Mentre
Time Magazine mette sulla sua copertina proprio noi come "uomo dell'anno",
Gaspar,
Massimo e altri si chiedono se e quanto siamo veramente rilevanti.
Io credo che siamo meno rilevanti di quanto potremmo essere, come ho già avuto modo di
dire, in Italia la blogosfera ha difficoltà a fare il secondo passo: dovremmo metterci alle spalle l'era in cui ci si studiava un po' meravigliati e un po' incuriositi e iniziare a guardare il mondo. Ma d'altra parte non siamo soli: nel suo lungo post post Le Web 3 (
qua trovate qualche riflessione su come l'ho vissuta io),
Loïc Le Meur scrive:
The tools we developed have entered the mainstream and we must embrace that. Artists, academics, politicians and so many others have joined the ranks of bloggers and web entrepreneurs in recognizing the power of social software. We must bring them into our conversation.
E questo è proprio quello che Loïc ha tentato di fare, invitando politici e esperti di settori diversi da quelli strettamente tecnici, per allargare la conversazione. Molti hanno apprezzato questo allargamento d'orizzonte, ma molti si sono sentiti imbrogliati: volevano sentir parlare di tecnologia, non di politica, economia o salute nel mondo.
Quindi non mi preoccuperei troppo, non siamo i soli ad essere un po' indietro, se non altro rispetto alle nostre potenzialità. Si tratta di continuare a lavorarci e a crederci, questa
è una rivoluzione da cui non si torna indietro.