Luca Conti pubblica un'interessante analisi sell'arretratezza del cosiddetto web 2.0 in Italia.
Sul fatto che in Italia ci siano poche imprese che sviluppano applicazioni in questo campo credo ci sia poco da aggiungere e anche ben poco da fare: non ci sono e non ci saranno.
Per quanto riguarda l'adozione di queste tecnologie da parte di aziende e della politica, credo che succederà solo quando saranno costretti a farlo, e a costringerli dovrà essere il pubblico.
Certo, in Italia pubblico è piuttosto arretrato, ha una bassa alfabetizzazione informatica e di solito non
parla inglese. Ma ciò nonostante queste tecnologie, anche se d'importazione, si stanno espandendo, il numero di blog
cresce costantemente e così le persone che usano la rete per informarsi, collaborare, conversare e interagire.
Accadrà che un giorno queste persone decideranno di voler usare questi strumenti anche per aver a che fare con le aziende e con la classe politica, e dopo un po' di resistenze questi dovranno smettere di fare finta di niente.
Forse a quel punto nascerà anche qualche azienda interessante.
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