Che con PhotoShop si possano fare miracoli è cosa nota. Antonio si chiede se uno dei candidati sindaco di Milano non abbia per caso esagerato un po'.

In un modo o nell'altro altro anno è quasi andato e io per il prossimo paio di settimane mi riposerò un po'. Voialtri riguardatevi, eccedete con moderazione e preparatevi a un 2006 in cui ci sarà da impegnarsi.

Auguri a tutti :-)

Luca De Biase e Giuseppe Granieri riflettono e raccontano su internet e politica.

Mi è capitato varie volte di viaggiare su carrozze declassate, cioè quando componendo un treno mettono una carrozza di prima classe al posto di una di seconda e chi ci capita sopra viaggia un po' più comodo. Per la prima volta sto viaggiando da Mestre verso Milano su una carrozza "surclassata", ovvero una carrozza di seconda che viaggia al posto di una di prima (avendo la prenotazione obbligatoria non mi posso spostare). Commento dello sconsolato capotreno: "Non so cosa dirle".

E io che ero tutto contento di esser riuscito a vincere la sfida contro il sito web delle ferrovie ed essere riuscito a comprare tutti i biglietti che mi servono per questo viaggio (due tratte su regionali, una su IC, una su EC, partendo da stazioni varie dotate o meno di biglietteria automatica... credete: non è facile).

PS: questo post è anche un po' un pretesto per provare a postare da un treno. ;-)

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Sempre a proposito di Web 2.0, oggi Alexa (società di proprietà di Amazon) ha annunciato la Alexa Web Search Platform. In pratica qualunque sviluppatore pagando pochi dollari può creare delle applicazioni web utilizzando sia la potenza di calcolo sia l'enorme archivio di Alexa.

Se si considera che da anni Alexa indicizza tutte le pagine web che trova, questo vuol dire quasi avere la possibilità di lavorare su una "copia di backup" del web. Le possibilità sono davvero infinite e credo che prestissimo vedremo emergere da questa iniziative delle applicazioni innovative.

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La notizia di oggi è l'accordo tra Yahoo e Six Apart per la distribuzione di Movable Type.

L'accordo prevede l'offerta da parte di Yahoo di weblog basati su Movable Type ad una clientela di tipo small business.

E' interessante come il modello di distribuzione del software del web 2.0, basato cioè non più sulla cessione di licenze ma su servizi pagati dalla pubblicità o da piccole fee mensili inizia dalle piccole aziende, che ovviamente hanno molto di più da guadagnarci potendo accedere ad infrastrutture di alta qualità a costi molto bassi.

Un mercato fatto in gran parte da piccole aziende come il nostro dovrebbe guardare attentamente a questi nuovi metodi di distribuzione del software: sono quelli che faranno la differenza.

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SIamo l'ultimo panel, la discussione su libertà di parola, Cina e tecnologia è molto interessante: la testimonianza diretta di un cinese presenta la situazione in lento ma costante miglioramento, alcune persone in sala (principalmente americani) contesta questa lentezza.

Scrivo qualcosa adesso perché una volta finita la conferenza sarà ora di andarsene e non ci saranno opportunità di avere una connessione a Internet decente per qualche giorno.

Gli interventi della giornata sono stati interessanti. Il panel intitolato "Tracking/Listening to the Online World" ha sollevato alcuni interessanti quesiti su come le aziende si relazionano e dovranno relazionarsi con una clientela sempre più collegata.

Ben Hammersley si è dimostrato come sempre brillante, con una bella presentazione sull'evoluzione dell'uomo, della tecnologia e sulla responsabilità di noi blogger quali protettori della libertà e della continuazione dell'evoluzione della specie. Si può preordinare il suo libro sul tema.

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Il party di ieri sera era rumoroso e affollato e la birra è finita verso le 10. Alla fine siamo andati a dormire abbastanza presto.

Stamattina abbiamo cominciato con Mena Trott che ha parlato di civiltà (o mancanza di) da parte dei blogger, con qualche momento di tensione in sala. In effetti è un tema importante: spesso i blogger si comportano on-line come non avrebbero il coraggio di fare di persona. Si tratta semplicemente di un altro aspetto del lato umano dei weblog, ma non è detto che ci si debba per forza convivere.

Il panel su RSS è stato tecnico e interessante (almeno per uno come me che con queste cose si emoziona), al momento si parla di video e audio blogging.

Sono seduto accanto a Luca De Biase che sta coprendo l'evento sul suo blog (così per una volta possiamo linkare quello che scrive... altro che Nòva ;-)

Altri punti di vista da parte di italiani da Stefano e Marco. Tutto il resto è su Technorati e Flickr.

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Siamo giunti al termine della prima giornata a Les Blogs. E' scorsa più fluida rispetto alla volta scorsa (soprattutto perché in aprile hanno conentrato un sacco di interventi in un'unica giornata).

Gli interventi sono stati interessanti, forse ad eccezione dell'apertura di Robert Scoble e Shel Israel che sembravano abbastanza poco preparati per l'evento (sono competenti, ma non basta per aprire una conferenza, hanno recuperato nelle q&a).

Tra i panel mi è piaciuto quello sul corporate blogging, dove ho trovato conferma che anche nel resto d'Europa non c'è esattamente una corsa da parte delle aziende per dotarsi di social software.

Nel pomeriggio il panel sul citizen journalist aveva qualche spunto interessante (anche se qualcuno l'ha trovato noioso ;-), ed è stato interessante l'intervento di Christophe Grébert, l'ormai famoso blogger francese che litiga quotidianamente con la propria amministrazione comunale sul suo blog, nonostante sia finito in tribunale continua imperterrito: una bella storia di citizen journalism.

Stasera il party, tenete d'occhio flickr per le immagini.

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Io tra un po' stacco tutto, impacchetto la mia roba e mi trasferico a Parigi fino alla fine della prossima settimana. Magari vi scriverò qualcosa da Les Blogs, anche se ci saranno altri molto più bravi di me a raccontarvela. Se siete a Parigi nei prossimi giorni, sapete come trovarmi. Au revoir.

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