Ci sto rimuginando sopra da quando è uscito
questo pezzo di Paolo Graziani su
Culture Digitali e
Gaspar ha fatto il famoso "commento del cacciavite" (
spiacente, questa è la blogosfera: se ieri non avete letto il vostro aggregatore non capirete assolutamente niente ;-).
Purtroppo oggi non ho tempo di approfondire. Pur cogliendo l'intento provocatorio di entrambi, non sono d'accordo.
Io ho conosciuto Gaspar e molte altre persone intelligenti attraverso
il mio e i loro weblog. Questo non è successo con nessuno dei miei
cacciaviti o con qualunque altro utensile. Non è successo neanche con
il telefono, il fax o con altre applicazioni di Internet.
Quindi penso di poter orgogliosamente dire:
io credo nei weblog.
E' senz'altro vero che si tratta di un fenomeno di nicchia, quasi
d'avanguardia. Ma con una quantità sempre maggiore di persone che si
avvicina alla rete ogni giorno per informarsi e con i grandi collanti
costituiti dai motori di ricerca (quanta gente arriva sui nostri weblog
da google perché si vuole informare su qualcosa che abbiamo scritto?),
credo ci sia una significativa opportunità.
I weblog costituiscono un potente filtro composto dall'intelligenza di
molte persone di cui tendiamo a fidarci giorno dopo giorno di più. E
più riusciamo a sviluppare questo meccanismo, migliore sarà la nostra
capacità di comprendere.