Per prima cosa voglio dire di essere contento di essere andato a Blog Age. La conferenza è stata così così, la tavola rotonda è stata eccezionale. Peccato che alla fine della conferenza ci abbiamo buttati fuori e la tavola rotonda si sia svolta attorno ai tavolini di un bar sotto la pioggia.

Onestamente la conferenza non è stata organizzata molto bene. A parte il punto di vista logistico (non c'era un servizio di check-in, nessuno faceva presentazioni, si sarebbe potuto fare un "appello", come suggerito da Gaspar, ma non è stato fatto), credo che lo scopo della conferenza fosse poco significativo, e ad ogni modo le conclusioni non lo hanno riportato.

C'è stata gente che ha sostenuto spese significative per venire. Ferie, viaggi, vitti, alloggi. A mio avviso non c'è stato molto rispetto nei loro confronti.

Riassumo la conferenza, almeno come l'ho vissuta io.

• Domanda principale: i weblog sono informazione/giornalismo?

• Risposta da parte di tutti i blogger non giornalisti presenti: e chissenefrega?

• Conclusione: i weblog sono informazione, quindi portano responsabilità.

Doh!

In apertura alcuni giornalisti hanno chiesto ai bloggers: "Ma vi rendete conto che siete una fonte d'informazione e come tale avete la responsabilità nei confronti dei giornalisti che vi leggono e ci scrivono gli articoli?".

La risposta non credo possa essere altro che... cazzi vostri, scegliete meglio le vostre fonti o cercate di capire come funziona il sistema.

E' proprio la caratteristica principale, non capita da parte degli organizzatori, della tanto nominata "blogosfera" il fatto che essendo una rete sviluppa un certo tipo di affidabilità proprio in quanto "sistema" e non semplice raggruppamento di singoli. Le interazioni che esistono consentono un certo tipo di controllo e verifica che tipicamente non era possibile in altre forme di comunicazione. In altre parole, mentre è cosa piuttosto frequente che un blogger ne smentisca un altro, questo avviene rarissimamente nell'ambito di altri mezzi di comunicazione.

Abbiamo sentito interventi da parte di persone che usano i weblog per fare "controinformazione". Bene, bravi, state semplicemente usando uno strumento. Ciò non significa che i parametri usati da voi per scrivere sui vostri siti debbano essere addottati dal resto della blogosfera. Anzi, siete una minoranza.

C'è gente che con i weblog vuole fare giornalismo, c'è gente che con i weblog ci vuole fare altro. E' come discutere se una Panda sia fatta per andare in città o per andare in campagna.

Luca Sofri ha giustamente posto l'accento sulla qualità: il punto non è che si faccia giornalismo o meno sui blog, il punto è cercare di fare qualunque cosa si faccia nel migliore dei modi, sia on-line, sia off-line.

La conclusione di Formenti l'ha riassunta benissimo Beppe:

La libertà di internet è sotto attacco, la guerra tra il bene e il male è in corso, tremate, potrete uscirne solo se fate come vi dico io..... le regole...il rigore

Mi sembra evidente che queste "conclusioni" non fossero frutto della riunione ma fossero già pronte nella testa di Formenti non solo prima della conferenza, ma da ben prima che il primo post apparisse sul primo weblog (all'inizio degli anni '90 stando a Benedetto Vecchi).

Per quanto riguarda il "Dopo Festival", ho avuto il piacere e l'emozione (davvero) di parlare con molte persone che già leggevo e con altre che inizierò a leggere più assiduamente. Non faccio la lista perché dimenticherei di sicuro qualcuno. Abbiamo parlato soprattutto della conferenza, c'è stato poco cazzeggio e sono state dette cose molto interessanti, che leggerete di sicuro nei prossimi giorni su questo e su altri siti. Soprattutto sono stati consolidati dei legami che consentiranno di rendere questa realtà un po' migliore.

In conlusione, una bellissima (e lunga) giornata.

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