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Updated: 19-12-2005; 9:41:17.
Paolo's Weblog.
Venerdì, 27 febbraio 2004
Mantellini: Forse e' presto per dirlo ma mi pare di capire che il ragionamento
di telecom e degli altri operatori italiani delle comunicazioni
riguardo allo sviluppo di Internet in Italia sia quello banale e
vecchiotto di provare a vendere (anche) contenuti (film, musica, gaming
online, software) attraverso collegamenti piu' o meno a larga banda. Da
qui il gesto magnanimo di innalzare a 640Kbs la taglia minima delle
adsl disponibili sul mercato. [manteblog]
L'ultima volta che ho verificato il dato, l'uso medio delle reti di
interconnessione a fibra ottica era inferiore al 2%. Questo significa
che c'è un'incredibile potenzialità nello sviluppo di servizi a larga
banda usando un'infrastruttura che in parte è già disponibile. Mancano
i servizi.
Ho passato tutto il 1998 a lavorare assieme a Marc Canter
ad un progetto di "Città Digitale" che si sarebbe dovuto svolgere a
Trieste, in collaborazione con Telecom, per sfruttare gli anelli a
fibra ottica che erano stati installati in città.
Come è successo spesso a questo tipo si esperimenti, e non solo in
Italia, per vari motivi la cosa è finita in niente. L'esperienza mi ha
però lasciato convinto di diverse cose, una di queste è che la
promozione servizi e e contenuti sono fondamentali per lo sviluppo del
sistema.
La possibilità di disporre di una quantità di banda illimitata (come
succede sulle reti a fibra ottica) consente infatti di inventare
qualsiasi cosa, ma fino a quando i servizi non sono disponibili la
gente non si abbona, e fino a quando la gente non si abbona non c'è
abbastanza spinta alla creazione di nuovi servizi. Le aziende di
telecomunicazioni dovrebbero investire per rompere questo schema.
Tenendo in considerazione che l'atteggiamento di Telecom nel 98 era
quello di non voler rendere disponibile banda agli utenti perchè "tanto
non serviva", l'attuale atteggiamento è un notevole passo avanti, ma
non basta.
Ci sono due errori che Telecom (e tutte le altre telco) stanno facendo: poche idee e molta chiusura.
Il primo errore è puntare su uno o comunque pochi "revenue streams".
Pensare all'aumento di banda come uno strumento per "vedere video" è
rischioso e probabilmente fallimentare. Al contrario, promuovere
l'allargamento di banda come strumento per:
- vedere video
- poter accedere al proprio archivio multimediale da qualunque PC
- videotelefonia di alta qualità
- integrazione con reti aziendali per telelavoro
- sicurezza domestica
- assistenza per gli anziani
- video-blogging
- ... questa lista arrivava a circa 200 voci nel 98
Consente di distribuire il rischio su molte più voci ed avere maggiori possibilità di successo.
Il secondo errore è la chiusura. C'è poco da fare: se si vuole erogare
servizi su una rete a larga banda è indispensabile avere accesso a
questa rete. In altre parole: non posso pensare di erogare un servizio
ad alto consumo di banda ad un grande numero di utenti di Telecom a
meno che i miei server non stiano sulla rete stessa di Telecom,
altrimenti il costo di interconnessione sarebbe proibitivo. Solo che,
almeno per quanto mi risulta, Telecom si guarda bene dal cercare
piccole aziende in grado di inventare servizi veramente innovativi,
offrire loro accesso alla propria rete e fare un accordo sulla
condivisione degli eventuali guadagni (strategia che peraltro a telecom
costerebbe quasi zero).
Al contrario, schiere di geniali "direttori marketing" interni
continuano ad inventarsi sempre le stesse cose, viste e riviste, che
sappiamo già che non funzioneranno. La gente non guarderà mai film su
un PC collegato alla rete, e neanche video musicali.
Quindi ci troviamo con una rete fatta di connessioni un po' più veloci
(640Kbs NON SONO larga banda), che viene usata esclusivamente per
guardare pagine web che sono comunque state progettate per essere viste
a velocità minori.
Servirà certamente a facilitare lo sviluppo di altri servizi
innovativi, ma non si tratta larga banda e continueremo per un pezzo a
non sfruttare le potenzialità che questa ci offrirebbe.
Venerdì, 20 febbraio 2004
Questa mattina ho incontrato alcune persone di un'azienda che si occupa
di web per parlare di portali, weblog, imprese, internet, etc. Come al
solito sono partito con il mio monologo su come molte aziende sbaglino
nella comunicazione on-line, uscendo con siti infarciti di animazioni
flash e privi di qualunque informazione utile, non aggiornandoli mai e
buttando di conseguenza i propri soldi occupando inutilmente spazio
disco e banda.
L'incontro è andato bene e spero che ne possa nascere qualcosa di buono: mi pare ci siano le premesse.
Solo che quando sono rientrato in ufficio ho dato un'occhiata al sito
dell'azienda di cui sopra (lo so, bisogna farlo prima, ma non avevo
tempo) per scoprire che hanno fatto diversi siti perfettamente in linea
con quanto tanto veementemente denigrato...
Scusate ragazzi... amici comunque, eh? :-)
Martedì, 17 febbraio 2004
Berlusconi: mi candido alle europee, senza lista unica, giudicatemi per il mio governo.
Mi prendo nota di questa battuta, magari in futuro potrebbe tornare utile.
Venerdì, 13 febbraio 2004
Facciamo un esempio alla portata di tutti, diciamo di chi
ha una piccola bottega. Non e' verosimile perche' i soldi in ballo sono
pochi, ma l'importante e' il concetto. Diciamo che hai un'azienda.
Diciamo che sei sotto col fido. Diciamo che sei nella merda.
...
Il tesoro di Tanzi e' il tesoro delle banche. Tanzi in questa vicenda
ha solo avuto degli enormi debiti con le banche. I soldi dei Bond non
sono finiti a Tanzi, ma alle banche che glieli hanno comprati e coi
quali sono stati pagati i debiti, e poi una SECONDA volta alle banche
perche' esse hanno rivenduto i bond ai risparmiatori. [Network Games]
Grazie a Beppe per aver condiviso questo chiarissimo "raccontino".
Mercoledì, 11 febbraio 2004
Anche oggi al Tg1 si parla di Caronia,
il paesino Siciliano evacuato perché i contatori della corrente
saltavano innescando piccoli incendi. E già qua siamo ai limiti delle
leggende sull' autocombustione umana.
Ma subito dopo il servizio di cronaca ne è andato in onda un altro, che
si appriva con il muso caprino di nientepopodimeno che Belzebù (o forse
Satana, non so, non sono pratico) e che in un qualche modo implicava
che dietro a questi misteriosi incendi ci potesse essere il diavolo.
"Non che sia proprio certo, ma in mancanza di spiegazioni scientifiche
non si può escludere".
Ora... che tutte le trasmissioni di tutti i canali siano infestate di
maghi, maghetti e fattucchiere mi sembra già una cosa da paese del
terzo mondo (poi non lamentiamoci della gente che ci rimette i milioni,
altro che Tanzi), ma che il principale TG di Rai possa mandare in onda
delle simili stronzate mi sembra inconcepibile.
Lunedì, 9 febbraio 2004
Come ormai sanno tutti, Sergio Cofferati ha un weblog intitolato " Sotto i Portici".
Sembrerebbe essere un weblog "vero", ovvero:
- è gestito con un'applicazione (xoops) che effettivamente offre
tutte le funzioni di un weblog (anche se non ho trovato un feed rss...)
- non è intitolato "weblog" ma diario, quindi non cerca furbescamente di far leva su un trend
- è scritto in prima persona da qualcuno che si dichiara Cofferati
- c'è anche un link ad un altro blog in un post
Quindi a distanza di tre post dalla partenza, le premesse ci sono; bisogna vedere se continua così.
Credo che uno dei motivi fondamentali per cui Dean stia fallendo anche
su Internet è che mentre il suo staff è stato molto bravo a creare una
comunità ed a raccogliere un sacco di soldi, Howard Dean in persona è
stato molto poco presente sul suo weblog, al punto da apparire quasi
come un ospite d'eccezione in casa propria le poche volte che ha
postato qualcosa.
Se Cofferati ed il suo staff riusciranno a far uscire la persona da
questo sito (siamo tutti curiosi di sapere com'è una campagna
elettorale dall'altro lato) e a stare attenti a quanto succede attorno
a loro (ad esempio, seguendo scrupolosamente quanto viene scritto su di loro) nel resto della blogosfera, forse vedremo qualcosa d'interessante.
E' evidente che in Italia come negli USA la TV e i grandi media giocano
un ruolo fondamentale nelle elezioni, ma sono convinto che una buona
attenzione al ristretto mondo di Internet ed in particolare a coloro
che hanno deciso di mettere a disposizione i propri cervelli, i
blogger, non può far che bene a qualsiasi candidato.
In altre parole: avete presente la maggioranza silenziosa? Bene, noi siamo la minoranza rumorosa, sfruttateci pure.
PS: visto che credo che si debba aiutare chi tenta un'impresa del genere, ho intenzione di iniziare ad esercitare pressioni su GG perché inviti Cofferati a partecipare al Blog Journal.
Venerdì, 6 febbraio 2004
Ci sono post destinati a fare la storia
Ma saranno anche cazzi loro se si sono iscritti alla massoneria, o no?.
Gianluca pubblica le liste (credo vecchie come il cucco) delle persone
iscritte alla Massoneria. Francamente non mi sembra un gran gesto: se
essere iscritti alla massoneria era legale, non vedo perchè tutta
quella gente debba essere data in pasto al web e ai motori di ricerca.
Oltretutto le liste sono pubbliche, il che vuol dire che possono essere
consultate da chi vi ha un interesse, non che siano destinate ad essere
diffuse urbi et orbi.
Anche i dati di registrazione di un
dominio sono pubblici, ma io mi incazzerei molto se a qualcuno venisse
in mente di pubblicare su internet il mio indirizzo di casa, magari
completo di telefono. Oppure vogliamo pubblicare anche le liste degli
iscritti agli ordini professionali, ai partiti, al Rotary?
Ci
riempiamo continuamente la bocca di privacy, anonimato e diritti vari,
e poi riteniamo accettabile che si pubblichi una sorta di lista di
proscrizione - oltretutto di gente che non ha fatto nulla di male e
nulla di illegale. Io lo ritengo inaccettabile - non dovrebbe essere
permesso - e anche una piccola vigliaccata. [Brodo Primordiale] Concordo.
Italy
One previously
unthinkable merger that is rumored to be in the works is that between
Italian banks UniCredito Italiano SpA and Sanpaolo IMI SpA. Sanpaolo's
biggest shareholder in turn is Spanish banking power Santander Central
Hispanico SA, which itself has been a major player in the merger wars.
The merger, if it goes through, would create a banks with over $500
billion in assets, giving it total dominance over the Italian market.
This would be the first Italian bank "truly capable of competing on a
European scale," according to the Wall Street Journal, ("Once
Unthinkable Mergers May Emerge from Woes of Italy's Central Banker",
1/3/2004). It would also cause a crisis for other Italian bankers
Capitalia SpA and Banca Nazionale del Lavoro, perhaps, the article
speculates, forcing them to merge with foreign banks.[Oligopoly Watch]
La fusione tra banche è un processo inevitabile, più sono grosse, più possibilità hanno di competere sul mercato globale.
Il problema è che la gran parte della gente non se ne rende conto,
crede di continuare ad andare dalla piccola cassa di risparmio locale
in cui ha sempre versato i propri sudati risparmi e crede di trovarci
sempre la stessa gente. In effetti, quando sopravvive ai downsizing, la
gente rimane la stessa, ma il compito è cambiato: non sono più
cassieri, sono venditori di prodotti finanziari, e devono contribuire
attivamente alla produzione di utili dell'azienda se vogliono mantenere
il proprio posto.
Poi sappiamo come va a finire.
Mercoledì, 4 febbraio 2004
Non sono passate molte ore tra quando Steve Jobs ha annunciato GarageBand
e quando io ho piazzato l'ordine sul sito di Apple. Il programmino è
arrivato qualche giorno fa, ci ho giocato un po' e mi sono reso conto
che mi serviva uno strumento.
Ho deciso di rimandare fino a quando, la settimana scorsa, mi sono
incontrato con un amico appassionato pure lui per andare a dare
un'occhiata in qualche negozio di musica.
Inutile dire che sono tornato a casa con una chitarra elettrica (il
simulatore di amplificatori per chitarra di GarageBand è una delle
funzioni più divertenti).
Ora: io sono in grado a malapena di strimpellare lo strumento, ma con
un po' di buona volontà a la bella libreria di loop preregistrati di GB
inizio già ad avere risultati soddisfacenti. Non abbastanza da
condividerli su questo sito, ma se tutto procede per il meglio
succederà presto.
Se Apple avrà abbastanza successo con questo programma, penso sia il caso di iniziare a lavorare su un altro aggregatore verticale ;-)
Lunedì, 2 febbraio 2004
Ho una serie di cari amici ed amiche che ringrazio, i quali in questi giorni mi hanno inserito nelle loro liste su LinkedIn. La moda del momento, come le scarpe a punta negli anni 70. Credo lo facciano per farmi sentire scemo. E ci riescono in effetti. [...] Resta la domanda non detta: che ci faccio io dentro una blogopalla in forma di agenzia di collocamento?
[manteblog]
Devo dire che anch'io sono da tempo piuttosto scettico nei confronti di questi sistemi (a proposito, la moda del momento è Orkut, non LinkedIn), sono sempre stato invitato, ho sempre invitato qualcuno, sono sempre rimasto a chiedermi quale fosse il vantaggio.
Anche se per ora LinkedIn non ha prodotto dei veri risultati, devo dire che proprio in questi giorni inizio a coglierne l'utilità. Al contrario della gran parte degli altri sistemi del genere, LinkedIn ha un taglio decisamente "business", e pare che fino ad ora sia la gestione della privacy, sia la gestione dei profili siano state gestite in modo piuttosto serio.
Il risultato? Beh... provate a creare un account sul sito, collegatevi ad un po' di conoscenti e poi immaginate di aver bisogno di parlare con qualcuno che lavori in Microsoft. Oppure in IBM. O alla Mattel. O alla Boeing. O in Evectors (!). O in qualunque altra azienda. Se conoscete almeno qualcuno, è probabile che il sistema vi proporrà una o più soluzioni (sei collegato a X attraverso il tuo amico Y che conosce Z che conosce X).
Se a questo punto vorrete entrare in contatto con la persona, il sistema vi consentirà di creare un breve messaggio che invierete al vostro conoscente, che lo invierà al suo conoscente che lo recapiterà finalmente al vostro obiettivo. Il sistema è quindi in qualche modo garantito dagli utenti stessi (nessuno inoltra a qualcuno che conosce un messaggio stupido o che ritiene che possa importunare).
Fin'ora mi è capitato alcune volte di inoltrare messaggi proveniente da miei conoscenti interessati a contattare altri conoscenti, in un caso ho anche bloccato il messaggio perché non lo ritenevo utile.
L'unico rischio? Secondo me utenti stessi. Se la gente inizia a scrivere stupidaggini nel proprio profilo e a tentare di contattare persone senza alcun buon motivo, il sistema si romperà e nessuno ci vorrà giocare più.
Per ora mi sembra abbastanza promettente. E poi... avendo Massimo nel mio "giro", tutte le porte mi saranno aperte .
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