riuscito ad agganciare un satellite quando mi serviva. Non mi mancherà l'instabilità del sistema operativo (ma qua probabilmente un aggiornamento del software avrebbe risolto il problema, cosa che non ho più voluto fare su un telefono prestato).
Probabilmente mi mancherà anche un po' l'effetto status symbol che questo oggettino offre.
Per quanto riguarda il programma di coinvolgimento dei blogger da parte di Nokia, posso dire di essere contento di aver avuto modo di usare questo telefono a cui aspiravo fin da quando avevo preso in mano un prototipo lo scorso dicembre a Parigi. Mi domando se Nokia abbia avuto un buon ritorno dalla nostra esperienza (per un paio di settimane cercando "n95" su google si arrivava a questo blog) e soprattutto se si limiteranno a questo o verranno a cercarci per un debriefing più approfondito, in fondo siamo power users e senz'altro abbiamo usato il telefono più intensamente dell'utente medio e abbiamo opinioni in proposito.
Resta l'idea che tutto sommato 'sto telefono avrebbero anche potuto lasciarcelo... ma i patti erano chiari fin dal primo momento e quindi nessuno si potrà lamentare. Al limite, visto che lo restituisco perché venga prestato a qualcun altro, mi sarebbe piaciuto poter decidere a chi passare il testimone.
Questa mattina il giornale radio Rai ha riportato la formidabile notizia di un prossimo futuro in cui il mouse (che ci permette di scrivere sul computer) sarebbe diventato laser, e avremmo potuto portarlo in giro per la casa e addirittura controllare il buon vecchio televisore.
Per un po' ho pensato che qualcuno a Roma avesse cambiato pusher, poi nel mio aggregatore è passata la notizia su un nuovo prodotto Logitech. Già il fatto che in Rai sia vietatissimo citare le marche di alcuni prodotti (altre, come la Fiat, si possono dire) è piuttosto stupido, il fatto di fare dei servizi a partire da comunicati stampa aziendali senza citare la fonte o il prodotto di cui si parla è proprio ridicolo.
Se ne parlava ieri con Beniamino Pagliaro: forse la cosa che rende i blogger un target per un numero sempre maggiore di agenzie di PR non è (o almeno, non dovrebbe essere) tanto il fatto che abbiano un blog ma il fatto che costituiscano a loro modo un'avanguardia.
I blogger sono uno dei fronti più avanzati di certo modo di usare la rete. L'uso del passaparola, degli aggregatori, il reperire informazioni attraverso il passaggio continuo di conversazione in conversazione consente a questa classe di utenti di essere mediamente più informata del resto della popolazione, soprattutto su determinati argomenti.
Il fatto che questi utenti abbiano un blog è puramente strumentale (il blog serve per partecipare all'ecosistema) ma potrebbero benissimo esserci utenti in questa categoria che non hanno un blog, e probabilmente l'emergere di nuove forme di social networking creerà presto nuove classi di "blogger senza blog".
Ieri in un parcheggio pubblico di Udine abbiamo notato una fila di posti constrassegnati da una riga rosa, apparentemente riservati (o meglio: "predisposti") per le donne. Non è chiaro se lo scopo sia promuovere la socializzazione, ghettizzare o se debbano ancora appendere dei parabordi ai pilastri.
Anina segnala che il 12 luglio alle 21, al cinema Apollo di Milano, ci sarà l'anteprima del film Pedra Mendalaza di Claudio Rocchi, in cui Anina stessa è protagonista. Vermentino e carasau a volontà. Accorrete numerosi :-)
Su GigaOM Jerome Archambeaud parla di come la Francia guidi l'Europa sul fronte del Web 2.0. Secondo Jerome gli ingredienti che rendono vincente la Francia sono: